L’albero dell’Olivo è straordinariamente “divino”!
Nelle linfe della pianta dell’Olivo scorrono sostanze attive “uniche al mondo” che lo proteggono e lo mantengono vitale nel tempo. Molecole che la scienza sta studiando per offrirle al mondo.
Di questa pianta, originaria del vicino Oriente, siamo abituati a usare l’olio, estratto dai frutti. Eppure l’olivo in fitoterapia è utile in tutte le sue parti: foglie e corteccia sono impiegate in una buona varietà di preparazioni, il cui spettro d’azione comprende la cura delle febbri, dell’ipertensione e dell’ipercolesterolemia, è un alleato prezioso proprio per purificare il sangue e prevenire i disturbi circolatori.
I suoi estratti sono l’ideale per tenere sotto controllo il colesterolo, senza influire negativamente sui grassi Hdl, il cosiddetto “colesterolo buono” che ha invece una funzione protettiva per il cuore e le arterie. Non solo: l’olivo ha una importante funzione ipotensiva, che torna utile a quanti soffrono di pressione alta». Si trova sotto forma di foglie e di macerato glicerico: «Le foglie sono adatte in decotto, mentre il macerato glicerico, pratico da assumere, va solo diluito in poca acqua, poi bevuto».
Ma anche l’olio ha un’importante funzione curativa: «La medicina contadina lo usava per disintossicare il fegato e nelle infiammazioni dello stomaco». Così, ripristinando una corretta funzionalità del tratto digerente, il rischio che circolino nel sangue scorie di cibi mal digeriti si riduce. E l’olio d’oliva svolge al meglio la sua funzione depurativa.
II macerato glicerico di olivo è consigliato in caso di ipertensione. Tonifica i vasi sanguigni e quindi è utile anche nella prevenzione dell’arteriosclerosi. Si assumono 40 gocce di macerato glicerico in mezzo bicchiere d’acqua, due volte al giorno. Durante le feste, per scongiurare i rischi di un’alimentazione disattenta e scorretta.
Recenti studi scientifici, condotti da ricercatori svizzeri e tedeschi, hanno confermato ciò che già i nostri antenati avevano capito da secoli e cioè che le foglie di olivo nascondevano proprietà salutistiche non indifferenti. Oggi si parla di esse in termini di un’azione ipotensiva, ipocolesterolemizzante, cardiotonica e antinfiammatoria ecc…
“Sulle rive del Giordano crescono degli alberi che non perdono mai le foglie i cui frutti sono cibo e le foglie medicina (Ezechiele 47.12)”.
Un versetto che indica chiaramente che gli straordinari principi attivi dell”albero della vita” sono concentrati nelle sue foglie mentre i suoi frutti, le olive e l’olio, sono un ottimo alimento. Per gli ebrei l’ulivo è uno dei doni più preziosi di Dio, simbolo stesso dell’Alleanza.
L’olivo è presente nella storia della medicina e dell’erboristeria mediterranea da diversi millenni. Esistono infinite testimonianze che documentano l’uso delle foglie d’olivo nella cultura Greca, Araba, Egiziana, Romana ma il suo uso è stato da sempre limitato dal gusto “terribilmente amaro e sgradevole” dell’infuso di foglie d’olivo che progressivamente ne ha creato il disuso.
Nella prima metà del secolo scorso, tuttavia, si è manifestata una ripresa d’interesse per il possibile uso terapeutico dei preparati erboristici ricavati dalle foglie di questo splendido albero. L’osservazione di alcuni rimedi popolari tradizionali ottenuti con le foglie di olivo stimolò l’interesse di diversi studiosi e ricercatori dell’area mediterranea, quali Mazet, Daniel-Brunet e Oliviero in Francia, De Nunno in Italia, Stamatiadis in Grecia.
Ne scaturirono studi e sperimentazioni che nei tre decenni centrali del ‘900 aprirono un ricco filone di ricerche ed esperienze con le foglie di olivo mirate a scoprire quali sostanze consentono all’olivo di vivere così a lungo, di resistere alle avversità dell’ambiente e di avere questa enorme “vitalità”.
L’albero dell’Olivo è straordinariamente “divino”, infatti, senza cure, pesticidi. ecc. “vive millenni” e olivi centenari possono essere estirpati, trapiantati e attecchiranno sempre e ovunque.
PERCHE'?
Perché nelle sue linfe scorrono sostanze attive “uniche al mondo” che lo proteggono e lo mantengono vitale nel tempo. Molecole che la scienza sta studiando per offrirle al mondo. (albero della vita).
Non ci sono altre piante con simili caratteristiche. L’olivo questa portentosa pianta cardine della dieta mediterranea è stata recentemente riscoperta e rivalutata in tutto il mondo.
