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Il lato nascosto di Rimini: percorrere l'itinerario romano, per rivivere la storia della città

26/07/17

Non solo mare e divertimenti, Rimini è una città che conserva un lunga storia che nasce ai tempi dell'Impero Romano: grazie al Visitor Center, è oggi possibile rivivere i fasti antichi grazie ad un percorso che si snoda per le vie dell'antica Ariminum.

FotoRimini città di mare, città di divertimenti, città di storia. Ariminum, questo il suo nome ai tempi della fondazione romana, è una città dal passato ricco, brulicante di tesori e di bellezza da scoprire, suggestioni che possono essere rivissute al Visitor Center, attraverso un percorso multimediale e interattivo che offre al visitatore l'esperienza unica di ripercorrere la storia di Rimini, intraprendendo un itinerario completo e coinvolgente attraverso le meraviglie sparse per il territorio romagnolo. Nasce con questo intento l'“Itinerario Romano” organizzato dal Visitor Center, che permetterà a turisti e locali – o se siete in cerca di casa a Rimini, guardate qui – di godere delle principali strutture architettoniche e dei monumenti di epoca romana che attraversano la città, ultima tappa della storica via Emilia.

Percorriamo, allora, idealmente, il percorso proposto e cerchiamo di scoprire insieme i principali punti di interesse lungo l'Itinerario Romano per le strade di Rimini.

Ponte di Tiberio.

Prima tappa del percorso è il Ponte di Tiberio, posto al termine dell'attuale corso d'Augusto. Il monumento romano, eretto tra il 14 e il 21 dC, ancora oggi è il collegamento diretto tra Rimini e il suburbio, ovvero l'attuale borgo San Giuliano. È proprio dal ponte che iniziano due famose vie consolari: la Emilia, che collegava Rimini a Piacenza, e la Popilia, che da Ariminum raggiungeva Aquileia. Il ponte, iniziato da Augusto e completato da Tiberio, si impone per il disegno architettonico, la grandiosità delle strutture e la tecnica costruttiva. Importante, seppur limitato, lo spazio concesso all'apparato figurativo, comunque intriso di significati simbolici. In pietra d'Istria, si sviluppa per una lunghezza di oltre 70 m su cinque arcate che poggiano su massicci piloni che l'hanno sostenuto durante le diverse vicende che hanno rischiato di distruggerlo.

Piazza Tre Martiri.

Attraversando il ponte si procede verso piazza Tre Martiri, che ricalca l'antico foro romano di Ariminum, oggi, ovviamente, ristrutturata e ampliata: essa, prima che fosse dedicata ai tre partigiani riminesi uccisi durante la seconda guerra mondiale, in origine era intitolata a Giulio Cesare, tant'è che ancora oggi ospita una statua bronzea dell'Imperatore romano, in ricordo del discorso che il celeberrimo condottiero avrebbe tenuto proprio nel foro di Rimini appena prima dello storico passaggio del Rubicone. Luogo di mercati e quindi salotto della vita cittadina, la piazza si presenta oggi nell'arredo urbano eseguito nel 2000, teso a valorizzare l'antico impianto e i segni della memoria.

Arco di Augusto e anfiteatro.

Proseguendo lungo il decumano vi troverete davanti all'imponente Arco di Augusto, che è oggi il più antico conservato nell'Italia settentrionale e che segna l'ingresso alla città attraverso la via Flaminia, collegamento tra Roma a Rimini. Il monumento si inseriva nella cinta muraria più antica, della quale, ai suoi lati, sono visibili i resti: la costruzione originaria, inoltre, era sormontata da una statua dell'imperatore a cavallo o su di una quadriga e l'apertura, talmente ampia da non poter essere chiusa da porte, ricordava la pace raggiunta dopo un lungo periodo di guerre civili. L'intera struttura è permeata da un forte carattere religioso che sottolinea l'aspetto sacrale di porta della città.

Dall'arco, avanzando lungo via Bastioni Orientali in direzione stazione, all'incrocio con via Roma, si potranno ammirare i resti dell'antico anfiteatro romano, edificato nel II secolo dC, che sorgeva allora in prossimità della spiaggia, molto più arretrata che oggi. Di forma ellittica, la sua arena aveva un'ampiezza di poco inferiore a quella del Colosseo e poteva ospitare almeno dodicimila spettatori.

Il Museo archeologico, il Lapidario romano e la Domus del Chirurgo.

La successiva tappa dell'itinerario, con le sue bellezze, si potrà ammirare raggiungendo la zona di piazza Ferrari: qui troverete il Museo archeologico, inaugurato nel 2007, che ha sede nell'ex convento dei Gesuiti, di circa 250 anni più antico e dedicato alla Rimini imperiale fra II° e III° secolo. Tra i reperti più notevoli sicuramente lo strumentario medico-farmacopeutico e i preziosi arredi della Domus del Chirurgo, ma anche il Lapidario Romano, allestito nel cortile interno del Museo stesso, in cui sono raccolte iscrizioni dal I secolo aC al IV secolo dC. Fuori dal Museo, invece, si trova il complesso archeologico denominato Domus del Chirurgo, scoperto nel 1989 durante lavori di arredo urbano e risalente alla seconda metà del II° secolo dC: i prestigiosi mosaici e i vivaci affreschi descrivono una residenza ad uso privato e professionale.

Porta Montanara.

Infine, proseguendo verso via Garibaldi, ovvero l'antico cardo massimo della città, si giungerà a Porta Montanara, ultima tappa del tour: arco d'ingresso alla Rimini romana sulla via che conduceva ad Arezzo, e risalente al primo secolo aC. La costruzione si inserisce in un organico programma di riassetto del sistema difensivo cittadino, attribuito a Sill: l'arco a tutto sesto, in blocchi di arenaria, costituiva una delle due aperture della porta che consentiva l'accesso alla città per chi proveniva dalla valle del Marecchia. Già nei primi secoli dC, l'arco volto a Nord venne tamponato: la porta, così ridimensionata ad un solo fornice, continuò a segnare l'ingresso alla città fino alla seconda guerra mondiale.



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