La 53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro dal 17 al 24 giugno 2017
La Mostra prosegue il suo lavoro di ricerca sull’idea del “nuovo cinema”, per la quale era stata ideata da Lino Miccichè e Bruno Torri alla fine del 1964 e poi realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione del 1965
53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Pesaro, 17 - 24 giugno 2017.
La 53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, diretta da Pedro Armocida, che si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno, prosegue il suo lavoro di ricerca sull’idea del “nuovo cinema”, per la quale era stata ideata e progettata da Lino Miccichè e Bruno Torri alla fine del 1964 e poi realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione del 1965: quello maggiormente legato alle forme più innovative del linguaggio cinematografico contemporaneo:
«Film di finzione, critofilm, video-essay, cinema per il reale, film inteso proprio come pellicola in 35mm, 16mm e Super8, video installazioni, sonorizzazioni dal vivo; tutto questo è la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema senza barriere di formati, durate, catalogazioni. “Nuovo cinema” oggi è l’apertura più totale all’ibridazione delle forme cinematografiche segnate sempre da un’originale ricerca linguistica» dice Pedro Armocida, direttore del festival le cui linee del programma seguono quelle editoriali del comitato scientifico composto da Bruno Torri (presidente), Pedro Armocida, Laura Buffoni, Andrea Minuz, Mauro Santini, Boris Sollazzo e Gianmarco Torri.
Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè Sezione a concorso con opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana, selezionate tra i centinaia di film arrivati al festival e tra quelli cercati in giro per il mondo. Il tentativo è di segnalare le opere cinematograficamente più libere, più nuove, lontane magari anche dall’idea che si ha dei film “da festival”, a cominciare da António Um Dois Três, opera prima del giovanissimo brasiliano Leonardo Mouramateus, appena ventiseienne, nel quale le storie di tre personaggi alla ricerca d’amore si intrecciano sullo sfondo di una Lisbona magica. Tre sono anche i protagonisti di The First Shot, diretto da Yan Cheng e Federico Francioni, dei quali la Mostra aveva selezionato nella scorsa edizione, all’interno della sezione “Satellite”, il corto Tomba del tuffatore. Tre esseri umani molto differenti, ma accomunati dalla ricerca della propria identità in una Cina in perenne mutamento.
D’ambientazione cinese è anche Children are not afraid of death, Children are afraid of ghosts di Rong Guang Rong che mescola sapientemente documentario e sequenze d’animazione per raccontare il drammatico suicidio di un gruppo di bambini in un villaggio rurale, una ricerca dolorosa che diventa anche viaggio interiore e che ha portato il regista a venire arrestato dalle autorità cinesi. Il francese Jean-Gabriel Pério con Summer Lights imbastisce a Hiroshima una potente riflessione sulla Memoria ed esplora la condizione degli hibakusha, i reduci della bomba atomica, a lungo ostracizzati dalla società giapponese. Francese è anche Elise Girard, la regista di Strange Birds, opera sulla particolare relazione che si instaura per le vie di Parigi tra la giovane Maive e un anziano e disilluso librario interpretato dal grande Jean Sorel. L’incontro tra due solitudini porta allo sviluppo di una storia d’amore non convenzionale che aiuterà la protagonista a entrare nell’età adulta e a compiere scelte decisive per la sua vita. People that are not me, opera prima dell’israeliana Hadas Ben Aroya, è un vivido racconto della gioventù di Tel Aviv e di una ragazza, Joy (interpretata dalla regista stessa), che cerca di dimenticare il proprio ex abbandonandosi ogni notte tra le braccia di sconosciuti, alla ricerca di un senso intimità nel labirinto della solitudine metropolitana.
