SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Il potere della fitoterapia embrionale (FITOEMBRIOTERAPIA) negli estratti concentrati PSC - Plant Stem Cells

La Fitoembrioterapia viene definita come metodo terapeutico basato sulla somministrazione di tessuti vegetali freschi allo stato embrionale (ad es. gemme o giovani germogli), i cui principi attivi sono estratti mediante un solvente appropriato.

FotoPur facendo parte della Fitoterapia a tutti gli effetti, se ne differenzia perché utilizza gli elementi embrionali primari dei vegetali (meristemi), dotati di intensa attività riproduttiva, invece dei principi attivi secondari presenti nelle parti adulte della pianta. La Fitoembrioterapia si differenzia dalla Fitoterapia in quanto utilizza gli elementi embrionali primari del vegetale, dotati di un’intensa attività riproduttiva, invece dei principi attivi secondari presenti nelle parti adulte e definite della pianta. Al riguardo Pol Henry annota: ‘La Fitoterapia che non utilizza i tessuti meristematici perde il gene più vitale del vegetale e impiega a scopo terapeutico solo le sue elaborazioni secondarie’.

Si tratta di una forma di terapia di riordino, re-informativa, indifferenziata, senza effetti collaterali. I fitoembrioestratti sono capaci di favorire e stimolare le normali attività fisiologiche dell’organismo e normalizzare alcune costanti biologiche alterate nell’uomo e nell’animale.

L’utilizzo delle gemme a scopo terapeutico ha origini remote. Gli Alchimisti non sfuggirono al fascino e alla suggestione che nelle gemme e nelle radici potesse essere contenuta l’energia vitale del vegetale: essi infatti preparavano ‘l’elisir di primavera’ con le gemme, mentre ’l’elisir d’autunno’ era composto con semi e radici. Le gemme e i germogli erano considerati la persistenza del ciclo vitale che si rinnova ad ogni primavera, mentre il perpetuarsi della pianta avveniva in autunno mediante i suoi semi. La rugiada del mattino era invece il solvente universale per facilitare e stimolare il rinnovamento metabolico dell’organismo.

Paracelso (1493-1541) ricorda la ricchezza, la varietà e la diversità dei principi attivi presenti nelle diverse parti delle piante: ‘Ci sono forze diverse nelle gemme, nelle foglie, nei bocci, nei frutti acerbi, nei frutti maturi (…) Quindi si deve rivolgere la propria attenzione dal primo germoglio sopravvenuto, all’ultimo, giacché così è la natura (…) Così c’è una maturazione per i piccoli germogli, una per le fronde, una per i fiori, una per le fibre, una per i succhi, una per le foglie, una per i frutti’.

La mistica medievale Santa Ildegarda di Bingen (1098-1178) consigliava l’utilizzo delle gemme di Betulla, Castagno, Frassino, Melo, Ribes nero, Tiglio.

Il Dr Pol Henry (Profondeville - Belgio, 22 ottobre 1918 - 7 ottobre 1988) è stato il primo a proporre l’ipotesi che il meristema poteva contenere l’energia e le informazioni biochimiche necessarie allo sviluppo degli alberi e che queste potevano avere effetti curativi. Nel 1959 Pol Henry elabora il nuovo metodo terapeutico e pubblica i risultati dei suoi lavori nel 1970 con il titolo di ’Fitoembrioterapia’. Egli ha sviluppato un metodo biologico e clinico a partire da fondamenti biochimici secondo cui, ciascuna gemma esaminata induceva nel siero proteico e in altri parametri esaminati un caratteristico equilibrio biologico là dove questi erano precedentemente risultati alterati. Prescrivendo il germoglio più appropriato che sperimentalmente era risultato efficace a modificare quel determinato profilo biologico alterato, otteneva la guarigione clinica del paziente.

Il dott. Pol Henry sviluppò l’intuizione di Paracelso che, anticipando di secoli le attuali scoperte di fitochimica, aveva già intuito le diverse proprietà e le indicazioni terapeutiche delle varie parti di una stessa pianta, asserendo: “…Ci sono forze diverse nelle gemme, nelle foglie, nei bocci, nei frutti acerbi, nei frutti maturi,… quindi si deve rivolgere la propria attenzione dal primo germoglio sopravvenuto all’ultimo, poiché così è la natura… così vi è una maturazione per i piccoli germogli, una per le fronde, una per i fiori, una per le fibre, una per i succhi, una per le foglie, una per i frutti”.