Un lavoro di review molto accurato e solidamente documentato sulla chimica delle foglie di olivo fu eseguito negli anni ‘60 e riguardava i componenti principali che all’epoca erano stati individuati, poche molecole rispetto alle centinaia, estremamente attivi che, come strumenti di un’orchestra, presentavano un comportamento sinergico e armonico con effetti incredibilmente efficaci nella loro capacità di radical scavenging.
Secondo lo studio di Benavente-Garcia et aI. (1999), nelle foglie di olivo, sono presenti principalmente 5 gruppi di composti fenolici:
• Oleuropeosidi (oleuropeina e verbascoside),
• Flavoni (luteolin-7-glucoside, apigenin-7-glucoside, diosmetin-7-glucoside, luteolina e diosmetina),
• Flavonoli (rutina),
• Flavan-3-oli (catechina),
• Fenoli sostituiti (tyrosolo, idrossityrosolo, vanillina, acido vanillico e acido caffeico),
• oltre a l’elenolide, l’N-pentatriacontano, l’acido oleanolicoin, l’Omo-oleastranolo, un chinone, vitamina K2-simile, acidi malico, tartarico, glicolico, lattico,
• Glucosidi: oleoside, steroleoside,
• Enzimi: lipasi, perossidasi, emulsina, Colina, Tannino pirogallico, Glucosio, Saccarosio, Mannitolo, olio essenziale.
Il composto più abbondante è l’OLEUROPEINA, seguita da idrossityrosolo, dai flavon-7 glucosidi di luteolina e apigenina e dal verbascoside ed esplicano un’azione antiossidante superiore a quella delle vitamine C ed E, grazie alla sinergia tra flavonoidi, oleuropeosidi e fenoli. Si cominciò così ad estrarre e a studiare alcune molecole presenti scoprendone le incredibili proprietà e cominciò a crescere l’interesse della ricerca farmaceutica nei confronti di questi composti.
Es. Verso la fine degli ani 1960 la Upjohn Company, importante società farmaceutica statunitense, per decenni effettuò notevoli studi sulle capacità antibatteriche ed antivirali dell’acido elenolico per renderlo disponibile al consumo umano. Un farmaco estremamente efficace per debellare virus e batteri avrebbe avuto un mercato importantissimo. Però alla fine, il “calcio elenolato” prodotto dalla Upjohn, che in vitro uccideva tutto, in vivo si fissava sulle proteine del sangue e si rivelò assolutamente inefficace, confermando che l’efficacia era legata al solo prodotto naturale, e la casa farmaceutica abbandonò le ricerche.
Oggi conosciamo l’efficacia di poche molecole presenti e ogni giorno università e centri ricerche, aggiungono ulteriori scoperte legate alla sinergia di questo “miracolo della Natura”. Tra le molecole più importanti presenti nell’olivo c’è l’IDROSSITIROSOLO, un polifenolo naturale che è il migliore antiossidante che agisce come radical scavenger coinvolto nell’inibizione dei processi di ossidazione collegati ai fenomeni di alterazione cellulare tipici delle malattie degenerative e dell’invecchiamento (aterosclerosi, artriti, problemi cardiovascolari).
E’ ritenuto in grado di attivare la formazione di glutatione, un forte agente antiossidante prodotto dalle nostre cellule. L’idrossitirosolo viene estratto in forma “industriale” con processi molto laboriosi che richiedono l’uso di notevoli quantità di solventi organici nocivi e infiammabili e adeguate apparecchiature di estrazione e di purificazione, dalle olive, dall’olio di oliva e dalle acque di vegetazione.
Oggi è un chemical pregiatissimo, commercializzato da ditte internazionali a prezzi elevati, superiori a 1000 – 1500 Euro/grammo e, per la sua efficacia come anti-aging, trova applicazioni industriali nel settore farmaceutico, cosmetico e alimentare. E’ una molecola molto efficace ed è alla base di moltissimi prodotti anti età specialmente nel settore cosmetico ma ovviamente, nei prodotti commercializzati, è presente in quantità esigue visto il costo elevatissimo.
OGGI GLI STUDI FITOCHIMICI HANNO PRODOTTO UNA SEMPRE PIÙ PRECISA IDENTIFICAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL FITOCOMPLESSO DELLE FOGLIE DI OLIVO
OLEUROPEINA: uno studio condotto dalla Ehime University ha valutato l’effetto di un estratto ottenuto dalle foglie di olivo sui danni cutanei causati dalle radiazioni solari di tipo UVB. Si è visto inibivano significativamente e con efficacia simile l’aumento dello spessore della cute, la riduzione della sua elasticità e la formazione di tumori nella cute causati dai raggi UVB. L'oleuropeina ostacola anche la produzione di cellule grasse nel midollo osseo ... Con le cellule con meno grassi nel midollo osseo, c'è più spazio per il calcio di depositare nelle tue ossa per prevenire l’OSTEOPOROSI.