Ci si sposta nei Balcani con Baba Vanga della polacca Aleksandra Niemczyk, allieva di Bèla Tarr, sulla figura realmente esistita che dà il titolo al film, una veggente che, dopo aver perso la vista, inizia a comunicare con le anime dei defunti e a predire il futuro, compresa la fine del mondo. Il Concorso si chiude con Sexy Durga di Sanal Kumar Sasidharan, un viaggio nella notte indiana in compagnia di una coppia in fuga e di un paio di criminali, le cui traiettorie convergono misteriosamente su un antico rituale in onore della dea Kali che si sta svolgendo in un villaggio del Kerala. [Selezione a cura di Pedro Armocida, Paola Cassano, Cecilia Ermini, Anthony Ettorre]
Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Giuria internazionale A conferire i premi dedicati al Concorso, accanto alla Giuria formata da dieci studenti provenienti da varie università italiane, torna quest’anno una prestigiosa giuria internazionale composta dal cineasta portoghese João Botelho, dal regista e direttore della fotografia italiano Mario Brenta e dall’attrice e regista italiana Valentina Carnelutti. I giurati saranno omaggiati con proiezioni dedicate. Botelho presenterà infatti il film O cinema, Manoel De Oliveria e eu nella sezione Critofilm, all’interno della quale rientra anche Effetto Olmi di Brenta. Durante l’evento speciale dedicato all’attore nel cinema italiano contemporaneo saranno infine presentate due opere di Valentina Carnelutti, una da attrice, Le ombre rosse di Citto Maselli (2009, 91’), e una da regista, ReCuiem (2013, 21’). SATELLITE. Visioni per il cinema futuro Torna Satellite, la sezione panoramica e non competitiva che vuole scavare e restituire la superficie reale, complessa, imperfetta e indefinita della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale.
Diciotto opere prime o inedite, non necessariamente di giovanissimi, divise in sei percorsi: Cartografie transitorie; This is not a love song; Quello che non ho visto; Passaggi di stato; Manovra di compensazione; Zone temporaneamente autonome. Quello che la sezione si propone non è tanto scovare l’anteprima o l’esclusiva sul mercato dei festival, quanto piuttosto arrivare a mostrare quello che altrove spesso non viene mostrato, solo perché non rientra nelle categorie imposte da un concorso, da un formato, da una durata, da una modalità produttiva. Uno spazio aperto, insomma, uno spazio per opere disomogenee. In questo momento il “nuovo cinema”, in Italia come all’estero, ha bisogno di un luogo fisico per essere visto e discusso, anche nei suoi difetti, al di fuori dell’habitat virtuale del web, e Pesaro si propone di diventare tale luogo. [Selezione a cura di Anthony Ettorre, Annamaria Licciardello, Mauro Santini, Gianmarco Torri] Evento speciale:
L’attore nel cinema italiano contemporaneo È indubbio che, se la cinefilia si è nutrita del mito del regista, è attorno alla mitologia delle star che si è costruita la forza dell’immaginario popolare del cinema. Tuttavia è solo in tempi recenti che lo studio dell’attore e della sua immagine ha prodotto risultati rilevanti permettendo di osservare da prospettive inedite la storia del cinema italiano e del rapporto col pubblico. Da queste analisi, però, resta spesso escluso il panorama contemporaneo. In che modo gli attori italiani di oggi definiscono le caratteristiche del nostro cinema? Quali modelli di recitazione propongono? In che modo circola la loro immagine nello spazio pubblico e quanto orientano le scelte del pubblico? Che rapporto c’è tra l’idea di “nuovo cinema” e gli attori?
Queste sono solo alcune delle domande che vengono affrontate nel volume edito per l’occasione a cura di Pedro Armocida e Andrea Minuz: L’attore nel cinema italiano contemporaneo. Storia, performance, immagine (Marsilio). Domande a cui risponderanno in prima persona gli interpreti, tra i quali Jasmine Trinca, Valentina Carnelutti, Blu Yoshimi, che saranno protagonisti di altrettante serate a Pesaro, durante le quali presenteranno i loro film più significativi e parteciperanno alla tavola rotonda conclusiva. Omaggio Roberto Rossellini In collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale La decisione di ricordare, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, Roberto Rossellini è dovuta a diverse motivazioni, ma anche a sollecitazioni emotive riguardanti proprio la Mostra di Pesaro che, esattamente come a Pasolini, deve a Rossellini molta riconoscenza. L’autore, infatti, fu sempre presente nelle prime edizioni della manifestazione (quelle che Lino Miccichè molti anni dopo definirà il suo “periodo d’oro”), portandovi, assieme al suo prestigio, anche esperienza e concretezza nell’affrontare le questioni pratiche, e dando un contributo importante all’affermazione della Mostra stessa.
L’Omaggio a Rossellini, a cura di Bruno Torri e realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, comprende la proiezione di sei film: Roma città aperta in versione restaurata dalla Cineteca Nazionale il 18 giugno in Piazza, Paisà il 24 giugno, Europa ’51 e India il 19, La presa del potere da parte di Luigi XIV il 24 e Cartesio il 20. A completare la retrospettiva anche una serie di “schegge” sul regista scelte da Fulvio Baglivi (dal 19 al 24, prima delle proiezioni delle 15 e di quelle la sera in Piazza) e una prestigiosa tavola rotonda alla quale interverranno Adriano Aprà, Fulvio Baglivi, Elena Dagrada, Virgilio Fantuzzi, Felice Laudadio, Andrea Martini, Paolo Mereghetti, Renzo Rossellini, Piero Spila, Roberto Turigliatto.
