ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

La commedia della vanità di Elias Canetti con la regia di Claudio Longhi al Bonci di Cesena

07/01/20

Progetto “Elias Canetti. Il secolo preso alla gola”. Scene di Guia Buzzi, costumi di Gianluca Sbicca. Dal 9 al 12 gennaio 2020.

Stagione 2019/2020

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi - Cesena


Dal 9 al 12 gennaio 2020
giovedì, venerdì e sabato ore 21.00 | domenica ore 15.30

La commedia della vanità
di Elias Canetti.
traduzione Bianca Zagari.

Regia Claudio Longhi
Scene Guia Buzzi
Costumi Gianluca Sbicca.
luci Vincenzo Bonaffini
video Riccardo Frati.

con Fausto Russo Alesi, Donatella Allegro, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia, Aglaia Pappas, Franca Penone, Simone Tangolo, Jacopo Trebbi
e con Rocco Ancarola, Simone Baroni, Giorgia Iolanda Barsotti, Oreste Leone Campagner,
Giulio Germano Cervi, Brigida Cesareo, Elena Natucci, Marica Nicolai, Nicoletta Nobile, Martina Tinnirello, Cristiana Tramparulo, Giulia Trivero, Massimo Vazzana.

violino Renata Lackó.
cimbalom Sándor Radics.

drammaturgo assistente Matteo Salimbeni
assistente alla regia Elia Dal Maso
assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo

preparazione al canto Cristina Renzetti
trucco e acconciature Nicole Tomaini

direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Mauro Fronzi
macchinisti Riccardo Betti, Eugenia Carro
capo elettricista Tommaso Checcucci
elettricista Gerardo Bagnoli
fonico e tecnico video Alberto Tranchida
attrezzista Francesca Avanzini
sarta Pierangela Rotolo

scene costruite nel Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
responsabile e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruzioni in ferro Riccardo Betti, Marco Fieni
macchinisti costruttori Sergio Puzzo, Gianluca Bolla, Riccardo Benecchi (aiuto)
decorazioni led Tommaso Checcucci, Roberto Riccò
scenografi decoratori Ludovica Sitti (capo), Lucia Bramati, Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Rebecca Zavattoni


pittura scenografica a cura di Rinaldo Rinaldi

costumi confezionati da Tirelli Costumi e Bàste sartoria

grafica Marco Smacchia.
foto di scena Serena Pea.si ringraziano Giovanni Zagari e Giovanna Cermelli
si ringrazia per la collaborazione Luca Napoli

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana, LAC Lugano Arte e Cultura.

nell’ambito del progetto “Elias Canetti. Il secolo preso alla gola”

durata I parte 2 ore e 30 minuti – intervallo – II parte 1 ora e 20 minuti


La nuova produzione ERT La commedia della vanità, che ha debuttato a Modena il 27 novembre scorso, arriva al Teatro Bonci di Cesena giovedì 9 gennaio 2020 e rimarrà in scena fino a domenica 12 gennaio.
Claudio Longhi, in continuità con alcuni dei suoi ultimi lavori, fra cui La resistibile ascesa di Arturo Ui, Il ratto d’Europa e Istruzioni per non morire in pace, accumunati tutti da una riflessione sull’idea di Europa nel nostro presente e nei primi anni del secolo scorso e sui rischi di uno sbandamento dittatoriale, porta in scena Elias Canetti, lo scrittore premio Nobel per la Letteratura nel 1981, che con la sua voce ha segnato profondamente il Novecento. «Per i suoi lavori caratterizzati da un’ampia prospettiva, ricchezza di idee e potere artistico», recita così la motivazione che ha accompagnato il premio.

Uno spettacolo che vede in scena due musicisti, Renata Lacko e Sándor Radics, e ventitré attori - Fausto Russo Alesi, Donatella Allegro, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia, Aglaia Pappas, Franca Penone, Simone Tangolo, Jacopo Trebbi di cui tredici diplomati alla Scuola Iolanda Gazzerro di ERT Rocco Ancarola, Simone Baroni, Giorgia Iolanda Barsotti, Oreste Leone Campagner, Giulio Germano Cervi, Brigida Cesareo, Elena Natucci, Marica Nicolai, Nicoletta Nobile, Martina Tinnirello, Cristiana Tramparulo, Giulia Trivero, Massimo Vazzana - per proporre al pubblico una delle opere meno conosciute ma più attuali di Elias Canetti.

