SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Invecchiare con poco testosterone rende gli uomini più fragili

Per gli uomini è importante mantenere un buon livello di testosterone nel sangue per invecchiare bene e non far salire il rischio di morte precoce. È quanto emerge da uno studio di portata storica dell’Università dell’Australia Occidentale pubblicato su Annals of Internal Medicine.

FotoIl testosterone è un ormone steroideo che fa parte del gruppo degli androgeni, ovvero le sostanze responsabili dei caratteri secondari negli uomini. La concentrazione ematica di testosterone cambia in base al ritmo circadiano: al mattino è molto alta, si riduce durante il giorno e tocca livelli minimi in serata. Anche l’esercizio fisico ha un impatto su questo ormone in quanto può aumentarne i livelli nel sangue. L’avanzare dell’età, al contrario, li riduce.

Il testosterone contribuisce al benessere fisico generale dell’uomo adulto; è infatti appurato che livelli fisiologici di testosterone assicurano valori ottimali di colesterolo, inducendo una diminuzione del colesterolo totale e del colesterolo “cattivo” (LDL). La riduzione dei livelli di testosterone circolanti nel maschio è invece responsabile dell’incremento del rischio di Malattia Coronarica,

I maschi di mezza età e più anziani vedono i loro livelli di testosterone diminuire dello 0,8%-1,6% all’anno (1). I valori di testosterone possono diminuire a causa di:

• Invecchiamento;
• Stress;
• Abuso di alcol;
• Disturbi del sonno;
• Obesità;
• Infiammazione;
• Malattie come diabete, emocromatosi, HIV/AIDS, patologie del fegato, parotite, meningite, sifilide e altre infezioni;
• Fitoestrogeni della soia (molecole che imitano gli estrogeni);
• Fave;
• Statine (inibitori della HMG-CoA reduttasi);
• Metadone (farmaco per la dipendenza da oppioidi).

Numerosi sono i maschi adulti che presentano livelli di testosterone inferiori alla media, anche a 30 anni 32 (2). Negli uomini, un basso livello di testosterone è stato associato a una serie di condizioni sfavorevoli per la salute, come (2):

• bassa libido,
• disfunzione erettile,
• obesità,
• diabete di tipo 2,
• sviluppo della sindrome metabolica,
• cervello annebbiato,
• problemi cardiaci.
• Nei maschi e nelle femmine, un basso livello di testosterone è stato anche associato alla depressione.

Invecchiare con poco testosterone nel sangue potrebbe aumentare il rischio di morte negli uomini. Una revisione sistematica e una metanalisi su 11 studi con oltre 24mila partecipanti hanno chiarito il legame tra ormoni sessuali, mortalità e malattie cardiovascolari nella popolazione maschile.

L'analisi, pubblicata su 'Annals of Internal Medicine', mostra che "solo gli uomini con basse concentrazioni di testosterone totale avevano un rischio più alto di mortalità per tutte le cause".

Gli uomini con una concentrazione di testosterone inferiore a 7,4 nanomoli/litro avevano un rischio più elevato di mortalità per tutte le cause, e quelli con una concentrazione inferiore a 5,3 nmol/L avevano un rischio maggiore di morte cardiovascolare.

Questo declino naturale del testosterone corrisponde a un calo del 10% per ogni decade a partire dai 30 fino agli 80 anni. Il testosterone oscilla tra i 3 e 10 ng/ml nell’adulto: tra i 20 e i 30 anni è vicino ai 7 – 9 ng/ml, mentre a 80 anni è più vicino ai 2 - 3 ng/ml. Bassi livelli di globulina legante gli ormoni sessuali erano invece legati a un minor rischio di mortalità.

Questi risultati possono riflettere quanto avviene nei pazienti con cancro alla prostata trattati con farmaci che riducono i livelli di testosterone. Nonostante i benefici contro il tumore, il trattamento aumenta il rischio di infarto e ictus.

Gli uomini dovrebbero seguire uno stile di vita sano ed evitare di ingrassare per prevenire un calo nei livelli di testosterone (obesità, sedentarietà, fumo e altri fattori influiscono negativamente sull'ormone).

La ricerca dall'Università di Washington è "particolarmente preziosa per la sua metodologia rigorosa". È il primo studio a valutare coorti prospettiche utilizzando la spettrometria di massa, il metodo di misurazione più accurato. Per 9 studi, gli autori hanno ottenuto e rianalizzato i dati grezzi, producendo risultati più solidi sull'associazione fra livelli di testosterone e rischio di malattia e morte.

