LAURA MARINONI e ELISABETTA POZZI in "Maria Stuarda" al Teatro D. Fabbri di Forlì
Regia Davide Livermore. Costumi regine Dolce & Gabbana, costumi Anna Missaglia. Musiche Mario Conte, Giua
Davide Livermore, artista di fama internazionale, regista d’opera e di prosa attivo dal 1998, convinto sostenitore del teatro pubblico e della funzione di promozione sociale della cultura, porta in scena il potentissimo dramma Maria Stuarda di Friedrich Schiller, vicenda dalle tinte cupe, che narra lo scontro frontale tra la regina di Scozia Maria Stuarda e la regina d’Inghilterra Elisabetta: la prima prigioniera della seconda, regine che lottano per la corona, in uno confronto appassionato, ricco di sentimenti emotivi (dalla invidia ai martirio, dall’insulto alla preghiera), nemiche tra loro, pronte a lottare fino all’ultimo sangue per il controllo del regno in quella aspra battaglia che determinerà le sorti future non solo dell’Inghilterra, ma dell’Europa e del mondo.
La morte della Stuarda ("In mano tiene il Crocefisso, ma il suo cuore è agitato dalla superbia e dalla lussuria", Paulet) continua a suscitare le più varie reazioni: nei paesi cattolici si impose immediatamente una lettura in chiave religiosa degli avvenimenti, anche perché le vicende della sua prigionia erano già da tempo al centro di un interessante dibattito che coinvolse tutta l’Europa.
L’attenzione che ha circondato da sempre il personaggio di Maria Stuarda ha dato vita a un considerevole corpus letterario, che comprende opere storiche, relazioni, pamphlets, testi teatrali, poetici e narrativi e che ha incuriosito la critica letteraria a partire dalla seconda metà del XIX secolo, prima con brevi studi che mostrano l’interesse per un fatto storico trasformatosi in soggetto letterario, in seguito con saggi più elaborati che attestano tutta l’ampiezza e la complessità del tema, poichè, come Schiller scrive:
“Qui non si tratta di giustizia, oggi si fa politica”.
A incarnare le regine rivali, due attrici straordinarie Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, che si scambiano i ruoli di sera in sera in un momento rituale iniziale, una vestizione che sarà un grande prologo, catartico, da fare assieme al pubblico dove le due interpreti sapranno solo all’ultimo minuto quale personaggio dovranno incarnare. A tutt’oggi l’argomento continua a scatenare polemiche e dividere gli storici: da un lato vi sono gli appassionati sostenitori di vicende quasi romantiche, simpatizzanti verso la religiosità di Maria Stuarda e convinti difensori della sua innocenza; dall’altro gli irriducibili accusatori della sua corrotta condotta morale, che giudicano discutibile ed empia, ostili alla sua religione, contrari alla sua politica. Un’opposizione sintetizzata da sempre dalla insanabile contrapposizione tra Maria ed Elisabetta.
Accanto alle due protagoniste, Gaia Aprea, Giancarlo Judica Cordiglia, Linda Gennari, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia, un gruppo che ha già lavorato con Livermore nell’Orestea: “Cinque supereroi – dice il regista – che interpreteranno più di un ruolo a testa ci permettono di affrontare il testo, nella nuova traduzione di Carlo Sciaccaluga, in modo pressoché integrale”.
Una traduzione che si basa su endecasillabi liberi, proprio perché Livermore intende continuare nel suo percorso di avvicinamento tra Opera e Prosa. Non è un caso che il dramma di Schiller abbia ispirato Gaetano Donizetti che, nel 1835, con il libretto di Giuseppe Bardari.
“Nella mia ricerca in prosa mi interessa sempre più scandagliare quello che per me è il fondamento storico del teatro italiano, ossia il ‘recitar cantando’. Il metodo è sempre lo stesso: ‘Armonia al servizio della poesia’. La musica sarà una delle colonne portanti della nostra storia” (Davide Livermore).
Così il dramma storico e politico diventa un dramma musicale,universale, con due musicisti come Mario Conte, compositore e sound designer, e, sul palco insieme agli attori.Giua, cantautrice e chitarrista.
Ne esce una scrittura musicale "profondamente epica, che ci porta da Purcell a Dowland (musicista che ha scritto per Elisabetta I) e a Davide Rizzio, amante di Maria Stuarda e compositore di song bellissime, ma il tutto rivisto con l’uso della chitarra elettrica, creando un ambiente sonoro dark e contemporaneo".
MARIA STUARDA
di Friedrich Schiller
Con LAURA MARINONI e ELISABETTA POZZI
E con (in o.a.) Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia,
Olivia Manescalchi, Sax Nicosia
e con Giua (chitarra e voce)
costumi regine Dolce & Gabbana
costumi Anna Missaglia
allestimento scenico
Lorenzo Russo Rainaldi
musiche Mario Conte, Giua
direzione musicale Mario Conte
disegno luci Aldo Mantovani
traduzione Carlo Sciaccaluga.
Regia Davide Livermore
Produzione
Teatro Nazionale di Genova
Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale – CTB Centro Teatrale Bresciano.