SOCIETA
Articolo

La realtà di Chiaiano (Napoli)

22/05/08

Conoscere per deliberare.

LA REALTA' DI CHIAIANO (NAPOLI)
di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco

Attorno alla città di Napoli, si sono sviluppati nel corso dei secoli 36 Casali, che producevano utto quello che la Capitale del Regno di Napoli aveva bisogno.
I casali circondavano la città da ogni parte, rappresentando la continuità del territorio cittadino, coltivato ad orto nelle immediate vicinanza delle mura, mentre sulle colline erano presenti le coltivazioni della vite, dell’olivo e degli alberi da frutta.
Nella pianura che si sviluppava verso Nola, erano privilegiati i cereali, la patata, ed il pomodoro, quando furono introdotti in Europa provenienti dall’America.
Nella zona est erano importanti San Giovanni A Teduccio, Barra e San Giorgio a Cremano, nella zona ovest erano importanti gli insediamenti Soccavo, Pianura, Agnano.
Mentre nella zona a Nord erano molto significativi Miano, Piscinola, Chiaiano Secondigliano,San Pietro a Patierno, Casoria.
Sia a Soccavo, che a Chiaiano erano in funzione sin dai tempi dei Romani cave estrattive di graffite e tufo, che furono particolarmente importanti per l’allargamento della città nel XVIII° secolo.
Questo territorio a partire dall’Unità d’Italia, fu stabilmente inglobato all’interno della città di Napoli e solo nel 1939, con il primo Piano Regolatore Generale, queste zone periferiche furono inserite nel disegno della città.
Quel Piano risultò ampiamente inapplicato, perché lo scoppio della seconda guerra mondiale, sconvolse qualsiasi iniziativa volta all’organizzazione di quei territori.
Napoli uscì dalla guerra sconvolta, il 35% del suo patrimonio abitativo risultò distrutto e compromesso, insieme alle sue attività produttive, in particolare legate al Porto ed al mare.
Questa emergenza innescò una aggressiva politica di speculazione edilizia, che sconvolse il centro della città.
Dopo il periodo Laurino, le Giunte Comunali guidate da Sindaci democristiani, svilupparono una intensa attività di costruzioni edile nelle zone periferiche della città utilizzando i finanziamenti straordinari del Piano Casa degli anni cinquanta e successivamente la legge 167 che finanziava la costruzione di case popolari che riempirono gli antichi quartieri agricoli di interi insediamenti abitativi in cui furono alloggiate migliaia di famiglie che provenivano dai “bassi” insani e umidi dei quartieri poveri della città.
Oltre 170 piccole aziende agricole furono distrutte dalla colata di cemento, provocando un danno incalcolabile alle potenzialità di sviluppo del territorio della Provincia di Napoli, mentre quei contadini a risarcimento delle loro terre ottennero l’assunzione presso ul servizio giardini del Comune di Napoli.
Attorno a questi insediamenti che sconvolsero Miano, Secondiglianom, Scampia, Piscinola, crebbe l’abusivismo edilizio, sospinto anche dalla costruzione sulla collina dei Colli Aminei del II° Policlinico di Napoli il più grande di tutto il Meridione, che insieme all’Ospedale Cardarelli, al Centro di Ricerca contro il cancro del Pascale, ed agli altri due grandi centri del Cotugno e del Monaldi, formò la più grande concentrazione di strutture ospedaliere di Italia, rappresentando una risorsa ed un limite per un territorio senza particolari infrastrutture in grado di reggere un tale impatto.
Dal sistema idrico fognario, a quello della distribuzione della energia elettrica e del gas, al sistema viario ed alle reti telefoniche, tutto dovette essere portato dopo quegli interventi, nel frattempo che il sacco della città si bloccava al centro e si espandeva nelle periferie, trasformando un territorio di frutteti e di giardini in una desolata periferia che si univa alle identiche speculazioni che si sviluppavano nei Comuni della corona Napoletana: Marano, Calvizzano. Qualiano, Melito, Arzano, Casoria, per citarne solo alcuni.
Contro le mani sulla città si è battuta da sempre la sinistra napoletana, per ottenere il rispetto dei piani regolatori, nel tentativo di salvare il territorio per salvare il futuro dei cittadini.
