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Comunicato Stampa

L’ambientalista Francesco Borrelli: “Nauticsud, con gli armatori da diporto una realtà ecocompatibile”

29/10/13

L’elogio all’Unione Nazionale Armatori da Diporto arriva dal leader ambientalista degli ecorottamatori Verdi per il lavoro dell’associazione con progetti a basso impatto ambientale

Napoli– “La nautica promossa dall'associazione degli armatori da diporto con Nauticsud é stata sicuramente più ecocompatibile e rispettosa dell'ambiente rispetto, invece, a quella voluta dalle associazioni di costruttori navali”. Lo dichiara Francesco Emilio Borrelli che prosegue:
“Nauticsud reinterpretato dal movimento degli armatori da diporto ha messo al centro le persone e non le cose, la stessa portualità con Nauticsud ha vissuto un nuovo corso interpretando i porti come Marine a basso impatto ambientale considerando gli stessi come luoghi di interscambi culturali e non come appaiono oggi, ovvero strutture concepite come meri depositi con il solo fine di contenere le produzioni di barche”.
Il leader ambientalista degli ecorottamatori Verdi spiega poi i motivi della sua affermazione in riferimento al settore espositivo della nautica:
“Del resto il modello di salone organizzato da associazioni di costruttori solo per la loro bulimia costruttiva è fallita nel mondo ed il ridimensionamento drastico del salone di Genova ne è la prova. La nautica è ora che ritorni a dimensioni più umane con un mare vissuto in tutte le sue declinazioni senza eccessi e rispettosa dell’ecosistema marino. Secondo me le barche più che simboleggiare il lusso sfrenato, come è successo in passato, devono rappresentare sempre più l’amore per la vita vissuta all’aria aperta e a contatto con la natura. Per questo sono molto favorevole al turismo nautico ancora meglio se a vela (ma questa è una mia particolare passione)”.
Borrelli poi torna ad analizzare la progettualità e l’operatività del movimento dei diportisti.
“Sono certo che gli armatori da diporto, più che i costruttori di imbarcazioni, avranno interesse a spingere nella direzione di imbarcazioni ibride a bassa emissione per poter riscoprire i parchi e le aree marine protette, riducendo al minimo ogni forma di inquinamento. Infine credo che non debba più esistere contrapposizione tra diportisti e fruitori del mare, ma una civile convivenza fatta di reciproco interesse”.
In conclusione il leader ambientalista lancia anche qualche ulteriore suggerimento. “Un’azione concreta in questa direzione potrebbe essere la creazione obbligatoria, per i concessionari demaniali, di corridoi di atterraggio per consentire ai diportisti di scendere in tender sulle spiagge senza infastidire o mettere a repentaglio l’incolumità dei bagnanti. Il diportista del nuovo millennio,, per come lo vedo io, deve essere innanzitutto un ambientalista ed avere come primo interesse la difesa della risorsa mare”.

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