I film scelti rappresentano un “campione”, piccolo ma rappresentativo, della vasta produzione cinematografica e audiovisiva di Rossellini e delle diverse stazioni del suo itinerario creativo-culturale, con la sua concezione di un cinema che ha sempre come proprio baricentro l’uomo, ripreso nel suo contesto e nel suo divenire storico-sociale, ma anche nel suo percorso individuale ed esistenziale; la prova certa dell’impegno umanistico sempre praticato da Rossellini. Retrospettiva Nicolas Rey Nicolas Rey non è stato chiamato così in onore del famoso regista americano (era uno pseudonimo), non è il figlio del regista sperimentale francese Georges Rey e non ha niente a che fare con gli altri Nicolas Rey di Parigi. Difficile da etichettare, è certo che Rey sia un cineasta specializzatosi nel Super8 e nel 16mm che nel 1995 ha contribuito alla creazione di quel miracolo che è “L’abominable”, laboratorio collettivo di stampa e sviluppo di pellicole a Parigi.
L’altra certezza è che sarà possibile ritrovare Nicolas Rey a Pesaro, dove saranno proiettati i suoi quattro film, tutti girati in 16mm (dal 19 al 21 giugno). L’autore si esibirà inoltre in una performance speciale con tre proiettori al Centro Arti Visive – Pescheria (il 21) e sarà protagonista di un incontro moderato da Federico Rossin. Retrospettiva Pedro Aguilera Tra i cineasti più interessanti dell’altro cinema spagnolo, Pedro Aguilera (classe 1978) arriva per la prima volta in Italia con i suoi tre film (dal 22 al 24 giugno), caratterizzati da una forte eterogeneità di contenuti e da una rigorosa ricerca formale e linguistica. La sua opera prima, La influencia, è stata presentata a Cannes nel 2007 all’interno della Quinzaine des Réalisateurs, mentre Naufragio (2010) ha partecipato al festival di San Sebastian e a quello di Rotterdam che ha ospitato quest’anno, in concorso, anche il suo terzo lungometraggio Demonios tus ojos, una riflessione sullo sguardo e sul fascino del proibito che arriva a lambire territori morbosi quando un regista scopre la sorellastra su un sito per adulti e decide di iniziare a filmarla ininterrottamente, rendendola ben presto un (oscuro) oggetto del desiderio.
Tra un film e l’altro ha inoltre lavorato a stretto contatto in Messico con Carlos Reygadas, coproduttore del suo primo film, e con Amat Escalante. Proiezione speciale: Belle dormant di Ado Arrietta Tra gli eventi di questa edizione anche una proiezione speciale (il 23 giugno) dedicata a Belle dormant, il ritorno dietro la macchina da presa del cineasta spagnolo Ado Arrietta, il cui nome – o quello di Udolfo, Adolpho, Adolfo o Adorfo con cui si è firmato in passato – richiama un cinema di culto, di grande importanza anche se poco visto. Attivo soprattutto tra gli anni sessanta e settanta, Arrietta, che il 24 giugno terrà un incontro condotto da Rinaldo Censi, è stato tra i più importanti registi underground, prima in Spagna e poi, dal ’68, in Francia, dove ha creato con le sue opere un universo fantastico, unico e riconoscibile, che continua a plasmare ancora oggi.
La Mostra presenta il suo ultimo film, Belle dormant, una favola classica ma molto contemporanea, con un occhio a Jean Cocteau, che vede protagonista un Principe Azzurro alla ricerca della sua Bella Addormentata contro il volere di un Padre-Re malvagio e Mathieu Amalric nel ruolo del Tutore. Critofilm2. Cinema che pensa il cinema [retrospettiva + ebook riveduto e ampliato] La seconda parte della prima grande retrospettiva, a cura di Adriano Aprà, sui film sul cinema ossia i critofilm o film essay, un vero e proprio genere con i suoi sottogeneri (film sulla storia del cinema, sulle cinematografie nazionali, sugli autori, sui singoli film, sui making of, ecc.) che diventa anche pratica di un nuovo modo di fare critica, servendosi di uno strumento omologo a quello dell’oggetto di cui si parla, complementare e per certi versi superiore al saggio scritto. Uno stimolo ai critici di oggi e del futuro.