Nel 1975, fu eletto sindaco Maurizio Valenzi che si pose alla guida di una maggioranza laica, socialista e comunista.
Fu proprio quella Giunta che elaborò il Piano delle Periferie, che fece partire i lavori per la Metropolitana Collinare e che decise la riforma del servizio di Igiene e Spazzamento, con la strutturazione di un Piano di Nettezza Urbana che dovesse andare alla eliminazione della discarica di Pianura.
Infine,quella Giunta mise al centro della sua iniziativa il decentramento amministrativo delle funzioni del Comune, istituendo le circoscrizioni con i Consigli eletti direttamente dai cittadini.
Il terremoto del 1980 portò al cambiamento di quella politica, la legge 219 sulla ricostruzione, fu gestita direttamente dal Governo esautorando la Giunta di sinistra, che dopo poco fu messa in minoranza. Il Piano delle Periferie fu usato per la costruzione di ulteriori immobili per la edilizia popolare e per la costruzione del grande Centro Direzionale di Napoli, che doveva rappresentare una differenziazione di ruoli tra un centro storico svuotato dalla presenza di uffici e sedi istituzionali e riempito di funzioni culturali e turistiche: mentre il Centro direzionale assumeva tutte le funzioni operative ed amministrative della città.
Il periodo della ricostruzione ed il nuovo disegno della città, si arenò anch’esso nelle sabbie di tangentopoli che segnò anche la fine dei partiti e della Prima Repubblica.
Al termine di questo periodo, Antonio Bassolino fu eletto Sindaco di Napoli.
Il programma politico della nuova Giunta aveva come riferimento determinante il governo del territorio della città di Napoli che guardava all’intera area metropolitana.
Il Piano delle periferie, la loro riqualificazione, doveva andare di pari passo con la chiusura di intere parti del centro storico, che doveva vivere di turismo ed attività connesse, mentre una rete di trasporto su ferro doveva liberare l’intera area dal traffico e dall’inquinamento.
In questa ottica fu deciso la chiusura della discarica di Pianura ed il suo recupero, la costruzione della stazione di partenza della Metropolitana Collinare a Chiaiano, fornita da un parcheggio di interscambio, la costituzione della società di sviluppo urbana: “Napoli Est”, che doveva servire a rimettere a cultura industriale l’area orientale di Napoli, la chiusura definitiva degli stabilimenti di Bagnoli e la bonifica del sito da dedicare ad attività turistica. Infine, veniva decisa la costruzione del centro agro alimentera di Volla che avrebbe portato alla chiusura del vecchio Mercato Comunale per continuare e definire la struttura del centro Direzionale, rimasta per il momento ferma.
Tra mille difficoltà questi interventi sono andati avanti registrando successi e inspiegabili ritardi.
Tra le altre importanti intuizioni che il nuovo Piano regolatore prevedeva era la costituzione di un parco urbano integrato che mettesse in rete diversi siti, rimasti miracolosamente intatti, salvati dalla incredibile colata di cemento che ha coperto Napoli per oltre 40 anni.
Tra questi era veramente particolare il Parco che metteva in rete le diversità biologiche presenti nel Vallone di San Rocco ai Colli Aminei, con il verde restato a guardia delle cave di Chiaiano, territorio nel quale era ripresa la produzione della splendida qualità della ciliegia locale.
Questa impostazione ha trovato completa conferma nelle deliberazioni della prima Giunta Iervolino che ha approvato definitivamente il nuovo Piano Regolatore Generale, ha riorganizzato il decentramento amministrativo, strutturando le Municipalità e portando il bilancio del Comune fuori dal dissesto.
L’emergenza dei rifiuti ha messo in crisi quella impostazione politica e quelle scelte di gestione del territorio tanto faticosamente raggiunte.E' necessario aprire una franca discussione tra le forze politiche, le istituzioni, Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali, cultura e cittadini per definire il governo del territorio dei prossimi anni.
Napoli, 22/05/08




Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Pirozzi Raffaele
Responsabile account:
Raffaele Pirozzi (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere