ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

La PAC è una questione di tutti

06/05/11

Il Convegno organizzato a Milano il 5 maggio ha analizzato il futuro della Politica Agricola Comune con José Bové e Carlo Petrini.

Carlo Petrini, Presidente internazionale di Slow Food e José Bové, vicepresidente della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale al Parlamento Europeo, hanno partecipato al convegno internazionale "La PAC ci riguarda", organizzato a Milano da Slow Food, Legambiente e AIAB.

La discussione tra Petrini e Bové ha analizzato il futuro della Politica Agricola Comune, al centro di una riforma che porterà nel 2013 alla definizione delle nuove norme europee.

Bové e Petrini hanno identificato i punti fondamentali su cui la nuova PAC deve concentrarsi per diventare una vera politica innovativa e in grado di risollevare le sorti dell’agricoltura europea. Tra questi, la revisione del sistema dei contributi, il rafforzamento del sostegno alle piccole comunità contadine e una nuova politica dei prezzi che garantisca un guadagno equo per gli agricoltori.

"Non si tratta solo di creare una nuova PAC, ma di modificare il sistema alle radici. La situazione ha raggiunto livelli disastrosi dal punto di vista economico, culturale e politico sia in Europa che in Italia, dove migliaia di piccole aziende continuano a chiudere nella totale indifferenza della politica. È fondamentale che la politica agricola non sia più considerata a livello settoriale, ma assuma una visione più complessa, integrando anche i temi correlati dell’ambiente e dell’alimentazione, diventando cosi una priorità condivisa a tutti i livelli della società. Deve perciò abbandonare quei principi liberisti che hanno chiaramente portato al fallimento. L’agricoltura è un bene comune, che si riflette direttamente sulla fertilità dei suoli e sulla tutela del paesaggio. L’altro principio che questa nuova politica deve affermare è la sovranità alimentare delle persone. Ogni comunità deve avere il diritto di scegliere cosa produrre senza subire influenze esterne dettate dai mercati internazionali. Vorrei che questo appuntamento segnasse l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione su questi temi, che aiuti quelle comunità che già attuano pratiche sostenibili, ma che non ricevono il giusto sostegno", commenta Petrini.

E proprio sul principio della sovranità alimentare, Bové ha aggiunto: "dobbiamo far si che il diritto alla sovranità alimentare venga riconosciuto dalle Nazioni Unite e di conseguenza inserito nei principali trattati economici. Se le comunità agricole non hanno la possibilità di prendere in mano il loro destino, allora non si riuscirà a migliorare la situazione. Si deve lottare affinché i prodotti agricoli non siano più venduti al di sotto del prezzo di produzione, ma deve essere riconosciuto e legittimato il lavoro dei contadini. Per far ciò, la società civile deve prendere posizione accanto a loro, per influenzare la scena sociale e politica. Purtroppo troppi ministri dell’agricoltura e deputati europei sono contrari alla proposta del commissario Ciolos verso una riforma della PAC in questo senso. Serve una mobilitazione dei cittadini per incrementare la pressione su questi attori politici".

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