La commedia della vanità, scritta per il teatro fra il 1933 e il 1934, pubblicata solo nel 1950 e rappresentata per la prima volta nel 1965, descrive un mondo distopico nel quale un editto bandisce tutti gli specchi e i produttori degli stessi sono messi a morte. Prendendo spunto dal rogo dei libri avvenuto il 10 maggio 1933 a Berlino, Elias Canetti immagina un grande fuoco di ritratti, foto e specchi. La massa accoglie inizialmente con entusiasmo questo divieto, per poi scoprire, dopo diversi anni, che a essere distrutta è l’idea stessa di identità più che l’autocelebrazione.

Sullo sfondo l’incubo di una dittatura nascente acclamata a gran voce dalla massa, come afferma lo stesso Claudio Longhi: «Per un verso è evidente nel testo la critica alla rappresentazione come strumento di auto-riconoscimento, alla propensione umana a far dipendere la propria identità dalla rappresentazione del sé, con la quale, come ci spiega Föhn, ognuno di noi vive in stato “coniugale” fin dalla nascita. Ed è una critica aspra, quella di Canetti, che non può lasciare indifferente il nostro presente, regno assoluto e incondizionato del selfie. Eppure il testo, nella sua crociata iconoclasta, ci induce a riflettere pure su come le dinamiche rappresentative siano effettivamente costitutive della dimensione identitaria. L’astinenza da immagine induce al dissolvimento dell’io, ma questo dissolvimento esaspera, per converso, il bisogno di io – aprendo la strada a sbandamenti populistici e autoritaristico-dittatoriali. Nella parte finale della drammaturgia vanno in scena individui che, dopo anni di vessazioni e negazioni della rappresentazione, hanno perso la propria identità e che proprio per questo si dedicano all’erezione della statua di un nuovo dittatore. La costruzione dell’identità si è ormai trasformata in loro in un bisogno perverso».

Dialetti, sgrammaticature, lirismi si intrecciano sulla scena precipitando lo spettatore in una torre di Babele caotica e avvolgente. Nella rilettura scenica di Claudio Longhi, questo coro polifonico deborda dal palcoscenico ad investire la platea, restituendo al pubblico tutta l’urgenza e la profondità – ma anche il divertimento – del testo di Canetti.

prima assoluta dal 27 novembre al 8 dicembre 2019, Teatro Storchi – Modena
Tournèe 2019/2020
dal 9 al 12 gennaio 2020, Teatro Bonci – Cesena
dal 15 al 26 gennaio 2020, Piccolo Teatro Strehler – Milano
dal 29 gennaio al 9 febbraio 2020, Teatro Argentina – Roma
12 e 13 febbraio 2020, LAC Lugano Arte e Cultura – Lugano
dal 19 al 23 febbraio 2020, Teatro della Pergola – Firenze


Conversando di teatro
Sabato 11 gennaio, ore 18.00 – Foyer del Teatro Bonci: incontro con Claudio Longhi e la compagnia intorno allo spettacolo La commedia della vanità. Ingresso libero.

Domenica 12 gennaio: spettacolo audiodescritto per non vedenti e ipovedenti nell’ambito del progetto "Un invito al Teatro - No limits": per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il Centro Diego Fabbri di Forlì (info@centrodiegofabbri.it - tel. 0543 30244).


Informazioni
Biglietteria Teatro Bonci, Piazza Guidazzi - Cesena
tel. 0547 355959 fax 0547 355910 info@teatrobonci.it
Orari di apertura: martedì-sabato ore 10-12.30 e ore 16.30-19. Nei giorni di spettacolo: dalle ore 20 all’inizio spettacolo per gli spettacoli serali, dalle ore 14.30 all’inizio spettacolo per gli spettacoli diurni. Domenica, lunedì e festivi: chiusura, ad eccezione dei giorni di spettacolo con aperture alle ore 14,30 per gli spettacoli diurni; dalle 16,30 alle 19 e dalle ore 20 per i serali
Spettacolo compreso nell’abbonamento teatro 8
Prezzi dei biglietti: intero € 25, ridotto € 18, speciale Giovani e loggione € 15, speciale Scuola € 10 - prevendita €1.
Prevendita via call center e on-line: 892.234 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 19 e sabato dalle ore 9 alle ore 14 - www.vivaticket.it
cesena.emiliaromagnateatro.com

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Maura Capanni (Corrispondente settore cultura)
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