La lacrimazione di Civitavecchia
La lacrimazione della statua della Madonna a Civitavecchia
E’ alta 42 centimetri ed ha un basamento di circa 5 centimetri. Pesa poco più di due chilogrammi ed è stata realizzata nel laboratorio di un artigiano croato, Sqepan Vlaho, di 38 anni in un paesino a pochi chilometri da Medjugorje. Quando il giornale tedesco "Bild" pubblica, quasi facendola sua, la tesi del ‘Telefono antiplagio’ - secondo la quale all’intemo della statuetta ci sarebbe una pompetta sensibile agli impulsi di un telecomando - Vlaho replica così all’inviato del popolare quotidiano: "lo non ci ho messo proprio niente. Nella statua che è uscita dal mio negozio c’è solo gesso, acqua e il sudore mio e della mia famiglia. I trucchi ce li hanno messi gli italiani".
La Madonnina è stata acquistata i primi giorni del settembre ‘94 da don Pablo Martìn in un negozio davanti alla chiesa di Medjugorje. "Ce n’erano tante - ricorda il parroco -. Erano tutte in fila, tutte uguali, e ne ho presa una a caso". Insieme alla Madonnina, il sacerdote acquista anche un Santo Stefano, destinato ad un’altra famiglia, e spende in tutto meno di 50.000 lire.
Quando rientra a Civitavecchia, dona la statuetta ai Gregori, i quali gliel’avevano chiesta per avere un’immagine sacra da mettere a protezione della loro casa. Ed è proprio il religioso a completare i progetti di Fabio e Anna Maria: i coniugi intendono metterla in giardino e don Pablo abbozza il disegno di una nicchia da realizzare con le pietre della spiaggia di Sant’Agostino.
Fabio Gregori - che ama lavorare in giardino e in casa - si mette subito all’opera. "La prima parte è stata facile, ma per quella superiore, quando dovevo realizzare la mezza cupola, mi sono trovato un po’ in difficoltà: non era semplice tenere su il tutto, nell’attesa che il cemento facesse presa. Ho fatto come gli indiani - racconta con fierezza un pomeriggio, mentre vanga il terreno lungo la nuovissima recinzione del giardino - ho messo due pezzetti di legno all’interno e sopra della paglia. E’ su questa che ho appoggiato pietre e cemento. Quando quest’ultimo si è solidificato, ho tolto legni e paglia ed ho ammirato quel piccolo capolavoro.Sì, era venuta proprio bene".
Fatta la nicchia, la statuetta tutta bianca viene sistemata al suo interno, con il volto che guarda le scale, la parte destra della casa e il viottolo d’ingresso, appena abbozzato sull’erba. La Madonnina deve proteggere la casa e testimoniare la fede del Gregorì, ma ha un punto debole. Non è stata fissata e per questo rotola a terra varie volte. Un giorno, la piccola Jessica, che ogni tanto l’accarezza e la bacia, la fa cadere con una certa violenza e si crea quella scheggiatura sopra la parte destra della fronte, sul velo, che poi - insieme ad altri graffi e piccoli segni sul busto - porterà la polizia ad affermare l’impossibilità che la statua sia stata sostituita dopo le lacrimazioni. Viste le conseguenze di quella caduta, Fabio Gregori decide di fissare con del cemento l’immagine della Madonna. E’ metà settembre del 1994.
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