ALIMENTI SCONSIGLIATI
Diversi studi indicano come nei vegani si registrino livelli di testosterone inferiori rispetto a coloro che consumano una dieta onnivora (3). In effetti, gli alimenti che possono (forse) diminuire i livelli di testosterone sono quasi tutti vegetali, mentre un adeguato apporto di colesterolo e grassi saturi – tipici degli alimenti animali – risulta importante per il mantenimento di normali livelli di testosterone.

Gli studi scientifici che hanno indagato gli effetti del consumo di certi alimenti sui livelli di testosterone sono spesso discordanti.

A titolo indicativo, tra gli alimenti che potrebbero diminuire i livelli di testosterone, si ricordano:

• Soia e prodotti a base della soia;
• Liquirizia;
• Menta;
• Alcool, soprattutto l’abuso;
• Noci;
• Semi di lino;
• Oli Vegetali ;
• Alimenti ricchi di grassi idrogenati di tipo trans.

Tranne gli alcolici e i cibi ricchi di grassi idrogenati, tutti questi alimenti sono comunque preziosi per la salute e il loro consumo nel contesto di una dieta equilibrata dovrebbe essere assolutamente incoraggiato, senza preoccuparsi del possibile (ma non certo e comunque verosimilmente limitato) impatto sui valori di testosterone.

CIBI CHE AUMENTANO IL TESTOSTERONE
Non esiste un singolo "alimento magico" in grado di aumentare il testosterone. Sappiamo innanzitutto che sia le forti restrizioni alimentari che gli eccessi nutrizionali hanno un impatto negativo sui livelli di testosterone. Anche mangiare troppo poco, quindi, può avere un effetto negativo sui livelli di testosterone. Un apporto adeguato di grassi sembra importante per mantenere normali livelli di testosterone.

Ad esempio, uno studio su 30 uomini ha mostrato una riduzione del 12% del testosterone dopo 8 settimane di dieta povera di grassi e ricca di fibre (4). Anche le proteine, assunte in quantità adeguate, possono contribuire al controllo del peso corporeo e dei valori di testosterone. Una dieta ricca di proteine e l’integrazione di oleuropeina (un composto dell’olio extra vergine) hanno aumentato il testosterone del 300% nei ratti, dimezzando il cortisolo (5). Aumentare i livelli di testosterone in modo naturale è un desiderio piuttosto diffuso, attorno al quale ruotano studi scientifici e cospicui interessi commerciali. Basti pensare a quanti integratori alimentari, ebook, piani dietetici "personalizzati" e schede di allenamento promettano di ottenere questo risultato.

Per aumentare il testosterone in maniera naturale è importante agire su:

• stile di vita;
• attività fisica;
• dieta;
• integratori alimentari, come il magnesio, lo zinco e la vitamina D, la Carnitina.

VITAMINA D
La vitamina D aiuta a regolare i livelli di testosterone (6). In uno studio osservazionale su oltre 2.000 uomini, livelli elevati di vitamina D sono stati associati a un aumento del testosterone (7). Uno studio di 12 mesi ha rilevato che l’integrazione con circa 3.000 UI di vitamina D3 al giorno ha aumentato i livelli di testosterone di circa il 25%. Un’adeguata esposizione solare è sufficiente per sintetizzare la vitamina D di cui l’organismo ha bisogno, ma una carenza subclinica di vitamina D è particolarmente frequente in Italia (interessa fino all’80% della popolazione), specie negli anziani e nei mesi invernali.

ZINCO
Anche la carenza di zinco sembra avere un impatto negativo sui livelli di testosterone . In uno studio, gli integratori di zinco e vitamina B hanno aumentato la qualità dello sperma del 74% (8). Lo zinco aumenta anche il testosterone negli atleti e in coloro che sono carenti di zinco.

MAGNESIO
Nei maschi con bassi livelli di magnesio e di testosterone, un aumento dell’apporto di magnesio può tradursi in un aumento della produzione di testosterone, sia direttamente che indirettamente (poiché una delle funzioni del magnesio nell’organismo è quella di aiutare a convertire la vitamina D nella sua forma attiva). Numerosi studi effettuati in differenti nazioni sviluppate, hanno mostrato come una larga parte della popolazione non raggiunga la dose di magnesio raccomandata attraverso la dieta (9).

ACETIL-L-𝗖ARNITINA
L'Acetil-L-Carnitina è attualmente impiegata con successo nella prevenzione e nella gestione di differenti stati patologici accomunati dalla medesima genesi ossidativa. L'azione citoprotettiva dell'Acetil-L-Carnitina si è rivelata efficace in corso di patologie neurodegenerative come le neuropatie, la malattia di Alzheimer, la sindrome di Down e la demenza senile. L'Acetil-L-Carnitina è oramai entrata a pieno titolo anche nella gestione dei disturbi della fertilità, contribuendo al miglioramento della motilità spermatica in pazienti oligoastenospermici.