Per l’occasione è stato riveduto e ampliato l’ebook edito lo scorso anno. I film: Catene (Patrizia Pistagnesi, 1985) / E il Casanova di Fellini? (Liliana Betti, Gianfranco Angelucci [e Federico Fellini], 1975) Conduce Olimpia Carlisi /Salaam Cinema (Mohsen Makhmalbaf, Iran, 1985) / I’m a Stranger Here Myself: a Portrait of Nicholas Ray (David Helpern Jr., James C. Gutman, USA, 1975) / Drei Minuten in einem Film von Ozu (Helmut Färber, Germania ovest, 1988) / Cinéma documentaire, fragments d’une histoire (Jean-Louis Comolli, Francia, 2014) / Pour Renato (Jean-Marie Straub, Svizzera, 2015) / La passione dello spaventapasseri (Sergio G. Germani, 2001) / Coda (Fulvio Baglivi, 2014) / Tecniche miste su schermo. Il cinema sperimentale a Roma 1965-1975 (Bruno Di Marino, 2000-2013) / Effetto Olmi (Mario Brenta, 1983) / Howard Hawks, American Artist (Kevin MacDonald, UK, 2007) / Los 5 "Faust" de F.W. Murnau (Luciano Berriatúa, Spagna, 2002) / Mozgókép analízis e Mozgókép analízis 2 (Analisi filmica, Péter Timár, Ungheria, 1976) / No More Lonely Nights (Fabio Scacchioli, Vincenzo Core, 2013) / Look Inside the Ghost Machine (Péter Lichter, Ungheria, 2011) / The Visual Style of "Antichrist" (Erik Lennart Petersen, Michael Sandager, Danimarca, 2009). Omaggio João Botelho: Il regista e sceneggiatore portoghese, che farà parte della rinnovata giuria del concorso Pesaro Nuovo Cinema, terrà una masterclass (il 24 giugno) e presenterà il suo ultimo film, omaggio a un grande collega e conterraneo, O cinema, Manoel de Oliveira e eu, inserito per l’occasione nella sezione “Critofilm”. Dopo un’esperienza da critico e alcune regie televisive João Botelho esordisce nel lungometraggio nel 1980 con Conversazione conclusa tra Pessoa e Sá-Carneiro, presentato a Cannes, mentre con il suo terzo lavoro, Tempi difficili (1987), è invitato in concorso a Venezia. Torna ripetutamente a entrambi i festival e i suoi film vengono distribuiti in tutto il continente. Tra le opere più apprezzate si ricordano Tráfico (1998), A Corte do Norte (2008) e Filme do Desassossego (2010). Il muro del suono Il Dopo Festival per eccellenza, cinque serate a Palazzo Gradari, dove allo scoccare della mezzanotte torneranno, ancora una volta, musica e immagini proiettate sulle suggestive pareti del chiostro del Palazzo. Sonorizzazioni e performance uniche, a cura di Anthony Ettorre, con gruppi cult come Uccelli con il progetto Cavalli nel tempo (il 21 giugno), il duo Bologna violenta che presenterà Uno Bianca (il 22) e il nuovo spettacolo di Emidio Clementi e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), di nuovo insieme dopo il successo di Notturno Americano. Si tratta di Quattro Quartetti (il 23), un reading di testi da Thomas Stearns Eliot, recitati da Clementi e musicati da Nuccini. Ad aprire le serate, il 19, una proiezione a sorpresa tra rock e cinema a cura di Rinaldo Censi mentre il 20, Bruno Di Marino conversa con Canio Loguercio e Antonello Matarazzo che presenteranno il CD/Book+DVD Canti, ballate e ipocondrie d’ammore (edizioni Squilibri) con le proiezioni dei video di Antonello Matarazzo: Miserere Cantus (2005), Amaro ammore (2010), Cumpà (2013), Ballata dell’ipocondria (o del vibrione innamorato)(2016). A seguire Show Case di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro.
Sguardi russi Sono ormai parecchi anni che la Mostra, in collaborazione con la Direzioni programmi internazionali della Federazione Russa, si occupa del cinema russo scandagliandone le nuove proposte nel campo della finzione, del documentario e dell’animazione, con una particolare attenzione alle registe esordienti.
