L'umorismo ebraico
« Perché gli ebrei hanno tutti un naso così enorme? Perché l'aria è gratis! » (Moni Ovadia, Yiddish Mamele) L'umorismo ebraico trae spunto da temi ed argomenti alquanto variegati dai quali emerge l'alto senso autorinico. La letteratura a tal riguardo è alquanto ricca. Il fondatore della psicoanalisi Sigmond Freud realizzò un apposito studio a tal riguardo dal titolo „Il motto dello spirito” (1905) dove emerge l'eterogeneità di tale forma umoristica in virtù del fatto che non vi sono in altre culture tali status quo di forte autoironia.
Presso la saletta conferenze della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria il Circolo Culturale „L'Agorà” ha organizzato una conversazione sul tema “L'umorismo ebraico”. La conversazione culturale, a cura di Nino Megali (socio del sodalizio organizzatore) ha evidenziato vari aspetti su tale argomento. Fin dalla storia di Abramo e Isacco sembra che la risata per gli ebrei sia strettamente legata alla sofferenza. L'humour e il senso dell’umorismo sono senza dubbio i più grandi regali che la cultura ebraica abbia fatto all’umanità. Il “saper ridere”, anche di sé e della propria condizione, è una peculiarità che si è sviluppata nel mondo ebraico nel corso dei secoli. Partendo da un aforisma di Woody Allen che recita « il mondo è diviso in buoni e cattivi, e che i primi dormono meglio la notte, e i secondi se la spassano meglio il giorno», lo scorrere del tempo ha evindenziato che agli Ebrei è capitato di trascorrere anche notti insonni: da questi incubi, proprio l'umorismo ebraico attinge per ridere di se stesso, del suo collocarsi rispetto al mondo esterno, delle sue stesse reazioni alle derisioni di cui è fatto oggetto, alle persecuzioni e fin alle violenze. Lo humour e il senso dell’umorismo sono senza dubbio i più grandi regali che la cultura ebraica abbia fatto all’umanità. Il “saper ridere”, anche di sé e della propria condizione, è una peculiarità che si è sviluppata nel mondo ebraico nel corso dei secoli, a diverse latitudini e con caratteristiche differenti di luogo in luogo. Il loro umorismo è un’arma di difesa, avendo presto imparato a ridere del destino avverso, e a usare la risata come terapia di varie disgrazie e di ferite difficilmente curabili. Questi alcuni degli aspetti che sono stati oggetto di analisi nel corso della conversazione culturale.