La Gemmoterapia o meristemoterapia, si diffuse in Francia ad opera del dott.ri Max Tétau e Claude Bergeret, fautori della Fitoterapia rinnovata e della Gemmoterapia clinica. I dottori Max Tétau e Claude Bergeret, attraverso la sperimentazione e la verifica clinica, hanno portato allo sviluppo della cosiddetta Fitoterapia rinnovata ed alla Gemmoterapia clinica.

In generale vengono utilizzati tre termini, considerati sinonimi: FITOEMBRIOTERAPIA, GEMMOTERAPIA, MERISTEMOTERAPIA.

FITOEMBRIOTERAPIA è il nome introdotto da Pol Henry nel 1959 per indicare il nuovo metodo terapeutico da lui elaborato e basato sulla somministrazione di tessuti embrionali vegetali sotto forma di Fitoembrioestratti.

GEMMOTERAPIA o Fitogemmoterapia è il termine utilizzato come sinonimo per indicare nella gemma vegetale la principale base di partenza della materia prima utilizzata. Solitamente fa riferimento all’uso dei gemmoterapici come macerati glicerici alla prima decimale (M.G. 1 DH).

MERISTEMOTERAPIA indica l’utilizzo a scopo terapeutico del meristema. Per meristema si intende un gruppo di cellule embrionali indifferenziate, totipotenti, capaci di produrre tutto, di generare tutto. Il meristema contenuto nella gemma è costituito da cellule indifferenziate, in altri termini sono come cellule staminali capaci di creare, attraverso il processo di differenziazione, delle cellule specializzate. La gemma è la principale riserva di meristemi del vegetale. La gemmoterapia è un metodo terapeutico, nell’ambito della fitoterapia, che utilizza tessuti vegetali freschi allo stato embrionale. Chiamata anche fitoembrioterapia o meristmoterapia, oggi la denominazione più utilizzata risulta gemmoterapia, coniata dal medico Max Tétau.

Il gemmoderivato può essere considerato un concentrato di energia vitale in virtù dell’intenso ritmo di moltiplicazione cellulare e di processi anabolici che concorrono all’istogenesi ed all’organogenesi, caratteristici dei tessuti embrionali. L’utilizzo dei composti derivati dalle gemme, prevede il loro impiego con un’ispirazione ai principi del drenaggio omeopatico: i composti della gemmoterapia consentivano di eliminare le sostanze tossiche dall’organismo e favoriva l’efficacia del medicamento omeopatico.

Tétau mise, infatti, in evidenza come i gemmoderivati dimostrassero comuni proprietà diuretiche, drenanti e disintossicanti, aumentando le difese tissutali. Secondo il medico belga, inoltre, la gemmoterapia assicura una profonda e durevole disintossicazione, ponendo l’individuo nelle migliori condizioni. Confrontando la composizione tra il tessuto della gemma e il tessuto vegetale adulto, sono state evidenziate notevoli variazioni qualitative e quantitative in principi attivi.

Nei tessuti meristematici, in fase di accrescimento sono presenti più sostanze e principi attivi che nei tessuti della pianta adulta; essi sono particolarmente ricchi in principi attivi propri di taluna specie, essi contengono: acidi nucleici, aminoacidi, biostimoline, citochinine, enzimi, micropolopeptidi, proteine, sali minerali, vitamine, fattori di crescita, acidi nucleici (RNA e DNA), fitormoni vegetali (auxine, cinetine, giberelline) e principi attivi specifici della specie botanica (antociani, flavonoidi, ecc.).

La Gemmoterapia è pertanto una metodica terapeutica appartenente alle Bioterapie la quale utilizza a scopo terapeutico soluzioni in prima diluizione decimale (DH 1) di macerati idrogliceroalcolici ottenuti da estratti vegetali freschi, ricchi di tessuti meristematici.

