AZIENDALI
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Lo stress e la recessione: rivoluzione in azienda

05/12/08

la soluzione all'aumentare di stress e preoccupazioni è proprio occuparsi dei timori dei propri dipendenti.

Il senso di crisi economica e sociale, la recessione reale e quella mediatica creano panico e generano ansia. Nelle ultime settimane sono in grande aumento le patologie legate allo stress e al senso di incertezza. L’intensità di questi eventi si amplifica in maniera irrazionale, spesso autoalimentandosi.
“L’ansia è la risposta naturale di adattamento di fronte a un pericolo” spiega il dott. Sinibaldi, fondatore del Centro Specialistico Integrato FerrariSinibaldi “il senso di precarietà del proprio potere di acquisto e della durevolezza dei propri investimenti costituiscono una fonte di potenziali pericoli per la maggior parte delle persone. Si generano pertanto tensioni e conflitti non immediatamente risolvibili e, quindi, riversati a livello psico-fisico nei tipici sintomi di stress”.
“Il luogo di lavoro rappresenta” parla il dott. Ferrari, l’altro socio fondatore del Centro “l’ambiente elettivo dove queste tensioni, che non riescono ad emergere in modo adeguato, si esprimono sotto forma di sintomatologie diffuse, somatizzazioni, conflitti ed altri problemi cognitivi”.
Questa situazione contingente, in concomitanza con l’attenzione portata sullo stress lavoro correlato dalla recente normativa in materia di sicurezza (d.l. 81/08), ha portato le aziende a trovare nuove soluzioni. Nello scenario aziendale, dalle micro-imprese alle grandi multinazionali, si sta assistendo a una rivoluzione in campo formativo: non si chiedono più i corsi tradizionali di comunicazione o leadership, ma brevi seminari informativi che spiegano i meccanismi di sviluppo dello stress, come riconoscerlo e come gestirlo, il funzionamento dei timori irrazionali e dei nostri meccanismi di difesa.
In questo momento storico le competenze relazionali e manageriali sono abbastanza diffuse e consolidate, è invece necessario andare incontro al bisogno di conoscere e di discutere i meccanismi psicologici e fisiologici più profondi che ci governano.
Molte società, anche per adeguarsi al Testo Unico sulla Sicurezza, si stanno attrezzando per valutare correttamente i rischi psico-sociali collegati al lavoro e per monitorare, attraverso test e questionari, il peso di questi fattori sui propri dipendenti.


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