ECONOMIA e FINANZA
Articolo

Il private equity: un mercato statico

15/05/09

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il livello degli investimenti effettuati dagli operatori in ambito private equity e venture capital ha segnato, rispetto all’anno precedente, un incremento del 30% in Italia nel corso del 2008 superando i 5,4 miliardi di euro.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il livello degli investimenti effettuati dagli operatori in ambito private equity e venture capital ha segnato, rispetto all’anno precedente, un incremento del 30% in Italia nel corso del 2008 superando i 5,4 miliardi di euro. Questa cifra nasconde evidentemente anche delle ombre: Le operazioni di buy-out vero e proprio per esempio sono calate del 13%, una tendenza che si sta confermando nel 2009.
Sull’argomento eFinancialCareers ha chiesto l’opinione di alcuni esperti del settore.
“Pur avendo registrato dei buoni risultati in chiusura 2008, il private equity oggi si presenta come un mercato piuttosto statico: il numero delle operazioni è in significativa diminuzione. È chiaro che la crisi in atto pone gli operatori del settore di fronte a tematiche e criticità differenti rispetto allo scorso anno: si distoglie l’attenzione dalla ricerca di nuove opportunità di investimento per concentrarsi sulla gestione delle aziende in portafoglio allo scopo di evitare che vengano travolte dall’andamento negativo del mercato”, spiega Federica Frasca, manager della divisione Banking & Insurance di Antal Intenational Italy.
Ulteriore impatto sul mercato avrà la proposta di direttiva recentemente presentata in commissione UE per la regolamentazione e la vigilanza in ambito europeo degli hedge fund con oltre 100 milioni di portafoglio e che si estenderà, almeno nelle attuali intenzioni, proprio ai fondi di private equity che superano i 500 milioni. Secondo l’Aifi, associazione italiana del private equity, infatti, tale normativa “potrebbe danneggiare gravemente lo sviluppo competitivo di lungo termine del settore”.
Gli operatori pertanto, spinti anche dalla stretta di liquidità a livello globale, fanno più fatica a raccogliere risorse per ulteriori deal. “C’è un atteggiamento oltremodo cauto anche in situazione di risultati finanziari 2008 positivi; per paura si adotta un atteggiamento di attesa”, commenta Marco Menghini, amministratore delegato di Human Lab.
“Tuttavia, qualche fondo è attivo nel recruiting di risorse: i profili di interesse sono quelli di Associate e Junior Investment Manager. Si guarda a figure che abbiano maturato esperienze significative nell’ambito di realtà competitor o di primarie società di consulenza”, conclude Frasca.

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