IMPRESAMIA.IT-IL CASO - Il segreto del Gruppo Martinetto è reinvestire
Martinetto: sono convinto che il settore tessile - manifatturiero potrà avere ancora un futuro
E' un'azienda tagliata su misura del suo imprenditore, la Filmar srl di Caselle, un nome che è tutto un programma visto che sta per Filiberto Martinetto, 75 anni, dodici o tredici ore di lavoro al giorno e la convinzione che le crisi si superano reinvestendo sempre quanto si è guadagnato". Una convinzione che deriva da una frase di Winston Churchill che campeggiano dal muro della sala d'aspetto della sua azienda tessile: "Alcune persone vedono un’impresa come una tigre feroce da abbattere. Altri come una mucca da mungere. Pochissimi vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante". Forte di queste parole, Martinetto - vice presidente dell'Api che nel suo percorso manageriale ha acquisito ben 18 piccole e medie aziende - va avanti in piena crisi e non perde né commesse, nè lavoratori, se non per i dovuti limiti d'età. Attualmente sono 180 addetti distribuiti negli stabilimenti di Caselle (Filmar e Mabiel) e San Maurizio Canavese (Remmert).
La Filmar è un'azienda di 14 mila metri quadrati specializzata nella produzione di nastri: centottanta telai che ordiscono qualsiasi tipo di nastro: medicale, tecnico per il settore auto, per arredamenti, per l'equipaggiamento militare. "Prima o poi - ha spiegato Martinetto - il settore dei nastri medici, fasce, bende e garze, potrà attraversare un periodo poco felice e anche quello per l'arredamento delle case, tipo tendaggi, ma - ha aggiunto - non mi farò trovare impreparato".
Martinetto Group (che ingloba anche la Pma e il Nastrificio Veneto per un'altra ventina di occupati e 500 telai in totale) non ha licenziato un solo dipendente e non prevede tagli. Anzi. Nell'ultimo periodo ha acquisito la Innet di Settimo, che sfornava elastici, investito 800 mila euro per produrre bende coesive e 1 milione e 200 mila euro per costruire nuovi capannoni a San Maurizio Canavese, dotati delle ultime tecnologie in campo tessile.
Sono convinto che il settore tessile - manifatturiero potrà avere ancora un futuro anche se c'è stata una flessione di marchi importanti come Armani, Valentino, Dolce&Gabbana, Ferrè, La Perla, per i quali lavoriamo – ha affermato Martinetto - La ripresa partirà decisa quando verrà a mancare la concorrenza del mercato asiatico e ridecolleranno quello americano e tedesco" . Nella ripresa il vice presidente dell'Api ci crede davvero tanto che ha aggiunto ""ho anche tre figlie e due generi che hanno deciso di portare avanti quest'avventura imprenditoriale e voglio che siano competitivi" grazie anche alla sua esperienza iniziata nel 1947, quando appena tredicenne il piccolo Filiberto entrò alla Sitna di Ceretta dove conobbe la moglie Franca, un'operaia orditrice. Insieme, nel 1961, acquistano un vecchio telaio in disuso al nastrificio Bonicatti di San Mauro e iniziano l'avventura in una boita di Leinì.