Investire all'estero, vari tipi di investimenti

Oggi un paese per essere competitivo deve potere partecipare all'industralizzazione globale e all'internazionalizzazione delle imprese per incrementare la propria economia.

Per aumentare la produttività di un paese oggi esistono vari tipi di investimenti esteri ovvero investimenti che sono effettuati da investitori su paesi diversi da quello dove si trova la loro attività.
Ci sono principalmente due tipi di investimenti esteri, diretti e a portafoglio.

Gli investimenti diretti sono detti anche IDE e per investire in tali investimenti, si devono acquisire le partecipazioni di una società estera o costituire una filiale estera della stessa.

Qui però l'investitore ha diretto accesso al management e alla gestione dell’impresa e deve avere il 10% del capitale dell'impresa stessa per potere fare questi investimenti.
Le multinazionali effettuano ad esempio degli investimenti diretti quando possono ricavarne tre tipi di vantaggi ovvero vantaggi legati al loro diritto di proprietà, vantaggi legati alle tipologie di caratteristiche del paese dove viene localizzata la società e vantaggi che dipendono dall'internalizzazione, i quali derivano dai guadagni interni dell’impresa .
Quindi prima di decidere se fare o meno tali investimenti, si deve verificare se sussistono assieme questi tre vantaggi in teoria.

Gli investimenti esteri sono poi di portafoglio e in questo caso l'investitore non partecipa direttamente alla gestione della società con le sue quote ma ha partecipazioni del capitale all’estero, e queste partecipazioni possono essere titoli di debito ( mercato monetario, obbligazioni), titoli di proprietà (azioni, buoni di partecipazione o buoni di godimento) o vari fondi di investimento.

Gli investimenti esteri in ogni caso sono molto importanti per l'economia di un paese, perchè lo rendono aperto a capitali stranieri e aumentare la sua competitività economica a livello internazionale.