SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Indagine cgm health monitor: medici delle cure primarie super-esperti di laboratorio.

20/08/12

E’ quanto vien fuori dallo studio di CompuGroup Medical Italia, in collaborazione con il Sole24Ore Sanità. In controtendenza con UE e USA, il 90% dei medici italiani delle cure primarie si giudica competente.

L’ultima indagine CGM Health Monitor - alla quale hanno risposto nel mese di luglio ben 1.787 medici delle cure primarie (1.413 Mmg e 374 Pediatri) - evidenzia come il 90% dei MMG e Pediatri confidino in se stessi nell’interpretazione della maggior parte degli esami di laboratorio. Questo dato è in controtendenza rispetto ad analoghi survey effettuati nel Regno Unito e negli USA, dove la maggioranza dei medici dichiara di sentirsi solo parzialmente o poco preparato ad interpretare anche esami di laboratorio ritenuti di base, come esami che esplorano la funzionalità epatica o test coagulativi.
“E’ un segno della bontà della formazione e dell’aggiornamento dei medici nel settore della medicina di laboratorio oppure una scarsa considerazione della complessità di interpretazione di test che, nel tempo, hanno modificato le caratteristiche di performance analitica e quindi diagnostica?”


E’ quanto si chiede Mario Plebani, professore ordinario di Biochimica clinica alla Scuola Medicina dell’Università di Padova, che sottolinea anche: “ad esempio, non vi è dubbio che la qualità analitica della creatininemia sia migliorata negli ultimi anni e che la trasformazione della sua concentrazione, tramite opportuni algoritmi matematici (MDRD o CKD-EPI) consenta la valutazione del filtrato glomerulare, informazione molto più utile nella diagnostica precoce della malattia renale.”
La possibilità di sostituire, in alcune situazioni, alla richiesta puntuale e dettagliata di esami il quesito clinico, lasciando al medico di laboratorio la possibilità di aumentare o diminuire il numero di test necessari per rispondere in modo esaustivo, è stata bocciata dalla metà dei medici, mentre il 36% si dichiara interessato ma solo a condizione che vengano approfonditi molti aspetti di questa proposta innovativa.

Ma quale viene giudicata la migliore fonte di informazione e aggiornamento sugli esami di laboratorio? Si osserva una concentrazione di risposte (82%) su tre delle fonti previste. Al primo posto ci sono le iniziative promosse attraverso corsi patrocinati dall’ordine dei Medici, che ottengono la preferenza del 35%. Al secondo posto le informazioni ottenute nella consultazione con il clinico specialista (26%) e solo l’11% dei medici di famiglia si rivolge allo specialista di laboratorio per ottenere le informazioni e gli aggiornamenti necessari.
La diagnostica delle malattie autoimmuni sembra essere poi il settore che presenta maggiori problematiche e difficoltà interpretative (37% delle risposte), seguita dalle indagini coagulative e da quelle in ambito allergologico (19%).

La numerosità e qualità delle risposte all’indagine dimostrano l’importanza che la diagnostica di laboratorio, e l’appropriatezza prescrittiva in particolare, riveste nella pratica clinica del medico di medicina primaria.

Il dettaglio di tutte le risposte all’indagine è liberamente consultabile sul sito del progetto CGM-Health Monitor all’indirizzo: www.cgm-healthmonitor.it.



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