La macchina di Santa Rosa, evento del 3 settembre a Viterbo
C'è una data importante per la città di Viterbo, ed è il 3 settembre, quando la sera nelle vie le luci pubbliche vengono spente, per dare risalto al campanile alto 30 metri, e portato a spalla da cento persone e che illumina i volti dei presenti con la luce di migliaia di candele
Il 3 settembre c'è un appuntamento irrinunciabile per ogni viterbese... la macchina di S. Rosa!
Ma che cos'è la Macchina?
La descrizione oggettiva è semplice, è un campanile alto 30 metri che pesa 50 quintali e viene portato a spalla da 100 persone per le vie della città... tutto qui?
No! questa è solo la descrizione numerica e fredda di un oggetto di culto, ma la macchina di S. Rosa è ben altro.
Intanto c'è l'attesa dell'evento che inizia già da quando, dentro le mura di Porta Romana e proprio accanto alla chiesa di S. Sisto viene allestito il cantiere che monterà le varie parti della Macchina.......infatti questa viene smontata e rimontata tutti gli anni.
Dicevo l'attesa, ma anche la curiosità, perché il montaggio avviene protetto da occhi indiscreti e quindi molti viterbesi quando passano lì sotto, cercano di dare una sbirciatina tra un telo e l'altro, perché anche se è vero che per tanti anni consecutivi il modello è sempre lo stesso, la curiosità prevale sempre.......e ci si sente un pochino meglio se si riesce a gettare un piccolo sguardo su quello che è l'oggetto dell'evento dell'anno.
Quest'anno si dice che la macchina non è più color oro, ma che è stata verniciata di bianco.......e quindi la curiosità si è fatta più forte, e si nota uno strano andirivieni di viterbesi sotto il cantiere......................ma intanto arriviamo al 3 settembre...................alle prime ore del pomeriggio.....e spesso anche dalle prime ore della mattina................si vedono apparire lungo le vie delle persone che portano delle seggioline pieghevoli...........di quelle che si usano al mare.......sì......ma per farci cosa?
Per aspettare comodamente seduti il famoso trasporto......e questo succede lungo tutto il percorso.
Io di solito, aspetto nel cortile della chiesa di S. Sisto e cerco di arrivare intorno alle 16 del pomeriggio dotata di acqua, cappellino, occhiali e qualche volta anche di crema solare e inizia l'attesa.
Fino alle 19 non c'è nulla da fare se non aspettare e magari scambiare qualche chiacchiera con le altre persone.
Poi dopo le 19 l'atmosfera inizia a cambiare e l'attenzione comincia a destarsi. Se la piazza è dotata di schermi con la diretta, si può seguire tutto il percorso e la preparazione, altrimenti si può solo immaginare cosa stiano facendo i facchini.
I facchini!
Vi spiego chi sono........sono gli eroi della serata ma anche i personaggi più famosi della città.
E' proprio uno status sociale quello del facchino!
Per diventare facchino bisogna superare delle prove di forza e resistenza molto dure e bisogna superare una selezione molto agguerrita, e poi si segue una carriera ben precisa e rigida.
Una curiosità: anche le donne possono diventare facchini ma in tutta la storia del trasporto non ce n'è stata nemmeno una........
Per conoscere bene i facchini si dare uno sguardo al loro sito facchini di s. rosa e magari visitare anche il loro museo.
Dopo le ore 20 la piazza inizia ad animarsi e arrivano gli sbandieratori in costume,
poi la macchina viene finalmente scoperta e gli addetti iniziano ad accendere le luci, operazione questa lunga e laboriosa, perché le candele sono migliaia e bisogna salire fino a 30 metri di altezza.
Ma intanto sono arrivate le 21 e finalmente arrivano i facchini, e allora l'emozione è tangibile il pubblico si lascia andare ad un'ovazione.
Arrivano tenendosi a braccetto e formando file ordinate e nei loro sguardi si legge l'orgoglio di appartenere a questa categoria.
Entrano in chiesa per assistere alla santa messa e per ricevere l'estrema unzione.
Ai nostri giorni la sicurezza è massima, ma nei tempi passati sono capitati degli incidenti mortali e quindi è rimasta la tradizione di impartire l'estrema unzione.
Poi i facchini escono e si dirigono sotto la macchina e salutano la statua di questa piccola santa che è veramente amata dai viterbesi.
Seguono diverse cerimonie, e una è molto importante ed è quella della consegna della macchina dalla città di Viterbo al Sodalizio dei Facchini.
Poi i facchini iniziano a salutarsi e a salutare parenti ed amici e dopo aver ricevuto un'ultima benedizione
si dispongono sotto la macchina seguendo le indicazioni del capofacchino.
e quando tutti sono ai loro posti, il capofacchino rivolge loro la famosa frase:
"semo tutte de 'no stesso sentimento?" i facchini rispondono "si" e il capofacchino urla "sollevate e fermi".
La macchina si solleva e oscilla e la gente trattiene il fiato e poi il campanile illuminato inizia a muoversi lungo le vie tra l'entusiasmo dei presenti.
Se volete vivere insieme a me le emozioni del prossimo trasporto, contattatemi
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