Intervista a Colapesce e Casa del Mirto
Presentazione di due significativi CD, molto diversi e distanti tra loro: Siciliano il primo e triestino il secondo.
Abbiamo incontrato due tra le più promettenti proposte musicali del panorama alternativo italiano.
Nello spazio della trasmissione "I Maniaci dei dischi" abbiamo fatto stare i Casa del Mirto e Colapesce, un viaggio da Trento a Siracusa che ben rappresenta la qualità delle nuove leve, calcisticamente parlando. Dischi, se ancora si può parlare di dischi, molto differenti tra loro, per dirla alla Tiziano Ferro però, sono uniti dall’ammore. I primi sono considerati glo-fi, una definizione di genere che ci sfugge, un modo per intendere un certo tipo di mix elettronico che strizza gli occhi ai romantici anni ’80, quelli di Desireless di Voyage Voyage e Mike Francis ma, anche a progetti più recenti come Client. Il secondo è un cantautore siciliano di cui è stato detto che somiglia a Battisti per la voce e a Francesco Gazzè il fratello di Max per la scrittura dei testi, quello della Favola di Adamo ed Eva e tutto quel periodo la, per intenderci. Sotto il ghiaccio i primi e a 15° il secondo, per raccontare un pezzo dell’Italia bella, tra i forconi che protestano e club che si aprono in questi giorni. Album, se ancora si può parlare di album, da avere perchè rappresentano una fotografia di qualcosa che è bello conservare, come quelle foto di quando si è piccoli e paffuti magari con la mamma sorridente.
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