I principi attivi del gemmoterapico sono estratti mediante macerazione a freddo in una particolare soluzione costituita da alcol etilico, acqua e glicerina nella quale si lasciano macerare per tre settimane i singoli tessuti vegetali freschi costituiti appunto da tessuti meristematici quali: le gemme, i germogli, i giovani getti, i boccioli, i floemi, le giovani radici, gli amenti, gli amenti femminili fecondati, le giovani radici, la scorza interna di radici, la scorza di giovane ramo, la linfa, i semi, gli xilemi, o altri tessuti embrionali di vegetali in fase di crescita i quali risultano più adatti a tale scopo.

La gemmoterapia è multifunzionale cioè ha una risonanza con specifiche linee cellulari a seconda della pianta, ma la funzione è anche aspecifica perché invece di aggiungere, di inibire, di bloccare recettori, si occupa umilmente di pulire, di ordinare, lasciando che sia poi il sistema a fare ciò per cui sarebbe programmato: rigenerarsi, recuperare flessibilità, idratazione, riducendo i segnali infiammatori, ottimizzando e ripristinando gradualmente le funzioni.

Con un’efficace eliminazione delle tossine siamo molto più efficienti in tutti i sensi ed è facile che anche l’organismo, alleggerito, sappia da solo come autogestirsi (omeostasi). Oltre alla funzione di drenaggio, il gemmoderivato ha una specifica risonanza con determinate linee cellulari o determinati organi, e allo stesso tempo vi possono essere affinità maggiori con determinate fasi della malattia. Quindi alcune piante sono più indicate nella gioventù, altre nell’anzianità e lo stesso vale per esordi di malattie o problemi cronicizzati.

Il gemmoderivato è quindi una novità rispetto alle tradizioni erboristiche, ma è molto innovativo, sicuro, compatibile ad altre cure. Sfrutta il potenziale invece che l’azione diretta. Purtroppo ancora fatica a essere recepito per quello che è. Non a caso sono rari i claims riferiti alle gemme negli allegati ministeriali sugli integratori.

La gemmoterapia va fatta conoscere e resa fruibile perché si adatta perfettamente al concetto e alla pratica della prevenzione che è la prima forma di cura da considerare. Inoltre l’innocuità di questi rimedi si sposa anche alle problematiche iatrogene, dato che spesso tante sindromi sono in realtà la conseguenza dei farmaci che, come prima cosa, intossicano cellule e connettivo, mentre i gemmoderivati agiscono esattamente all’opposto.

La moltitudine di principi racchiusi nel fitocomplesso del gemmoderivato è molto simile a ciò che vi è dentro le nostre cellule e l’assunzione del gemmoderivato funziona come se avvenisse un travaso, una trasfusione di quegli input della cellula vegetale sana, apportando quell’energia di attivazione che rimette in moto gli equilibri sopiti.

LA FORZA CREATRICE DELLA NATURA
Nei tessuti embrionali delle piante è custodita un'energia vitale inesauribile: le cellule staminali vegetali, risorse dalle potenzialità illimitate. Esse racchiudono tutta la forza vitale ed i principi attivi necessari allo sviluppo della pianta, in misura superiore rispetto ai tessuti delle piante adulte. L'insieme di queste sostanze, unitamente ai fitormoni, assenti nella pianta adulta, costituisce un valido strumento per ristabilire e conservare il naturale equilibrio del nostro organismo, contribuendo al benessere fisico senza creare alcun rischio per la salute. Tutta la loro ricchezza confluisce negli estratti concentrati PSC - Plant Stem Cells.

UNA SORGENTE DI VITA: LE GEMME
Le gemme sono dei tessuti embrionali vegetali, formati da cellule di vita: le gemme non differenziate che conservano la capacità di dividersi per mitosi, secondo un modello ordinato nello spazio e nel tempo, e di originare nuove cellule con forme e funzioni diverse, e quindi nuovi tessuti. Sono proprio queste cellule embrionali, le PSC, che custodiscono potenzialmente tutta l'energia vitale e i principi attivi necessari allo sviluppo della pianta: acidi nucleici (DNA ed RNA), aminoacidi, enzimi, proteine, minerali, micropolipeptidi, oligo-elementi, vitamine, antiossidanti, fitormoni. Le PSC sono paragonabili alle cellule staminali animali: una sola di queste cellule posta in vitro può ricostituire il vegetale nella sua totalità.

