GASTRONOMIA
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Le differenze tra il surimi e la polpa di granchio

18/10/10

Quante volte abbiamo associato erroneamente il Surimi alla polpa di granchio? Si tratta di un errore molto comune ma la realtà è ben diversa se si considerano i due alimenti in questione sul piano della pregiatezza e della qualità.

Quante volte abbiamo associato erroneamente il Surimi alla polpa di granchio?
Si tratta di un errore molto comune ma la realtà è ben diversa se si considerano i due alimenti in questione sul piano della pregiatezza e della qualità.

Il Surimi, infatti, non è polpa di granchio ma polpa di pesce (generalmente Alaska pollack e merluzzo del Pacifico) e carboidrati ed è un prodotto tradizionale giapponese utilizzato per cucine non particolarmente pregiate. Si presenta confezionato in cilindretti bianchi e arancioni formati da sfoglie di pesce arrotolate ed è piuttosto insapore.
Anche se non si tratta di un prodotto pregiato, il Surimi ha comunque delle caratteristiche nutritive interessanti: ha un alto valore proteico ed è povero di grassi. Non si tratta di un prodotto dannoso in assoluto ma bisogna fare attenzione all’utilizzo di additivi pericolosi per la conservazione del prodotto, infatti alcune marche si avvalgono di polifosfati (dannosi per l’organismo) per preservarne la conservazione.
Nei Paesi occidentali viene spesso utilizzato come imitazione di polpa di crostacei perciò se ordiniamo al ristorante qualche piatto a base di crostacei facciamo molta attenzione.

Ben altra cosa invece la polpa di granchio, ricca di proteine e sali minerali e dal gusto ricercato.
Il granchio è particolarmente indicato per chi segue diete ipocaloriche, grazie al suo ridotto contenuto calorico. Le sue carni sono molto apprezzate abbinate alle uova (in frittate o polpettine ad esempio) o utilizzate per preparare sughi per pasta o riso, abbinate spesso a salsa di pomodoro.
La polpa del granchio è molto versatile e può essere utilizzata per insalate o antipasti sfiziosi, soprattutto in questi casi torna comoda la versione in scatola, che può essere conservata fino a 12 mesi, per avere questo prelibato prodotto sempre a disposizione nella credenza. Una volta aperta la confezione, la polpa va però consumata entro le successive 24 ore.



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