SALUTE e MEDICINA
Articolo

Il ruolo della madre, il rapporto madre-bambino e l’ambiente di cattività.

Come la donna impara a fare la madre.

cura del giardinoLo scopo che ci si prefigge in queste pagine è quello d'individuare le modalità attraverso cui la madre conquista le sue competenze: “capacità, adeguatezza, adattabilità al processo di crescita”, ovvero come la donna impara a “fare la madre”, e di come questo processo venga anche stimolato “richiesto” dalle esigenze del suo bambino in crescita.
Il concepimento, la gravidanza, il parto, l’allattamento, lo svezzamento, sono per la donna “crediti formativi” e “misteri sacri” che hanno un peso determinante nella promozione della madre. Il bambino emana “istintivamente” una sorta di segnaletica: “messaggi, input, richieste con pianti, capricci”, che vanno a “istruire” la madre se ha orecchio per ascoltare e interpretare i bisogni del suo bambino. Sarà in grado di captare nitidamente i segnali che dal suo piccolo vengono emessi, e manterrà alto il suo potenziale di diventare una madre sufficientemente buona. (Winnicott, 1965)
Purtroppo, questo tipo d’ascolto diventa complicato se la madre ha subito scompensi e vissuti di croniche controversie nella personale crescita formativa con i propri familiari e con la storia trasgenerazionale e in assenza di fattori di recupero e di compensazione.
H2:Per quanto l’istinto materno sia innato
crediamo che abbia comunque bisogno di essere estrapolato e sviluppato: se esso non viene sviluppato o non trova modo d’essere “istigato” dal bambino, la madre difficilmente riuscirà a essere veramente adeguata, il rischio che possa cadere nell’ incompletezza e nella disfunzione è alto.
La biologia (il programma genetico) provvede alla soddisfazione dei primi bisogni del bambino e “obbliga” il corpo materno alla produzione del latte; ma il bambino chiederà alla madre ancora altro per la soddisfazione dei propri bisogni primari. Un altro tipo di nutrimento è richiesto alla madre dal suo piccolo, che deve essere corrisposto con la stessa “necessità” del latte, la relazione che madre e figlio stabiliscono sarà il frutto dall’esperienza continua l’un l’altro. Fra i bisogni primari del bambino rientra anche il bisogno di poter stabilire un attaccamento sicuro con la madre. (BowlbyJ.,1065); (Ainsworth M.D.S. ,1979); (Cassidy J.& Shaver P.R.,1999);

H3:Non si diventa brava madre soltanto tramite il legame affettivo.
Non si diventa madri complete soltanto in nome del “sangue del proprio sangue”, né soltanto tramite il legame affettivo.

Le tappe che la madre compie per cercare di raggiungere l’equilibrio “madre-figlio” non sono circoscritte ad eventi una tantum: il concepimento, il parto, l’allattamento, l’educazione. Serve anche molto tempo da passare assieme, necessita un lungo cammino di vita da percorrere insieme e affrontare gli ostacoli e le gioie “mano nella mano”.
Quando il bambino viene al mondo e non trova l’ambiente compatibile con le esigenze del suo programma genetico che è molto simile a quello del suo bisnonno, trova un ambiente di cattività.
(Harlow H.F., Mears C., 1979); Calhoun John, 1968/1973, “Esperimento 25”).
Alcune conseguenze dovute alla presenza, all’ambiente di cattività al posto dell’ambiente naturale si manifestano dall’età scolastica in poi, altre si manifesteranno successivamente nella prole.(Vittorio Mendicino, 2021)
L’ambiente di cattività a cui si riferisce questo articolo è inspirato in via preliminare alla ricerca di Harlow, (1058, 1979).
Lo psicologo statunitesne Harlow prelevò dalla foresta, dal loro ambiente naturale, per un programma di ricerca, alcune scimmie e furono introdotte in gabbie dotate di molti confort e fornite di cibo per le scimmie a volontà. L’autore della ricerca, vedeva come queste scimmie Rhesus crescevano benissimo stavano bene in salute, avevano il pelo lucido e non mostravano alcuna stranezza. Tuttavia, Harlow si accorse che dopo un po le scimmie non si riproducevano più e se qualcuna continuava a riprodursi le madri non erano in grado di prendersi cure in modo adeguato della prole. In conclusione “ le scimmie sceglievano di diventare single”
L’ambiente della gabbia e la vita all’interno eccessivamente “civilizzata”,
risultava essere incompatibile l’ ambiente naturale che avrebbero dovuto naturalmente incontrare. Questo nuovo ambiente viene definito: “ambiente di cattività.” L’ambiente di cattività, descritto nell’esperimento con le scimmie, trova motivo d’essere anche nella vita di altri esseri viventi.

Conclusioni.

La madre impara a fare la madre vivendo a stretto contatto con il suo bambino, almeno durante tutto il periodo dell’età prescolare.
Il processo evolutivo e il progresso in genere se non si coniuga con le regole di adattabilità e ambientazione finisce per invertirsi in involuzione e regressione.
Le piante, alcune specie animali, alcune popolazioni, quando si trovano a dover vivere in un ambiente di cattività anziché nel loro ambiente naturale, scivolano nella strada che conduce all’estinzione.

Bibliografia

Bowlby J.,”Attaccamento e Perdita”, in Opere, vol. 1, 2, 3, Boringhieri,Torino, (1969/1980)
Cassidy J.& Shaver P. R. (1999), Manuale dell’attaccamento.Teoria, ricerca e applicazioni cliniche, Giovanni Fioriti, Roma, (2002).
Ainsworth M.D.S. (1979), Infant-motherattachment, Am. Psycho l 34:932–937.
Harlow H.F., Mears C. (1979), Primate Perspectives, John Wiley & Sons, New York,London.
Mendicino Vittorio, Perché si Diventa Single- Amazon (2021)
Winnicott D.W. (1965), Sviluppo affettivo e ambiente, Armando, Roma,1970.
Mathieu Vittorio, Individuo E Ambiente, Il Mulino, (1973).
Calhoun John , 1968/1973, “Esperimento 25”
“Death Squared: The Explosive Growth and Demise of a Mouse Population”.La morte al quadrato: la crescita esplosiva e la scomparsa di una popolazione di topi".
Vittorio Mendicino-psicologo psicoterapeutadi Roma
Roma 27/09/2022



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