Il flagello della peste che ha colpito l’Europa periodicamente dal VI al XIX secolo a convegno
L'azione di correre sui mari atta a depredare navi con i loro preziosi carichi, sbarcare sulle coste e razziare beni alimentari e persone, risulta praticata fin dalla più remota antichità. L'arte di impadronirsi dei beni altrui “correndo” lungo i mari ha radice antichissime, venne attuata in epoche successive dai Normanni, come azione di conquista, e dagli Arabi come azione di semplice scorrerie. In occasione del VII convegno promosso dal Circolo culturale L’Agorà sulla Pirateria turchesca in Calabria, sarà presentato al pubblico il volume “I porti della peste” del prof. Giuseppe Restifo, ordinario di storia dell’Università degli Studi di Messina.
“Mamma li turchi”, il grido d’allarme che ha ripercosso intensamente per diversi secoli con effetti devastanti le coste del Mediterraneo con relativi lutti e devastazioni non è stato solo un accorgimento letterario ma il concreto termine atto a sintetizzare una costante e ripetuta minaccia che si è susseguita nel corso dello scorrere dello scorrere del tempo e che ha stretto in una terribile morsa le popolazioni del bacino del Mediterraneo. Il capitolo storico delle invasioni turchesche sulle sponde della Calabria è uno dei meno dibattuti benché abbia condizionato fortemente la vita della popolazione, costretta a subire passivamente sbarchi e rapine ad opera dei pirati barbareschi. Queste alcune delle fotografie documentaristiche sono state oggetto di dibattimento durante le giornate di studio su tale aspetto storico organizzate dal Circolo Culturale “L'Agorà” di Reggio Calabria. Infatti nel corso delle varie edizioni sono state discusse interessanti cifre sul tema in argomento, frutto di ricerche svolte in diversi fondi archivistici da parte di Gianni Aiello presidente del sodalizio culturale reggino. Come ad esempio un documento datato 2 maggio 1842 quando nelle acque antistanti l'area di Monasterace vi fu un tentativo di abbordaggio da parte di una nave corsara. Altre cifre emerse nel corso delle precedenti edizioni delle giornate di studio denominate “Pirateria turchesca sulle coste della Calabria Ultra Prima” riguardano altri aspetti trattati nelle scorse edizioni e relativi non soltanto a temi documentali ma anche al sistema difensivo ed all'opera pittorica di Pieter Bruegel "Il trionfo della morte" . Il dipinto, datato intorno al 1562, è un interessante documento che raccoglie un insieme di informazioni formate da interessanti particolari storici e, nel contempo, sulla stessa tela sono rappresentati alcuni aspetti architettonici e paesaggistici che vanno dalla zona nord di Reggio Calabria (l'area di Catona) per spostarsi verso la zona sud (promontorio di Calamizzi). Tra l'altro risultano visibili anche altre opere monumentali nel centro della Città, come il Duomo e particolari della zona del Castello. Da queste cifre risulta chiaro che gli argomenti proposti dal Circolo Culturale “L'Agorà” hanno destato un certo interesse sia per quanto riguarda i temi trattati che per la discussione sui documenti archivistici relativi allo stesso argomento. In occasione del VII convegno promosso dal Circolo culturale L’Agorà sulla Pirateria turchesca in Calabria, sarà presentato al pubblico il volume “I porti della peste” del prof. Giuseppe Restifo, ordinario di storia dell’Università degli Studi di Messina. La giornata di studi, che si terrà terrà martedì 17 aprile a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria, è stata inserita nel cartellone degli eventi relativi alla “Settimana della Cultura” organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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