La Banca Cantonale di Ginevra ricattata dagli hacker

La Banca cantonale di Ginevra (Banque Cantonale de Geneve in francese) rivelò, qualche tempo fa, di essere stata vittima di un cyber attacco con il risultato del furto di migliaia di dati dei propri clienti. E adesso è arrivato il ricatto.

Una banca sotto ricatto

I responsabili di questo tentativo di estorsione ai danni della banca svizzera sono stati denunciati: dopo aver superato le difese informatiche dell'ente finanziario, gli hacker sono riusciti ad avere accesso ai sistemi centrali ed alle base dati, rubando i file delle cartelle di centinaia, migliaia di clienti.

Tra le informazioni finite nelle mani dei criminali digitali, si contano:

- Nomi di clienti ed indirizzi
- Numeri di telefono
- Numeri di conti bancari dei clienti

I Re del Mondo

Il gruppo di hacker che hanno colpito l'istituzione bancaria si è presentata con il nome di Rex Mundi e ha minacciato di pubblicare una decina di migliaia di email di clienti colpiti ogni settimana, se la Banca cantonale di Ginevra non verserà una quota di 10.000 euro.

Il team di pirati informatici possiede un account Twitter e da qui ha minacciato direttamente l'entità svizzera, facendo pressione:

Il twitter di Rex Mundi

"Cari amici e nemici, la settimana scorsa abbiamo violato i vostri server e scaricato 30192 email private inviate da clienti svizzeri e di altri paesi, oltre a dati interssanti come registri, elenchi di contatti...".

Questo che avete appena letto è l'inizio di un messaggio inviato dai 'Re del mondo' che, in caso di mancato pagamento, riverseranno sulla rete Tor la totalità dei dati rubati.

Ovviamente la banca non ha voluto fornire maggiori informazioni su quanto accaduto, mentre le autorità continuano le loro investigazioni. Ad ogni modo, da subito, sono state aumentate le misure di sicurezza onde garantire la massima protezione ai propri clienti.

Per chi non lo sapesse, Rex Mundi è una rete di hacker famosa per realizzare attacchi ad imprese con lo specifico obiettivo di rubare dati in vista di un possibile ricatto. Sono loro stessi ad affermare questo tipo di attività, direttamente dalla homepage del loro sito:

"In questa pagina troverete dati rubati a siti che abbiamo attaccato. Si tratta di informazioni di entità che hanno deciso di non soddisfare le nostre richieste".