OLTRE LA GEMMOTERAPIA CLASSICA
La fitoterapia embrionale rappresenta un'evoluzione della gemmoterapia classica. Entrambi i metodi utilizzano gli estratti di tessuti embrionali, ma si distinguono in termini di concentrazione: gli estratti utilizzati dalla fitoterapia embrionale, le tinture base, costituiscono i rimedi PSC in quanto tali e hanno una concentrazione 10 volte superiore a quella del rimedio gemmoterapico classico (LES) che si ottiene con una diluizione della Tintura base in una soluzione di glicerolo-alcool-acqua. Tutti i tessuti meristematici utilizzati sono certificate Bio da ICEA. I gemmoderivati della linea PSC sono in forma concentrata e pertanto la dose giornaliera raccomandata, per le referenze singole, è di 5 gocce 3 volte al giorno direttamente in bocca o in poca acqua.

LE RAGIONI PER L’USO DELLA FITOEMBRIOTERAPIA
La prima ragione della fitoembrioterapia è di analogia strutturale tra l’essenza del vegetale (clorofilla) e quella del mammifero (emoglobina). I germogli, pur contenendo meno clorofilla della foglia adulta, sono elementi che contengono in stato di potenza l’energia vitale e tutti i principi attivi necessari per lo sviluppo e accrescimento della pianta stessa. La clorofilla che conferisce il colore verde ai vegetali, assicura la fotosintesi clorofilliana che consiste nell’estrazione dell’energia necessaria alle piante dalla luce solare. La clorofilla ha una struttura molecolare e una composizione chimica sovrapponibile a quella dell’emoglobina che nell’uomo ha il compito di veicolare l’ossigeno a tutte le cellule dell’organismo. La differenza riguarda l’atomo centrale di magnesio nella clorofilla al posto del ferro nell’emoglobina.

La seconda ragione è di natura biochimica. L’estrazione dell’energia contenuta nei tessuti embrionali porta le informazioni genetiche del vegetale (virtù embrionale del meristema) così come le proprietà delle differenti parti del vegetale (frutto, foglia, fiore, stelo, corteccia, radice, seme, linfa…).
Il termine ‘meristema’ deriva dal greco meristós, divisibile, da merizein, dividere. Tessuto vegetale indifferenziato che dividendosi origina i tessuti definitivi, le cui cellule sono incapaci di riprodursi. Il meristema contenuto nella gemma è costituito da cellule indifferenziate, in altri termini sono come cellule staminali capaci di creare, attraverso il processo di differenziazione, delle cellule specializzate.

Ciascuna gemma contiene notevoli quantità di acidi nucleici (informazioni genetiche), aminoacidi, sali minerali, oligoelementi, vitamine, enzimi, fattori di crescita diversi (auxina e gibberellina), ormoni che scompaiono con la formazione della clorofilla.

I fito-ormoni sono sostanze chimiche sintetizzate dal vegetale per la sua crescita. Essi comprendono, in particolare, auxine, gibberelline, citochinine, acido abscissico. Sono oligodinamiche: attive a dosi molto basse. Operano talvolta a distanza dal luogo di sintesi. Hanno un’influenza sulla funzione della pianta.
La terza ragione è di natura energetica, geotermica e tellurica. La gemma fin quando si trova sul ramo dell’albero è influenzata dalle forze telluriche e cosmiche. Anche il germoglio incontra queste due forze. La radicella subisce soltanto la forza tellurica.

GEMMOTERAPIA VETERINARIA NEL CANE E NEL GATTO
I gemmoderivati possono essere somministrati al cane o al gatto tenendo conto del peso dell’animale, se la patologia è acuta o cronica, storia clinica dell’animale. Per il trattamento del sintomo acuto di solito va somministrato al cane o al gatto adulto circa 3 gocce massimo 4 gocce per kg di peso 2-3 volte al giorno e comunque di norma non superare mai le 25 gocce come dose singola. Le gocce vanno aggiunte in poca acqua per diluire e consentire all’animale di bere in autonomia senza stressarlo o si può optare per l’uso di una siringa senza ago sempre dopo diluizione con poca acqua ATTENZIONE: non effettuare il fai da te e consulta lo specialista.

Fonte: BRUNO BRIGO, Fitoembrioterapia dalla A alla Z , Salus Infirmorum, 2019.



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