ECONOMIA e FINANZA
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Il temporary manager ed il bilancio aziendale

05/07/11

Aspettare la redazione di un bilancio aziendale potrebbe essere troppo tardi per chi gestisce un'impresa, ecco perchè la figura di un temporary manager può essere un valido aiuto per fornire una situazione aziendale real-time attraverso una contabilità analitica.

Quanti imprenditori di aziende medio piccole attendono la redazione del bilancio della propria azienda per capire come agire per il futuro? Per esperienza diretta, molti. questo è sbagliato non solo per una tempistica tardiva (solitamente il bilancio viene definito tre/quattro mesi dopo la chiusura dell’esercizio) ma soprattutto perché il bilancio civilistico è stato previsto e regolamentato dal legislatore al solo scopo di fornire informazioni sulla situazione della società a cui si riferisce, ai soci e ai terzi portatori di interessi e non certo a chi la gestisce.
Nessuna informazione di particolare rilevanza, per chi gestisce un’impresa, è infatti contenuta nel bilancio civilistico o nella sua nota integrativa. Dalla rielaborazione del bilancio è vero che è possibile individuare le fonti e gli impieghi finanziari, così come i cosiddetti “indici di bilancio” ma anche questi esauriscono la loro funzione nell’essere uno strumento di confronto con i medesimi indici di società del settore per comprendere gli eventuali punti di forza o di debolezza rispetto ai concorrenti (confronto che molto raramente viene tra l’altro fatto).
Una volta ricevuto il bilancio civilistico l’imprenditore scoprirà il risultato dell’esercizio e dovrà prendere decisioni per migliorarlo o conservarlo nel futuro. Ma quali decisioni assumere quando il bilancio non è in grado di individuare le performance dei singoli centri di spesa né di indicare quale linea di prodotti contribuisca in misura maggiore al risultato d’esercizio e quale invece ne pregiudichi il risultato economico e finanziario?
Una contabilità analitica che porti allo scorporo del risultato d’esercizio per linea di prodotti e centri di spesa diviene pertanto un elemento necessario per poter avere la reale conoscenza della propria impresa e ottenere quelle informazioni indispensabili per poter controllare la gestione e assumere scelte consapevoli.
Questa è la base per la crescita delle nostre piccole e medie imprese, che in un mercato globale altamente concorrenziale e con margini sempre più ristretti, non possono più operare esclusivamente sulla base dell’intuito imprenditoriale.
Tale necessità per le piccole medie imprese italiane può essere soddisfatta avvalendosi, per un periodo limitato, dell’ausilio di un temporary manager, dottore commercialista, che potrà impostare in breve tempo una contabilità analitica, individuando con l’imprenditore i centri di spesa e le linee di ricavo da monitorare. Una volta impostato il lavoro e trasferito il know how ai dipendenti, resterà all’impresa un beneficio duraturo nel tempo che le consentirà di affrontare con maggiore consapevolezza e tranquillità le sfide del mercato.



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