LIVE ART si racconta in ogni dettaglio
Racconto e Dettaglio. Queste le due parole su cui si sono confrontati artisti ed imprenditori nel primo incontro di Live Art che si è svolto giovedì 12 aprile a Brescia presso la concessionaria Volkswagen del Gruppo Saottini.
“Un pensiero gentile che si è trasformato in progetto”. Con queste parole, riferite alla genesi del progetto Live Art, nato dal desiderio di un restyling dei biglietti d’auguri che la concessionaria Saottini invia ai propri clienti in occasione del loro compleanno, Beatrice Saottini, Presidente del Gruppo Saottini e padrona di casa, ha aperto il primo dei due incontri nell’ambito di questo audace progetto, che ha visto a confronto gli artisti Guido Azzalin e Francesco Levi con Umberta Gussalli Beretta – imprenditrice e collezionista, Massimo Tedeschi - giornalista e responsabile del Corriere della Sera edizione Brescia, Bruno Santori – Direttore di Omnia Orchestra e Direttore stabile e artistico dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo e Giacomo Manzoni – Gallerista (Galleria Manzoni, Milano). Relatori della serata la stessa Beatrice Saottini e Ferdinando Magnino, Presidente dell’Associazione Arteingenua, affiancati dalla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Brescia, Andrea Arcai. Proprio quest’ultimo ha sottolineato quanto siano importanti questi incontri nel territorio in un momento in cui la cultura sta soffrendo molto e solo un sereno dibattito può riaccendere l’interesse. La signora Saottini ha voluto invece porre l’accento sull’importanza dei dettagli e, quindi, dei particolari che denotano al tempo stesso eleganza, rigore e sensibilità nel rispetto della non prevaricazione del pensiero altrui. Dopo gli interventi degli imprenditori, il focus si è giustamente spostato sui veri protagonisti della serata, gli artisti, che hanno “raccontato” le loro opere ed i loro percorsi artistici.
Francesco Levi ha raccontato che la sua opera esposta è nata da un invito ricevuto dalla Biennale di Pisa a raccontare la città attraverso un percorso artistico. Percorso che lui ha voluto tracciare attraverso una dimensione onirica e fantastica della quotidianità, raccontando con matite e pennarelli ciò che i luoghi riescono a svelare solo percorrendoli a piedi, in una modalità che rivela particolari altrimenti non visibili, come i nomi su un citofono o la particolare fattura di un marciapiede. Dettagli che fanno la differenza donando corpo ed intensità all’insieme.
Guido Azzalin ha poi raccontato il suo percorso artistico nel concepimento della sua opera, per la quale si è ispirato alla vita che vive le persone e non viceversa, rappresentando quindi espressioni di volti presi da immagini televisive e su computer. Un vero e proprio studio di interiorità ma anche di materiali edili, un percorso che dal caos porta man mano all’equilibrio per un’opera che evolve di giorno in giorno, quasi non avesse mai fine perché mai fine ha la ricerca.
Due espressioni diverse che convergono in un unico obiettivo: dare voce all’arte attraverso l’esperienza dell’artista stesso, per conoscere e farsi conoscere in attesa del secondo appuntamento con gli altri due artisti in concorso, Paolo Ceribelli e Camilla Rossi, che si confronteranno con altri esponenti del mondo culturale e dell’imprenditoria il prossimo 27 settembre.
Intanto è possibile votare il lavoro di ricerca dei quattro protagonisti sul sito www.saottini.it, dal momento che l’artista maggiormente votato riceverà un riconoscimento economico da parte del Gruppo Saottini, un supporto concreto per continuare il suo percorso artistico.