SALUTE e MEDICINA
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La nuova frontiera del lavoro a maglia, il suo potere terapeutico

16/10/11

La funzione anti-stress del knitting o lavoro a maglia è stata recentemente rivalutata dagli psicologi, insieme al ruolo del knit-café nell’equilibrio psicologico delle persone che amano questo hobby

Più o meno tutti coloro che sono appassionati del lavoro a maglia con i ferri o con l’uncinetto, possono testimoniare di quello che la ricerca scientifica ha cercato di dimostrare per anni: il lavoro a maglia ha proprietà terapeutiche. Non è difficile perdersi nei rilassanti e ripetitivi movimenti delle dita delle mani, dei filati e degli aghi. La maglieria è stata paragonata alla meditazione, ovviamente il confronto si riferisce al suo potere rilassante e decongestionante per la mente, infatti il knitting è in grado di riprodurre le stesse qualità e anche gli stessi benefici dell’antica arte della meditazione. Molte persone che lavorano a maglia ammettono che la sera non riescono a fermare il cervello, specie dopo una intensa giornata piena di lavoro e di stress. In questo quadro desolante, il semplice atto di lavorare a maglia è sufficiente per calmare la mente e il corpo.
Lavorando a maglia, quando si è tesi e nervosi, i ferri si muovono in un certo modo, e di conseguenza i punti si fanno più stretti, e testimoniano di una forte emozione, in questa situazione è quasi impossibile rimanere arrabbiati e stressati se si continua a lavorare a maglia. Seguendo il processo di creazione, mentre si avvera la trasformazione del proprio “prodotto” da un lungo filo senza significato, in un oggetto reale, che può essere un abito, una sciarpa, una maglia, o altro, si può avvertire al proprio interno che la tensione si allenta per lasciare il posto al rilassamento e alla calma. A volte chi lavora a maglia usa la propria abilità per alleviare sentimenti negativi e tensioni. Ma non ci si deve limitare alla sola “creazione” di oggetti, infatti l’atto di disfare una maglia che è stata precedentemente costruita in un periodo particolarmente triste, è un po’ come annullare quella tristezza. In questo caso non parliamo più di risultato pratico (come nel caso della costruzione più o meno riuscita di un oggetto), ma di risultato psicologico, in quanto ciò che viene distrutto ha un potere terapeutico maggiore di ciò che viene costruito.
Chi si diletta con lavori a maglia, lo fa in tutti i periodi della propria vita, nei periodi felici e in quelli meno felici, inoltre ricorda in quale occasione è stato fatto un certo oggetto, e quali fatti hanno accompagnato o caratterizzato la propria vita in quel periodo, specie se le circostanze erano particolari o insolite. In futuro approfondiremo il motivo per cui si dovrebbe lavorare a maglia in certi momenti di dolore e di stress, e dei mezzi per praticare il knitting più o meno terapeutico nei knit-café sia fisici, cioè con un proprio locale dove si può entrare e fare knitting, sia i knit-café virtuali, cioè sul web, dove ci si può collegare per scambiare esperienze e mostrare le proprie creazioni, con spiegazioni e relazioni sui propri lavori.



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