ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Inclusiva e solidale: la cura dell’Agricoltura sociale

09/05/18

Alla Mostra agricola Campoverde presentati i progetti sulla salute mentale delle Associazioni di Aprilia.

FotoGli Orti sociali nelle città rispondono alla domanda dei cittadini di relazioni autentiche e di ruralità: laboratori sociali che non si limitano più, come negli anni passati alla mera socializzazione dei più anziani ma estendono la loro funzione ad una pluralità di soggetti: dai disabili a coloro che si trovano in una situazione di svantaggio economico fino ai migranti. Restringere la platea dei partecipanti al limitato ambito di “categorie speciali” però sarebbe oggi un’operazione riduttiva: la pratica degli orti sociali è anche appannaggio di una cittadinanza attiva desiderosa di mantenere uno stretto legame col territorio di appartenenza.

Oggi l’Agricoltura sociale si avvale di una multifunzionalità che la rende veicolo di aggregazione sociale, di confronto tra generazioni e tra diverse culture; sostiene inoltre un importante ruolo economico nella crisi strutturale dei meno abbienti all’interno delle città, nascendo dalla spinta solidale e volontaria di cittadini che si adoperano per difendere e gestire il proprio territorio ai fini custodire aree verdi e difendersi dalle speculazioni edilizie. In tale ottica è necessario ricordare che gli orti sociali possono assolvere svariate funzioni: sociali e riabilitative, terapeutiche, didattiche, produttive e ricreative. I benefici del contatto con la “terra” sono d’altronde da tempo riconosciuti dalla letteratura scientifica dedita all’argomento. A cavallo tra il ‘700 e l’800 Benjamin Rush, padre della psichiatria americana già affermava che “lavorare il terreno e coltivare le piante può avere un effetto benefico sulla salute mentale”.

La Horticultural Therapy, ovvero il giardino terapeutico consiste in svolgere attività orticolturali, si assiste ad una vera e propria “riabilitazione tramite la natura” all’insegna della socializzazione del gruppo in uno spazio sociale protetto.

In uno scenario orientato al rafforzamento dell’inclusione di persone con disagio mentale nel tessuto sociale il risvolto etico dell’Agricoltura sociale è la leva da cui si genera l’azione dell’Associazione Lavoro e Solidarietà di Cisterna di Latina e della Federazione di Enti e Organismi no-profit FARE RETE PER IL VALORE DELLA PERSONA E DELL’IMPRESA SOCIALE DEL LAZIO (APS FARERETE ONLUS): un dibattito presentato nella giornata del 27 Aprile in occasione della 33° Fiera Agricola di Campoverde ad Aprilia (LT) in cui la terra diventa simbolo di sicurezza ed accoglienza, un luogo che accetta e ospita tutti con imparzialità.

In quest’occasione FARETEONLUS ha presentato, insieme alla Cooperativa CASSIOPEA di Roma i risultati dell’Ortoterapia sugli utenti dei Centri di salute mentale del Lazio, supportati dalla testimonianza di chi ha partecipato al progetto, a dimostrazione della volontà di superare quel marchio infuocato chiamato stigma, che si annida nella società quale elemento di barriera tra le diversità, soprattutto quelle riguardanti il disagio psichico. L’intervento specialistico, curato dal Dr. Valerio De Lorenzo, docente universitario e amministratore di PROMIND-Servizi di salute mentale- di Roma titolato “La Riabilitazione psichiatrica e l’Agricoltura come strumenti per la salute:l’importanza di professionisti e interventi orientati alla recovery” si è soffermato sull’esigenza di tutelare la salute mentale quale primario di una collettività responsabile.

La progettualità di FARETEONLUS, esplicata dal progetto “ANTHEA: COLTIVIAMO IL SOCIALE” per MondoCultura Onlus, è stata inoltre supportata dalle associazioni intervenute alla Fiera Apriliana: presenti le progettualità di Konsumer Italia (Progetto regionale Agricercando) finanziato dal programma regionale laziale per il cittadino consumatore, Ancescao Lazio (Progetto Orti sociali), l’Associazione “Insieme oggi per il futuro” con la cooperativa Elma di Roma che collaborano con il CSM di Pomezia Asl RM 6 per la gestione della fattoria sociale Il Masso, una partnership pubblico-privato ai fini della riabilitazione tramite l’agricoltura sociale.

Nel dibattito si è ripensato il ruolo dei Comuni riguardo il delicato tema dell’Agricoltura sociale ragionando circa la possibilità che questi ultimi si facciano portatori del valore etico degli orti sociali per la comunità, auspicando che i Piani di zona dei distretti sanitari possano avvalersi di questa buona pratica.

A tal proposito, la cooperativa sociale Jolly Italia col progetto Plus Aprilia Innova fondi-Serra fotovoltaica (POR FESR 2007/2013) ha raccontato l’esperienza diretta degli utenti per il distretto sanitario 1 ASL di Latina.



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