ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Le Donne, i Cavallier, l'Arme e... Aperitivo con Leonardo da Vinci

14/09/18

In occasione del lancio della produzione artistica di Giancarlo Prandelli la Galleria Pisacane Arte e Mani in Pasta avranno il piacere di offrire ai visitatori un aperitivo esclusivo. Inoltre, durante la serata, sarà presentato una breve anteprima del musical “Il Volo di Leonardo” scritto e diretto da Michele Visone e già presentato lo scorso Aprile presso il Teatro delle Luna di Milano, con grande successo di pubblico.

FotoLa galleria Pisacane Arte, in associazione con Mani in Pasta, inaugura mercoledì 26 settembre, dalle ore 18.30 i n via Pisacane 36 a Milano, la personale, in anteprima, dell'architetto e studioso Giancarlo Prandelli, Le Donne, i Cavallier, l'Arme e....
Nel 2019 avranno luogo in tutta Italia le Celebrazioni per il Cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, le maggiori città italiane presenteranno palinsesti ricchi di eventi, mostre ed iniziative per rendere omaggio al genio italiano per eccellenza, all'interno di questo zeitgeist, si colloca l'evento di lancio di Giancarlo Prandelli, esposto in anteprima esclusiva presso la Galleria Pisacane Arte.

Il percorso espositivo comprende circa trenta opere tra cui le collezioni di disegni a matita, inchiostro, china e sanguigne, dedicate ai soggetti più amati da questo artista: le Donne, con rappresentazioni di figure femminili di riferimento per la cultura Rinascimentale, come ad esempio il ritratto di Beatrice D'Este, o ancora dettagli rivisitati di opere di Leonardo da Vinci, come la celeberrima Gioconda; i Cavallier con i ritratti di alcune delle figure più emblematiche della nostra storia, come Publio Cornelio Scipione, grande condottiero romano, e l'Arme con la reinterpretazione delle più celebri scene di battaglie, come la Battaglia di Anghiari. Una particolare sezione sarà poi dedicata all'Architettura, da sempre presente nella vita di Giancarlo Prandelli e sua prima professione, con una serie di disegni dedicati a progetti di visionaria bellezza.
I visitatori potranno così fruire di una presentazione a tutto tondo della produzione di questo complesso artista, riuscendo a captarne le varie declinazioni che l'hanno influenzato fina dalla sua infanzia. Prandelli si è sempre definito l'ultimo allievo di Leonardo da Vinci, non solo come custode del suo codice, ma anche per il suo tocco inconfondibilmente Rinascimentale. E' senza dubbio un artista enigmatico che coinvolge il fruitore su diversi piani, da quello prettamente estetico, fino a quello più filosofico, invitandolo a percorre con lui l'elaborazione di un pensiero o meglio del ragionamento che ha dato vita al flusso artistico dell'opera stessa. Ecco che il dialogo tra l'artista e il fruitore diventa una stimolazione celebrale,in questo contesto Prandelli si pone come una anello di congiunzione fra la Maniera Rinascimentale e il Concettualismo Contemporaneo.
È molto importante sottolineare la sua autonomia intellettuale e creativa rispetto all'operato
di Leonardo da Vinci, le immagini Prandelliane non sono copie o rifacimenti del maestro
toscano, lo scopo del nostro artista è sì la riproduzione di soggetti leonardeschi, ma alla luce
del pensiero, cioè del Flusso di Coscienza, che ha attraversato Leonardo da Vinci nel
momento in cui ha concepito i suoi dipinti.
Prandelli vuole quindi gettare luce sui pensieri che hanno generato i soggetti più enigmatici della storia dell'arte per farli arrivare alla mente dello spettatore contemporaneo così come si sarebbero formati nella mente nel genio leonardesco. Il tutto rielaborato secondo il Codice P, cioè il Codice Prandelli, che segue logiche e linguaggi ben definiti, creati negli anni dall'artista.
Così, ad esempio, nell'opera “Belle Ferroniere” è riprodotto il soggetto omonimo di Leonardo da Vinci, l'opera è da sempre avvolta dal mistero sull'identità della donna rappresentata, elemento assai usuale per Leonardo da Vinci. In particolare le due ipotesi più accreditate sono: Beatrice D'Este, moglie di Ludovico il Moro, oppure Cecilia Gallerani, amante di quest'ultimo. Quello che è certo è che la donna rappresentata sia la stessa de L a “Dama con l'ermellino”. Pur non ritrovando le tipiche scritte del Codice P, l'opera restituisce quel non so che di misterioso. Il primo piano offre una percezione assai penetrante dell'opera, lo spettatore si sente scrutato dallo sguardo indagatore della misteriosa dama, il ritratto porta con se un'atmosfera sospesa, onirica resa perfettamente dall'intensità conferita al disegno dalla tecnica a sanguigna molto amata dall'artista.
Un altro dei soggetti più indagati da Prandelli è la “Battaglia di Anghiari”, la famosissima battaglia era stata rappresentata da Leonardo da Vinci per ricoprire tutta l'ala destra del Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. La rappresentazione era un virtuoso esercizio di movimento e dinamicità, lo scontro tra le truppe fiorentine e milanesi del 1440 fu così occasione di studio, soprattutto per la forza che dovevano esprimere i cavalli in

movimento. E' proprio su questo terreno che Prandelli si confronta con il suo maestro: lo studio del dinamismo dei cavalli . E' senza dubbio molto suggestiva la visione speculare, come se uno specchio d'acqua riflettesse la scena, questo è un elemento identificativo dell'arte prandelliana, anche il Codice P è spesso scritto da destra verso sinistra. Ritroviamo ai bordi di tutta l'opera scritte e brevi appunti, che ci fanno ripercorrere il così detto Flusso di Coscienza legato alla creazione dell'opera originale.
Nota Informativa:
Giancarlo Prandelli nasce a Dello il 13 Maggio 1939, si laurea a Venezia nel 1968 in Architettura e inizia la sua brillante carriera com architetto, tra i suoi lavori, possiamo trovare diverse commissioni per importanti aziende italiane come Olivetti e L'Espresso, rimane comunque sempre legato ed affascinato al mondo dell'Arte. A questa disciplina si accosta fin da bambino, quando seguiva il padre Giacomo durante le ore di lavoro, mnetre affrescava chiese e santuari. Da buon rivoluzionario ha una personalità sui generis, del tutto anticonvenzionale, dopo anni spesi a disegnare opere e ad elaborare progetti, oggi ha deciso di rendere pubbliche le sue opere, ma sopratutto la sua filosofia. Già nel 2007 Prandelli pubblicò il libro “Il linguaggio occulto della pittura: dall'Antica Grecia a Picasso, il codice noto soltanto agli iniziati” grazie alla collaborazione con il giornalista Alessandro Calderoni, firma di importanti periodici come Panorama.
Degni di nota sono i quaderni e i libri che Prandelli ha scritto, postillato e disegnato sempre seguendo le regole del Codice P, che hanno contribuito ad innalzare la sua opera a vera e propria Filosofia.





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