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Comunicato Stampa

Il Qatar risponde alle proteste danesi sui diritti umani

Dal Qatar è giunta una risposta alle iniziative di protesta che la Danimarca vuole effettuare durante il campionato mondiale di calcio di novembre. Sul Gulf Times spiegano la "ipocrisia danese".

Getty Images BBCIl Qatar ha dato una risposta alle iniziative di protesta che la Danimarca ha lanciato per il Mondiale di novembre. La squadra danese è quella che più di tutte sta promuovendo messaggi sul rispetto dei diritti umani nel Paese ospitante, che ha costruito le infrastrutture per il torneo (stadi, alberghi, aeroporti) impiegando migliaia di lavoratori migranti, provenienti soprattutto da Sri Lanka, Pakistan, India, Bangladesh e Nepal. Fra di loro si è registrato un numero impressionante di decessi, dovuto all’assoluta mancanza di protezione e di sicurezza, anzi a una vera e propria condizione di schiavitù, come da anni accusano le organizzazioni internazionali.

Il caporedattore del Gulf Times Faisal Abdulhameed Al-Mudahka ha spiegato l’ipocrisia delle proteste scandinave. Anzitutto ha precisato che sulla questione dei diritti umani dei lavoratori migratori, che è il tema centrale delle iniziative danesi, persino l’Unione Europea ha elogiato il Qatar, con una delegazione di europarlamentari che si è appena recata a Doha e ha visitato le nuovissime infrastrutture, complimentandosi per le riforme della legislazione lavorativa e la trasparenza sulla questione dei diritti. Poi ha raccontato lo scabroso retroscena della compagnia petrolifera danese che è stata esclusa dagli affari qatarioti dopo 25 anni di lavoro nel Paese. Visto che il danno economico al PIL danese è stato enorme, ecco che Copenhagen deve cercare un modo per fare pressione su Doha.

E se finora i rappresentanti danesi venuti in visita in Qatar non avevano protestato, ma anzi si erano proposti di aiutare l’allestimento del Mondiale, oggi la DBU, la federazione calcistica danese, vuole mandare i suoi dirigenti il minor tempo possibile e i giocatori senza le famiglie al seguito. E le magliette da gioco avranno colori spenti, così come l’emblema nazionale, mentre lo sponsor tecnico, la multinazionale Hummel, ha persino creato una divisa tutta nera in segno di lutto per i lavoratori morti. A Copenhagen dicono che fino all’inizio del torneo faranno “una pressione straordinaria” sulla FIFA per il tema dei diritti umani.



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