L'aspetto negativo del capitalismo
La difficile condizione dei lavoratori.
L’ASPETTO NEGATIVO DEL CAPITALISMO.
di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco
Nel nostro articolo del 12 Gennaio scorso, esprimevamo tutta la nostra amarezza per la difficile condizione in cui sono i lavoratori italiani.
Considerati invisibili nella società, sono quelli che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, prendono stipendi bassi, soffrono per gli aumenti dei prezzi e pagano un contributo di 4 morti al giorno e centinaia di feriti in incidenti sul lavoro.
In questo contesto, dobbiamo registrare che gli imprenditori, lungi dall’essere un riferimento sociale, sono sempre gli stessi.
Il documento ritrovato tra le carte dell’Amministratore Delegato della Thyssen Krupp, è un infamia, scritto nella classica forma di un capitalismo becero ed aggressivo che fa dello sfruttamento del lavoro operaio l’unico elemento per aumentare il profitto della impresa.
Nel frattempo, alla FIAT di Pomigliano d’Arco la tensione è altissima; quando lo stabilimento è fermo, si stanno approntano le nuove linee di produzione e gli operai sono impegnati in corsi di formazione. Corsi effettuati con il controllo fiscale della vigilanza interna che limitava ogni movimento ed ogni espressione.
Mentre questo avveniva, poco lontano, al termine di una lunga vicenda aziendale, la società Conserve Italiane, proprietaria del marchio Cirio, sta tentando di vendere lo stabilimento di Caivano ad un privato, dopo aver ricevuto finanziamenti nazionali e regionali per la crisi dello stabilimento intervenuta a seguito del fallimento della Cirio.
Gli ordini per le produzioni dello stabilimento non sono mai venuti meno, anzi in questa fase sono addirittura in crescita, non si capisce dove sta la convenienza di questa operazione che mette in discussione 140 lavoratori fissi e 650 stagionali.
E’ una fase veramente di svolta, quella che viviamo, perché stentano i rinnovi dei contratti di lavoro e gli imprenditori dimostrano sempre più intolleranza nei confronti di un sindacato ancora troppo diviso per essere veramente forte.
Il Contratto di riferimento, quello dei lavoratori metalmeccanici. Ha registrato una rottura tra le parti ed ora è approdato all’esplorazione prima e mediazione poi del Ministro del Lavoro che si trova di fronte ad una situazione difficile.
E’ in gioco il salario, l’organizzazione del lavoro, la stessa vigenza contrattuale, questioni importanti e definitive che non possono essere considerate marginali nella società italiana.
Per il nostro futuro, è sicuramente più decisivo per il nostro paese come si concluderanno i Contratti di Lavoro che la riforma elettorale che impegna tanto i partiti politici.
Ma questa situazione non è ristretta solo all’Italia, è infatti clamorosa la chiusura dello stabilimento della Nokia in Germania, che sposta in Romania le sue produzioni perché più convenienti e lascia senza lavoro 2300 persone.
Il comportamento della Nokia è stato particolarmente falso, perché ha preteso sabati lavorativi e straordinari da parte dei lavoratori per accumulare produzione, per non trovarsi in difficoltà durante lo spostamento degli impianti, senza che gli operai sapessero nulla delle intenzioni della azienda.
Aumentano le materie prime, il dollaro è in difficoltà e molte banche sono fallite in seguito alla crisi dei mutui americani,
Lo scenario economico internazionale è complesso ed instabile, non permette il facile guadagno garantito dalla speculazione finanziari, mentre l’agguerrita concorrenza dei paesi emergenti come l’India e la Cina, fa diminuire le certezze per il futuro.
Invece di produrre nuove idee, nuovi prodotti, nuove ricerche e nuove tecnologie, gli Imprenditori
Riprendono vecchi comportamenti anti operai, oppure cercano di scaricare sulla manodopera il costo della crisi.
Rincorrere operai con bassi salari per il mondo significa trovare manodopera sempre più dequalificata, sempre più estranea alle produzioni a cui lavorano e delle quali spesso non comprendono nemmeno a che cosa possono servire.
Il lavoro produttivo ha un valore determinante per la nostra società, fa parte della sua cultura e non può essere dimenticato, perduto o avvilito da comportamenti antidemocratici.
Ci auguriamo che in breve tempo questi comportamenti così aggressivi e fuori dal tempo degli Imprenditori vengano superati, per riprendere il dialogo e il rispetto dei diritti , per riprendere lo sviluppo ed organizzare una moderna organizzazione sociale.
Napoli, 17/01/08