SPORT
Comunicato Stampa

L'integrazione passa dal calcetto

26/10/10

Grande successo per il torneo di calcio a 5 Alter Mundi organizzato a Prato dalla Polisportiva Il Sogno.

L’integrazione passa anche dai campi di calcio a 5. Si è concluso sabato 9 ottobre il torneo di calcetto organizzato dalla Polisportiva il Sogno e inserito nel cartellone di eventi del festival Alter Mundi 2010, kermesse della Provincia di Prato per far conoscere le diverse realtà etniche presenti sul territorio.
Al torneo, suddiviso in tre giornate, hanno partecipato undici squadre che si sono affrontate sui campetti del Gramsci – Keynes e dell’oratorio Sant’Anna. Questo l’elenco delle partecipanti: Marocco (rappresentato da tre squadre), Costa d’Avorio ed Eritrea (rappresentate da due compagini ciascuna), Perù, Ghana, Nigeria e Albania.
Le partite si sono disputate sabato 25 settembre, sabato 2 e sabato 9 ottobre. La squadra vincitrice è stata l’Albania. La manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, ha come sempre avuto un buon successo e dimostra una volta di più come lo sport, in questo caso il calcio a 5, sia un importante veicolo di amicizia, di rispetto reciproco, di sana competizione e aiuti indubbiamente il processo d’integrazione all’interno di realtà multietniche e multiculturali come Prato. Molto soddisfatto il presidente della Polisportiva il Sogno, Andrea Messia. “Anche quest’anno – afferma – siamo contenti di quanto visto sui campi di gioco. C’erano tutte le premesse perché il torneo fosse un’ occasione di felicità, divertimento e incontro. E così è stato”. Il successo raggiunto dall’iniziativa, ricorda Messia, è stato dimostrato anche da un piccolo aneddoto. “Appena terminata la premiazione – racconta il presidente della polisportiva - c’era già chi mi chiedeva le date del prossimo torneo!”.
Messia, infine, ha ricordato come lo sport possa essere un veicolo d’incontro tra i popoli. “Ribadisco l’importanza – conclude - dello sport nei processi di integrazione dei quali sono protagonisti anche ragazzi come questi giocatori, che vengono in Italia in generale per cercare di migliorare la propria condizione di vita. È giusto dare loro occasioni e spazi affinché possano divertirsi e imparare a conoscersi. E in questo lo sport è maestro. Concludo col ringraziare calorosamente i miei collaboratori e, soprattutto, i partecipanti”.



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