Quest’anno, quasi a compendio del lavoro svolto, vengono presentati (tra il 19 e il 22 giugno), a cura di Giulia Marcucci, una selezione di sei lavori divisi in due documentari, due animazioni e due lavori di fiction, quattro dei quali realizzati da registe donne. Uno dei comuni denominatori di questa edizione è la letteratura; se ne parlerà durante la tavola rotonda dedicata al programma, un’occasione per presentare anche una raccolta di racconti russi contemporanei appena tradotta in italiano. I film: Sofička – Sofichka di Kira Kovalenko (2016) / Kollektor – Collector di Aleksej Krasovskij (2016) / God literatury – Year of Literature di Ol’ga Stolpovskaja (2015) / Čužaja rabota – Not my job di Denis Šabaev (2015) / Kukuška di Dina Velikovskaja (2016) / Moj strannyj deduška – My Strange Grandfather di Dina Velikovskaja (2011) Corti in Mostra – Animatori italiani oggi Giunge alla terza edizione Animatori italiani oggi, rassegna non competitiva curata da Pierpaolo Loffreda e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Macerata, e l’Istituto d’Arte Scuola del Libro di Urbino, riservata anche quest’anno alle più recenti opere inventive ed emozionanti realizzate da autori italiani di cinema d’animazione. CORTI IN MOSTRA propone - venerdì 23 giugno - diversi film brevi e talvolta folgoranti, realizzati da autori giovani, poco più che ventenni, provenienti da scuole e corsi di cinema che dedicano particolare attenzione all’animazione, e da registi più maturi, già noti e apprezzati. Tutti loro lavorano praticamente in casa, per molti mesi o anche per anni, al fine di mostrare, di solito nei festival, lavori di grande fantasia e inventiva.
Diversissimi fra loro per linguaggio, stile, temi toccati, tecniche di realizzazione, questi film sanno dare un’idea del livello di vitalità, creatività, innovazione e ricerca che molti autori italiani sanno ancora esprimere, nonostante la ristrettezza dei mezzi a disposizione e le costanti difficoltà di circuitazione delle opere. I film: Spesso viene sera di Paola Luciani, 2016 / In tempo per modifiche temporali di Paola Gandolfi, 2016 / Beer di Nerdo Creative Studio, 2016 / Pandemonio di Valerio Spinelli, 2015 / Resistenze di Manuel Cilli, 2017 / Confino di Nico Bonomolo, 2017 / Ralph Plays d’Oh! di Fabio Tonetto, 2016 / Miss Calipso di Luis Angel Rosati, 2017 / Luogo memoria di Francesca Antolini, 2017 / Sottovoce di Andrea Bonetti, 2017 / Journal animé di Donato Sansone, 2016 / Ècart di Ahmed Ben Nessib, 2017 / Manifredde di Francesco Ruggeri, 2017 / Zephyros di Enni Vekkeli, 2017 / Noname di Claudia Muratori, 2017 Continua la collaborazione con il canale STUDIO UNIVERSAL con il premio al miglior cortometraggio di animazione che sarà acquistato per la messa in onda. Evento Robert Todd Omaggio Philippe Cote Nell’ottobre scorso il cineasta statunitense Robert Todd è stato ospite a Pesaro di una rassegna con la proiezione di alcuni suoi film, un incontro con il pubblico e un workshop alla scoperta del suo metodo di ripresa con la Bolex 16mm.
Da quelle giornate è nato un film che verrà presentato in anteprima il 24 giugno, Daylight Exhibitions. Todd ha lavorato con tutti i formati del medium cinematografico, facendosi conoscere grazie ai documentari e, soprattutto, ai poetici cortometraggi sperimentali. Dal 1999 lavora quasi esclusivamente in 16mm, metodo che ha contribuito a plasmare il suo personalissimo stile. La proiezione sarà seguita dalla presentazione del cortometraggio Les ombres aquatiques per onorare la recente scomparsa di Philippe Cote, ospite a Pesaro nel 2015 in occasione di un omaggio nella sezione Super8 a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri. Lezioni di storia 2#: Il cinema underground italiano e il New American Cinema (1967-2017) In occasione di un importante anniversario, quello del New American Cinema capitanato da Jonas Mekas - che nel 1967 sbarcava in Italia proprio alla Mostra e che tanta influenza ha avuto anche sul cinema di Hollywood - ecco che con le lezioni di storia di Federico Rossin si tornerà a ripercorrere questo evento in tre appuntamenti differenti (dal 21 al 23 giugno), per provare a raccontarlo al pubblico di oggi, proponendo un doppio percorso che intreccia fra loro film