IoStaccoLaSpina scrive a Google Italia e al Garante per la Privacy: "Fermate il lancio di Gemini per i minori di 13 anni"
L’associazione IoStaccoLaSpina chiede a Google e al Garante Privacy di bloccare il lancio del chatbot Gemini per i minori di 13 anni, denunciando i rischi per lo sviluppo, la privacy e la salute mentale dei più piccoli. Nel comunicato, le motivazioni della richiesta e la proposta di un confronto pubblico sul tema dell’infanzia digitale.
Roma, 28.05.2025 – L’Associazione IoStaccoLaSpina APS, prima realtà nazionale dedicata alla consapevolezza digitale e al benessere tecnologico, ha inviato una Pec a Google Italia e al Garante per la Protezione dei Dati Personali, chiedendo la sospensione immediata del lancio del chatbot Gemini rivolto ai minori di 13 anni.
Il nuovo assistente basato su intelligenza artificiale generativa, recentemente annunciato da Google, solleva gravi interrogativi in merito alla tutela dell’infanzia, alla sicurezza dei dati e all’impatto sullo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini.
“I bambini non sono utenti qualunque. Sono fragili, influenzabili, in fase di crescita. Affidare a un’intelligenza artificiale il ruolo di ‘compagno digitale’ significa esporli a rischi di dipendenza emotiva, isolamento sociale, disinformazione e perdita di contatto con la realtà”, ha dichiarato Letizia Basile, presidente dell’Associazione.
Gemini non è ancora pronto per interagire con i più piccoli.
Ad oggi mancano garanzie pubbliche chiare in materia di:
protezione della privacy e dei dati sensibili dei minori,
verifiche sull’idoneità educativa e psicologica del sistema,
strumenti di mediazione realmente efficaci per i genitori.
Per questo IoStaccoLaSpina chiede:
🔹 Il blocco immediato del lancio di Gemini per gli under 13,
🔹 L’apertura urgente di un tavolo di confronto pubblico con istituzioni, educatori, psicologi, esperti di IA e aziende tecnologiche,
🔹 La costruzione condivisa di regole etiche e strumenti sicuri per l’infanzia digitale.
“Noi di IoStaccoLaSpina non stiamo fermi. Difendiamo il diritto dei bambini a crescere in modo umano, libero e consapevole. Serve una risposta collettiva, coraggiosa e lungimirante”, conclude Basile.
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