TIROSOLO è un potente antiossidante che porta a un miglioramento delle attività metaboliche generali (fegato, muscoli, cuore) e intellettuali (effetto anti stress, antidepressivo, miglior capacità mnemonica e di concentrazione). Riduzione della fatica mentale, miglioramento dell’attenzione, della concentrazione e delle performance intellettuali, aumento dell’efficienza fisica, lieve effetto antidepressivo, aumento dello stato di benessere.
In sinergia con gli altri fenoli, produce un’azione dimagrante dovuta alla stimolazione di alcune lipasi in grado di accelerare la liberazione dei grassi dai tessuti di deposito (lipolisi) per trasformarli in grasso bruno facilmente demolito, cioè ‘bruciato’1 per produrre energia. sostanza in grado di togliere il desiderio ossessivo di carboidrati e svolgere azione sedativa-antiansia, riducendo notevolmente la fame ansiosa.
ACIDO ELENOLICO è un antiossidante che combatte i radicali liberi, facilita la circolazione del sangue e in vitro si è dimostrato un potentissimo antibatterico e antivirale, eliminando qualsiasi forma batterica o virus.
RUTINA manifesta un’azione antiossidante superiore a quella delle vitamine C ed E (quasi 2,5 volte maggiore), grazie alla sinergia tra flavonoidi, oleuropeosidi e fenoli sostituiti. Aiutano a combattere varie patologie come: epatite A e B, poliomielite, influenza e anche HIV. E’ di grande aiuto alle donne che hanno problemi con il ciclo mestruale e si è rivelata efficace anche alla presenza di problemi circolatori, edemi, pruriti, arrossamenti, emorroidi e vene varicose. Per le sue proprietà antiossidanti, antiaggreganti piastriniche ed antitrombotiche (rende il sangue “più fluido”), la rutina promuove la salute cardiovascolare, ad esempio in presenza di colesterolo alto, obesità o ridotta tolleranza al glucosio.
Vi è inoltre un altro aspetto dell'attività delle foglie di olivo, L'AZIONE ANTIMICROBICA, contro virus, retrovirus, batteri, lieviti, funghi, muffe e altri parassiti (Aziz et al., 1998; Juven e Henys, 1972; Koutsoumans et al., 1998; Tassou e Nychas, 1995). Altri effetti delle foglie di olivo, attribuibili all'oleuropeina, sono il potenziamento della protezione cellulare e dell'organismo intero attraverso la risposta mediata dai macrofagi (Visioli et al., 1998b). Questo effetto si integra armoniosamente con l'azione antimicrobica suaccennata, l'inibizione della aggregazione delle piastrine e della produzione di eicosanoidi (Petroni et al., 1995).
E' opportuno infine evidenziare che le proprietà e gli effetti citati sono di pertinenza dell'intero pool di sostanze attive presenti nell'estratto acquoso (tisana) di foglie di olivo e negli altri preparati basati sul fitocomplesso (estratto fluido, tintura e tintura madre, estratti secchi).
DOSAGGI in PREPARATI ERBORISTICI
1) Tisana :
• decozione 20 g di foglie essiccate in 300 ml di acqua bollire fino a riduzione a 200 ml, filtrare, bere ogni giorno per cicli di 20 giorni
• infuso 3-5 g in 100 ml di acqua infusione prolungata, bere 3-4 tazze al dì per cicli come sopra.
2) Estratto fluido: 2-5 g al giorno
3) Tintura madre : 40-50 gt. 3 volte al dì
4) Estratto secco: 100-200 mg 3 volte al dì
Fonte: https://www.pantheum.net
BIBLIOGRAFIA
• Acerbo G., 1937 - La marcia storica dell'olivo nel Mediterraneo. Atti della Società per il Progresso delle Scienze, Riun. XXV, Vol. I, Fasc. 2: 1-22.
• Aziz N. H., Farag S. E., Mousa L. A., Abo-Zaid M. A., 1998 - Comparative antibacterial and antifungal effects of some phenolic compounds. Microbios, 93: 43-54.
• Balansard J., Delphaut J., 1953 - Rev. de Phytothér.
• Benavente-Garcìa O., Castillo J., Lorente J., Ortuño A., Del Rio J. A. Antioxidant activity of phenolics extracted from Olea europaea L. leaves. Food chemistry 68 . Settembre 1999
• Benigni R., Capra C., Cattorini P. E.. Piante medicinali. Chimica farmacologia e terapia. Milano 1963
• Boardman J., 1977 - The olive in the Mediterranean: its culture and use. Phil Trans. R. Soc. Lond. B. 275: 187-196 (1976).