CORDYCEPS SINENSIS (10)
La ricerca sugli effetti del cordyceps sulla produzione di testosterone, in particolare in relazione agli androgeni, alle cellule prostatiche e testicolari e al DHT, ha portato a risultati interessanti.

Uno studio condotto su cellule testicolari coltivate nei maschi ha mostrato un effetto stimolante sugli androgeni, indicando che il cordyceps potrebbe potenzialmente aumentare i livelli di testosterone e influenzare la salute della prostata attraverso la produzione di DHT. Si tratta di una notizia importante per i maschi che hanno a che fare con un basso livello di testosterone, problemi alla prostata e androgeni come il DHT.

In un altro studio incentrato sulla prostata, i ricercatori hanno osservato cambiamenti significativi nei livelli di diidrotestosterone (DHT) nelle cellule testicolari, probabilmente influenzati dagli androgeni, con potenziali implicazioni per l'IPB. Il DHT, una forma potente dell'androgeno testosterone, è spesso collegato a condizioni come l'ipertrofia prostatica, nota anche come IPB. Questo ormone può causare cambiamenti nelle cellule testicolari. Gli effetti benefici del cordyceps sinensis sono stati evidenti in questo scenario, in particolare sulle cellule prostatiche e sui cambiamenti che hanno subito.

𝐏𝐫𝐨𝐭𝐨𝐜𝐨𝐥𝐥𝐨 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐀𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐨𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨𝐧𝐞 da seguire per almeno 2 mesi per ripristinare i giusti livelli di testosterone in modo naturale:

• 𝗔𝗰𝗲𝘁𝗶𝗹-𝗹-𝗖𝗮𝗿𝗻𝗶𝘁𝗶𝗻𝗮: supporta la produzione di energia e migliora la funzione mitocondriale
• 𝗠𝗮𝗴𝗻𝗲𝘀𝗶𝗼: regola i livelli di testosterone e promuove la salute muscolare e nervosa
𝗭𝗶𝗻𝗰𝗼: essenziale per la sintesi di testosterone e la salute del sistema immunitario
• 𝗩𝗶𝘁𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗗: cruciale per la regolazione ormonale e la salute delle ossa
• Cordyceps sinensis: è tipicamente il fungo degli sportivi con un notevole effetto stimolante. Lo studio (11) evidenzia come siano necessari almeno 3 mesi di integrazione fungina alle dosi indicate.

FONTI: https://magazine.x115.it/ e Steve Zanardi, naturopata.

BIBLIOGRAFIA:
1. Andamenti dell'età nel livello di testosterone sierico e altri ormoni negli uomini di mezza età: risultati longitudinali dello studio sull'invecchiamento maschile del Massachusetts (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11836290/).
2. Centili di popolazione specifici per età per lo stato degli androgeni negli uomini (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26385186/).
3. Effetto di una dieta vegetariana e desametasone sulla prolattina plasmatica, testosterone e deidroepiandrosterone negli uomini e nelle donne (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/159772/).
4. Una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di fibre ha ridotto gli androgeni nel siero e nelle urine negli uomini (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15741266/).
5. L'integrazione di oleuropeina aumenta i livelli di noradrenalina urinaria e di testosterone testicolare e diminuisce il livello di corticosterone plasmatico nei ratti alimentati con una dieta ricca di proteine (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22901687/)
6. Effetto della supplementazione di vitamina D sui livelli di testosterone negli uomini (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21154195/)
7. Associazione dello stato della vitamina D con i livelli sierici di androgeni negli uomini (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20050857/).
8. Effetti dell'acido folico e del solfato di zinco sulla subfertilità del fattore maschile: uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11872201/).
9. Carenza subclinica di magnesio: una delle principali cause di malattie cardiovascolari e una crisi di salute pubblica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5786912/)
10. Yung-Chia Chen, Ying-Hui Chen, Bo-Syong Pan, Ming-Min Chang, Bu-Miin Huang. Functional study of Cordyceps sinensis and cordycepin in male reproduction: A review. Journal of Food and Drug Analysis 25(2017)197e205.
11. https://www.freelandtime.com/images/pdf/Studio-cordycepsreishi_Univ.Pavia.pdf



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Erboristeria Arcobaleno
Responsabile account:
Gentilin Maria Cristina (Titolare)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere