ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Immobili per l’impresa: quale futuro per gli uffici di Milano?

Molte società si chiedono cosa fare con tutti gli immobili ad uso ufficio. Diventa qui fondamentale capire le esigenze dei lavoratori, e che servizi essi si aspettano da un ufficio, in modo da poter garantire una transizione graduale nel rientro in ufficio

Le previsioni per il 2022 sono ottimistiche, anche se il sentiment generale di questi primi mesi è fortemente condizionato dai venti di guerra e dalla prospettiva di una nuova crisi economica, questa condizione sta rallentando le iniziative commerciali e le aperture di nuove attività.
Nelle principali vie commerciali della città si nota un limitato turnover di nuove aperture e nelle vie adiacenti si trovano negozi vuoti che restano sul mercato per oltre 3 mesi.
Il mercato degli affitti dei negozi è rimasto stabile, ma considerando la difficoltà di reperire un buon conduttore le proprietà sono disposte ad accettare un canone ridotto anche del 30% per il primo e secondo anno.
I tempi di compravendita per il comparto commerciale si sono allungati e si nota una forte spinta a ridurre gli spazi ad uso ufficio compatibilmente alla crescita del settore coworking, in grado di attirare professionisti e piccole aziende che oltre ad avere un risparmio e una maggiore snellezza commerciale, riescono a creare un network sinergico all'interno delle stesse strutture.
Nel III trimestre 2021 sono 223.273 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari (+2,7% rispetto al trimestre precedente e +19,5% su base annua).
Rispetto al III trimestre 2020 le transazioni immobiliari aumentano del 19,3% nel comparto abitativo e del 23,8% nell’economico. Rallenta, dunque, la crescita tendenziale registrata in entrambi i settori nei primi due trimestri dello stesso anno (+37,2% e +29,3% nel primo e +75,4% e +87,7% nel secondo).
Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (103.656) diminuiscono dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre aumentano del 18,5% su base annua. (fonte Istat).
Ora, a due anni di distanza dall’inizio della crisi innescata dal Covid, molte società si chiedono cosa fare con tutti gli immobili ad uso ufficio. Diventa qui fondamentale capire le esigenze dei lavoratori, e che servizi essi si aspettano da un ufficio, in modo da poter garantire una transizione graduale nel rientro in ufficio.
Dalla recente ricerca Sarpi Immobiliare – Anama Confesercenti emerge che nel futuro prossimo vedremo un netto cambiamento per tutta quella fetta di mercato immobiliare che riguarda gli uffici. Le società, i fondi e i privati trovatisi in poco tempo a passare da una rendita garantita da immobili affittati ad uso ufficio, ad immobili vuoti, devono stare al passo coi tempi e pensare da subito a possibili sviluppi per questi immobili. Escluse le conversioni da ufficio a residenziale, con permessi e concessioni che risultano sempre più difficili da ottenere e comunque limitati nella quantità di superficie trasformabile, la soluzione migliore potrebbe essere appunto quella di rilanciare intere zone periferiche, attraverso la creazione di poli ad uso ufficio per ospitare importanti società con l’ambizione di seguire il trend internazionale. Pensando in grande, le linee da seguire sono quelle dettate dalle società come Amazon e Apple, con quartieri generali che diventano quasi delle isole a sé stanti, dove la persona ha tutte le comodità e i comfort di cui ha bisogno.
Questo diventa molto importante in contesti come quello milanese, dove gli uffici in centro beneficiano di tutti i collegamenti e i servizi circostanti, ma appena si esce in zone più periferiche si riscontra la mancanza di servizi alla portata del lavoratore. Attraverso la riqualifica e la creazione di nuovi uffici intesi come poli a sé stanti, si andranno a garantire nuovi servizi che porteranno i lavoratori a prendere in considerazione la possibilità di spostarsi dal centro città.
Nel pensiero moderno di ufficio, dovrà essere sicuramente tenuta in conto la nuova tendenza allo smart working e agli spazi aperti. In ottica progettuale cadono i vecchi spazi con aree e stanze divise, ma si tenderà sempre più a grandi open space con aree comuni, con meno postazioni di lavoro, che verranno usate a rotazione dai dipendenti che saranno solo per alcuni giorni in ufficio grazie ad una diversa organizzazione del lavoro.
Tutto lo spazio guadagnato sarà destinato ai servizi extra che, come detto in precedenza, risultano fondamentali per quelle società che vogliono stare al passo coi tempi.
Una forte attenzione poi verrà posta al design degli spazi. Se è sempre stato vero che l’occhio vuole la sua parte, mai come in quest’epoca, con la diffusione dei social network e una maggiore consapevolezza da parte delle persone, risulta importante l’aspetto degli spazi.
Per questo motivo, l’ufficio ideale viene progettato con un design accattivanti, con stili che possono andare dal minimal ed essenziale, fino ad un più sofisticato stile moderno. Lo scopo ultimo di questa attenzione al dettaglio è far sentire il dipendente come a casa, circondato da uno spazio che può sentire proprio, personale.
Importante in quest’ottica l’uso del verde che se risulta fondamentale negli spazi esterni, acquisisce una parte importante anche all’interno, con la presenza di piante d’arredo che aiutano a creare un ambiente accogliente.
In conclusione, l’ufficio ideale dovrà avere il giusto mix di servizi extra a vantaggio del dipendente e la giusta visione degli spazi, con un arredamento capace di trasmettere serenità e familiarità.

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