dello sperimentale italiano e di quello statunitense. CONTROCULTURE Warren Sonbert - Where Did Our Love Go (1966, 15’) / Alfredo Leonardi - Libro dei Santi di Roma eterna (1968, 15’) / Jonas Mekas - Walden (bobina 1) (1964-69, 30’) / Paolo Brunatto - Vieni dolce morte (dell’ego) (1967-68, 50’) HOME MOVIES Carolee Schneemann - Fuses (1964, 25’) / Mario Masini - X chiama Y (1967, 66’) / Stan Brakhage - Window Water Baby Moving (1959, 12’) /Massimo Bacigalupo - Fiore d’Eringio I. The Last Summer (1969, 30’) COLLAGES & VISIONS Ken Jacobs - The Doctor’s Dream (1977, 23’) / Gianfranco Baruchello, Alberto Grifi - Verifica Incerta (Disperse Exclamatory Phase) (1964-65, 31’) / Paul Sharits - Piece Mandala/End War (1966, 5’) /Piero Bargellini - Trasferimento di modulazione (1969, 7’) / Ron Rice - Chumlum (1964, 26’) / Tonino De Bernardi, Paolo Menzio - Il mostro verde (1967, 24’) Film di apertura Omaggio 30 anni dopo Gli Intoccabili La Mostra di quest’anno si apre il 17 giugno, nella grande arena di Piazza del Popolo, con Gli Intoccabili, ovverosia il gangster-movie secondo Brian De Palma, senza dimenticare il contributo di David Mamet che ne firmò la sceneggiatura 30 anni fa. Una messa in scena da antologia che culmina nella celebre sparatoria finale alla stazione, con tanto di strizzata d’occhio alla Corazzata Potemkin di Ejzenstein. Un oggetto fuori dal tempo e dall’estetica dei polizieschi/noir degli anni Ottanta: griffato (gli abiti del quartetto sono di Giorgio Armani), stilizzato (impeccabili le musiche autoreferenziali di Ennio Morricone), citazionista.
Un capolavoro. Concorso (Ri)montaggi. Il cinema attraverso le immagini Lo scorso anno la Mostra, in occasione del programma dedicato ai Critofilm, ha ideato (Ri)montaggi, il primo concorso in Italia legato al video essay, la nuova forma di critica cinematografica per immagini che trova spazio non solo in video virali sul web, ma anche come momento di studio nelle università più all’avanguardia. Anche per questa edizione, a cura di Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz, saranno selezionati cinque video essay/recut/mash-up/remix tra i quali verrà eletto il vincitore da proiettare al festival. Sigla e bozzetto per il manifesto della Scuola del Libro di Urbino La sigla e l’illustrazione del manifesto sono state affidate agli studenti del corso di Perfezionamento di Disegno Animato e Fumetto della Scuola del Libro di Urbino. Ciascuno di questi giovani disegnatori, ispirandosi a una sequenza cinematografica che lo ha toccato particolarmente, ha contribuito ad attualizzare e a intensificare la nostra “magnifica ossessione”. L’illustrazione del manifesto è opera di Simone Tomasello; mentre la sigla, sotto la supervisione di Francesco Ruggeri, è stata realizzata da: Alice Bartolini, Tina Carlini, Marta Di Carlo, Anna Sophie Marten, Celeste Messina, Giuseppe Scala, Alberto Stella, Anthony Valenti. Un caffè in Pescheria – Incontri al Centro Arti Visive In uno degli spazi più prestigiosi di Pesaro dedicato all’arte contemporanea, si svolgeranno - tutte le mattine dalle ore 10 - numerosi incontri, tavole rotonde e dibattiti con gli autori. Mentre tutti i giorni, negli spazi adiacenti dell’ex Chiesa del Suffragio, sarà all’opera il Genio Collettivo, gruppo di menti brillanti che sta realizzando il film più lungo della storia attraverso un software destinato a cambiare il mondo che si chiama Cubotto. La particolarità è che tutti possono partecipare portando i loro materiali audiovisivi montandoli nel Cubotto. Pesaro a Milano: Per il quinto anno consecutivo la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, in collaborazione con Formacinema e Agis Lombardia, presenterà a settembre, all’interno della manifestazione Le Vie del Cinema 2017 (insieme al festival di Venezia e a quello di Locarno), i film vincitori del “Premio Lino Miccichè - Concorso Pesaro Nuovo Cinema” e del “Premio del Pubblico - Cinema in piazza”. Per quest’anno, visto il successo della collaborazione, la Mostra sarà presente a giugno anche all’interno di Cannes e dintorni con la proiezione di Sofichka della sezione sguardi russi.
INFO:
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema,
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