GASTRONOMIA
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L’export italiano di vino nel 2015 e un caso di successo

19/09/16

L’Italia nel 2015 ha esportato nel mondo vino e bevande alcoliche per 7,3 miliardi di euro. Questo dato, che proviene dall’Indice Fortis-Lombardini elaborato per conto della Fondazione Edison, ci pone al secondo posto tra gli esportatori di vino nel mondo, dietro solo alla Francia.

FotoL’Italia nel 2015 ha esportato nel mondo vino e bevande alcoliche per 7,3 miliardi di euro. Questo dato, che proviene dall’Indice Fortis-Lombardini elaborato per conto della Fondazione Edison, ci pone al secondo posto tra gli esportatori di vino nel mondo, dietro solo alla Francia.
E’ interessante notare come di questo export ben il 31,5%, e cioè 2,3 miliardi di euro, venga da sole tre province del nostro Paese, ossia Cuneo, Verona e Treviso.
Ai gradini del podio, si trovano altre 7 province italiane che hanno esportato vino per un valore complessivo di 2,2 miliardi: Asti, Siena Firenze, Chieti, Belluno, Venezia, Trento.
Quindi 10 province italiane contribuiscono per ben il 61% al commercio internazionale del vino italiano.
A livello di regioni, il Veneto l’anno scorso ha confermato la sua posizione di leadership come prima regione italiana esportatrice, per un fatturato complessivo di oltre 2 miliardi di euro.
Dietro al Veneto, le regioni più esportatrici di vino sono state il Piemonte, con un export di 1,4 miliardi di euro, la Lombardia, con 1 miliardo di vino esportato, la Toscana, con 930 miliardi, il Trentino Alto Adige, con 542 miliardi e l’Emilia Romagna con 370 milione di euro.
A livello di trend rispetto al 2014, mentre il Piemonte ha fatto registrare un leggero calo (dello 0,8%) rispetto all’anno precedente, Lombardia e Toscana si sono dimostrate in crescita.
E in Piemonte, in particolare proprio nella provincia di Cuneo, si trova Tenuta Cucco, un’azienda agricola situata nel comune di Serralunga d’Alba, che produce vini piemontesi tradizionali sia rossi, come il Barolo DOCG, il Langhe DOC Nebbiolo, il Langhe DOC Rosso, 2 tipologie di Barbera d’Alba DOC e il Dolcetto d’Alba DOC, che bianchi, come il Langhe DOC Chardonnay e lo Spumante Brut Metodo Classico.
La tenuta di Serralunga d’Alba produce circa 70mila bottiglie di vino all’anno, con una percentuale predominante di Barolo, proveniente dalla Vigna Cucco e dai vigneti Cerrati e Vughera.
Ed è proprio nel mondo del Barolo che Tenuta Cucco ha portato soprattutto i suoi metodi innovativi di coltivazione e vinificazione; il punto di forza della produzione della Tenuta è l’approccio particolare basato sul rispetto e la valorizzazione del territorio, con la sua biodiversità e le sue ricchezze paesaggistiche, culturali e architettoniche. Un approccio che ha portato l’azienda agricola a introdurre, sia nei vigneti che in cantina, la conduzione biologica. Questo per basare la propria produzione su un’agricoltura sana, di qualità e sostenibile, capace di valorizzare ulteriormente il potenziale qualitativo e di longevità dei Barolo e delle barbera, le due produzioni eccellenti di questa Cantina.
Una visione d’insieme che guarda al futuro, ma che rimane ben radicata nella tradizione, per offrire sul mercato un prodotto nello stesso tempo contemporaneo e portatore delle radici più antiche del territorio da cui proviene.
Segno di questa attenzione al passato, sono le etichette particolari dei vini prodotti da Tenuta Cucco, che riportano elementi degli affreschi della chiesetta di Serralunga d’Alba, la chiesa di San Sebastiano nel Borgo, una chiesetta posta al centro di Serralunga d’Alba che è stata ricostruita nel 1600 sull’antico impianto medievale.
Sono realtà come queste che fanno apprezzare il vino italiano nel mondo, proprio perché sanno coniugare l’innovazione con l’imprinting della tradizione e del territorio da cui provengono.



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