ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Il terzo millennio tra guerre batteriologiche ed aspetti pandemici

08/03/22

Reggio Calabria: seconda giornata da remoto con il Circolo Culturale “L’Agorà” sulle complesse dinamiche delle guerre batteriologiche e delle pandemie nel terzo millennio. Il nuovo appuntamento sarà dedicato al tema “La pandemia nella letteratura”.

Foto“La pandemia nella letteratura” sarà il tema del secondo incontro organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria inerente a “Guerre batteriologiche e pandemie tra storia, finanza, cinema, letteratura”. La giornata di studi sarà a cura di Antonino Megali (vice presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”). L’uomo si confronta da sempre con la malattia e con le epidemie, come evidenziato sia nei testi antichi che in quelli religiosi. Tali forme pandemiche erano riconducibili alla collera divina, come testimoniato in diverse occasioni nei poemi omerici. Nei testi religiosi, le epidemie sono presenti soprattutto nella Bibbia e, in particolare, nell’Antico Testamento. Una lettura diversa sulla collera divina a riguardo le epidemie la si ha con lo storiografo Tucidide, uno dei principali esponenti della letteratura greca e autore della monumentale opera La Guerra del Peloponneso, accurata e pionieristica ricostruzione del conflitto che ha visto coinvolte Atene e Sparta tra il 431 e il 404 a.C. L’epidemia è durata circa quattro anni e avrebbe mietuto 75000 vittime con gli storici che ancora oggi si interrogano se possa essersi trattato di peste bubbonica, tifo o altro. Lo storico greco, oltre agli effetti clinici dell’epidemia non mancherà di denunciarne gli effetti sociali con gli uomini che, vedendo l’appropinquarsi della morte, avrebbero perso completamente ogni forma di rispetto sia verso le leggi sacre che verso quelle degli uomini. Anche il mondo romano e bizantino si troveranno ben presto ad affrontare delle gravi epidemie senza dover ricorrere necessariamente a quella di Atene per dare sfogo ai propri impulsi storiografici, letterari e filosofici. Della peste antonina (tra il 165 e il 180) hanno parlato diffusamente gli storici Cassio Dione e, soprattutto, Ammiano Marcellino mentre della devastante peste di Giustiniano (541-544 e con ondate nei due secoli successivi) si è occupato Procopio di Cesarea. Nel 1300 è la volte della Peste Nera come testimoniato in diverse opere letterarie tra le quali il Decameron di Giovanni Boccaccio. Successivamente è la volta di Alessandro Manzoni che nei “Promessi Sposi” ne tratta diversi aspetti nella Milano del 1600.Successivamente il romanzo di Edgar Allan Poe “La maschera della morte rossa” (1841), “Dracula” di Bram Stoker (1890). A partire dal XIX secolo la narrativa epidemica trova terreno fertile in diverse narrazioni come ad esempio“La peste” di Albert Camus (1947), “L’ombra dello scorpione” di Stephen King (1978),“Il morbo bianco”di Frank Herbert (1982),Robin Cook con“Contagio” (1987) ed “Epidemia” (1995) e sempre nello stesso anno “ Cecità” di Josè Saramago. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dall’11 marzo.



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