• Bors W., Hellers W., Michel C., Saran M., 1990 - Flavonoids as antioxidants: determination of radical-scavenging efficiencies. In L. Packer & A. N. Glazer, Methods in enzymology, Vol. 186: 343-355. San Diego, CA: Academic Press..
• Brosse J. Mitologia degli alberi . Milano 1994
• Bundes Gesundheits Amt-Kommision E., 1991. Oleae folium. Le monografie tedesche.
• Bundesanzeiger n.17.11.1991. Studio Edizioni, Milano
• Campanini E.. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali . Milano 1998
• Capretti G., 1948 - Giorn. di Clin. Med., 29 (4): 394
• Capretti G., 1948 - Giorn. di Clin. Med., 29 (5): 491
• Capretti G., 1948 - Giorn. di Clin. Med., 29 (8): 856
• Capretti G., Bonaconza E., 1949 - Giorn. di Clin. Med., 30 ( ): 630
• Cattabiani A.. Florario . Milano 1998
• Daniel-Brunet A. L. F., Oliviero M., 1939a - Bull. de l’ Acad. de Méd., 191
• Daniel-Brunet A. L. F., Oliviero M., 1939b - Bull. de l’ Acad. de Méd., 122, 191
• De Nunno R., 1947 - Riv. di Clin. Med., 506 e 511
• Ferrarese M., 1990. Le piante medicinali . Bologna
• Hänsel R., Keller K., Rimpler H., Schneider G., Drogen E. O., 1993 - Hagers Handbuch der pharmazeutischen Praxis, p. 937. Springer, Berlin.
• Hansen K., Andersen A., Brøgger Christensen S., Rosendal Jensen S., Nyman U., Wagner Smitt U., 1996 - Phytomedicine, 2 (4): 319.
• Imberciadori I., 1983 - L'olivo nella storia e nell'arte mediterranea. Rivista di Storia dell'Agricoltura, XXIII (1): 435-481.
• Juven B., Henys Y., 1972 - Studies on the mechanism of the antimicrobial action of oleuropein. Journal of Applied Bacteriology 35: 559-567.
• Kosak R., Stern P., 1962 - Arzneim. Forsh., 12
• Koutsoumanis K., Tassou C. C., Taoukis P. S., Nychas G. J., 1998 - Modelling the effectiveness of a natural antimicrobial on Salmonella enteriditis as a function of concentration, temperature and pH, using conductance measurements. Journal of Applied
• Microbiology, 84: 981-987.
• Leclerc H., Decaux F., Valery Leclerc R., 1954 - Rev. de Phytothér., 18 (7)
• Mainoli S, 1951 - Min. Med., 42: 751
• Matthioli A., 1557 - I discorsi ne i sei libri della materia medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo. Venezia.
• Mazet, 1948 - Gaz. Méd. de France, 1/1/1938
• Panizzi L., Scarpati M. L., Oriente G., 1958 - Ricerca Sci., 28: 994.
• Penso G., 1986 - Le piante medicinali nell’arte e nella storia.
• Penso G., 1989 - Piante medicinale nella terapia medica. Milano.
• Petroni A., Blasevich M., Salami M., Papini N., Montedoro G. F., Galli C., 1995 – Inhibition of platelet agregation and eicosanoid production by phenolic components of olive oil.
• Thrombosis Research, 78: 151-160.
• Pignatti S., 1982 - Flora d'Italia. Bologna
• Quinzio G., 1999 - Olea europaea L. - Ricerca per il Corso di Colture officinali del D. U. in Tecniche Erboristiche, Università di Parma.
• Rauwald H. W., Brehm O., Odenthal K. P., 1994 - Phytotherapy Research, 8: 135.
• Rossi M., 1996 - Olea europaea L. Erboristeria Domani. 9/1996 (194): 50.
• Shasha S., Leibowitz J, 1961. Chem. Abs., 55 (24640g)
• Simmonds N. W., 1976 - Evolution of crop plants. London.
• Visioli F., Bellomo G., Galli C., 1998a - Free-radical-scavenging properties of olive oil polyphenols. Biochemical and Biophysical Research Communications, 247: 60-64.
• Visioli F, Bellosta S., Galli, C., 1998b - Oleuropein, the bitter principle of olives enhances nitric oxide production by mouse macrophages. Life Sciences, 62: 541-546.
• Walker M.. Olive leaf extract . New York 1997
• Weiss R. F.. Trattato di fitoterapia . Roma 1996
• Zohary D., 1973 - Geobotanical foundations of the Middle East. Vol. II. Stuttgart.
• Zohary D., Spiegel-Roy P., 1975 - Beginnings of fruit growing in the Old World. Science, 187 (4174): 319-327.
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere