Lo sviluppo del “Cloud computing” in Francia
Lo sviluppo del “Cloud computing” in Francia
La rapida crescita delle capacità di trasmissione e di memorizzazione dei dati è all’origine della “nuvola informatica”, caratterizzata da una suddivisione dei calcoli e dei dati in un universo che non è più direttamente accessibile dall’utente, il quale può, invece, acquistare operazioni di elaborazione, così come si compra l’energia elettrica.
Si possono identificare tre livelli d’offerta: utilizzo di risorse hardware in remoto (IaaS = Infrasctucture as a Service); piattaforma software eseguita in remoto (PaaS = Plarform as a Service); utilizzo di programmi standard venduti come servizio (SaaS = Software as a Service).
I ricavi del mercato mondiale dei servizi di “cloud computing” hanno raggiunto i 68,3 miliardi di dollari nel 2010. In Europa, il mercato del “cloud” è cresciuto del 20% nel 2010. Nel 2015 potrebbe rappresentare circa il 15% del mercato europeo dei software e dei servizi. In Francia il fatturato del settore è stato di 1,85 miliardi di euro nel 2010, di cui 672 milioni realizzati dalle PMI. In forte crescita, dovrebbe superare i due miliardi di euro quest’anno e potrebbe rappresentare il 6% del mercato francese dei software entro il 2012 (stime Nexima).
A fianco di operatori internazionali – quali, ad esempio, Microsoft, Google, HP, AT&T, IBM – si impegnano in Francia numerose società: ATOS, Cap Gemini, Steria, Orange e SFR. ATOS ha creato Yunamo, joint venture con la società cinese Ufida, per commercializzare in modalità “cloud computing” software di gestione e relativi servizi. (supprimé Per quanto riguarda) Systancia, produttore di software francese presente in Alsazia e nell’Ile-de-France, è tra i leader europei della virtualizzazione degli ambienti di lavoro (virtualizzazione delle applicazioni e dei posti di lavoro).
Le nuove società che si affacciano al mondo del “cloud computing” beneficiano in Francia di un ambiente favorevole al loro sviluppo. La legislazione francese garantisce una buona protezione dei dati e della loro elaborazione; la regolamentazione sulla criptatura (L 2004-575 del 21/06/2004 e D 2007-663 del 2/05/2007) consente, in particolare, di tener conto della sensibilità dei dati conferiti a questi centri.
Per esempio, l’azienda americana Joyent, basata nell’Ile-de-France dal 2010, (che) fornisce infrastrutture di servizio (IaaS) a LinkedIn, Disney, CNN, Facebook, Yahoo e Vente-privee.com, e piattaforme PaaS in open source a editori, provider o società di servizi d’ingegneria informatica specializzate (Dell, First service, ecc.). Questa start-up, pioniera del “cloud computing”, compete oggi con grandi gruppi come Amazon EC2 o Microsoft Azur. Dell ha firmato nel 2010 un accordo OEM (Original Equipment Manufacturer) con Joyent per l’utilizzo delle sue “Smart Technologies”, al fine di (per) offrire prodotti “cloud” chiavi in mano sui propri server.
Otto poli di competitività francesi si impegnano sul “cloud”: Cap Digital e System@tic (Ile-de-France); Elopsys (regione di Limoge); Images et réseaux (Bretagna e Paesi della Loira); Imaginove e Minalogic (Rhône-Alpes); Solutions Communicantes Sécurisées (Provenza-Alpi-Costa Azzurra); TES (Bassa Normandia).
Nel 2011, il Governo francese ha lanciato un primo bando a progetto di R&S “cloud computing” nell’ambito del Programme d’Investissements d’Avenir (programma di investimenti del futuro). Cinque progetti beneficeranno di un sostegno pubblico (19 milioni di euro): la piattaforma d’ingegneria software (progetto CloudForce presentato da Orange Lab); gli strumenti di distribuzione delle applicazioni (progetto CloudPort della PMI Prologue); il progetto d’infrastruttura software ad alta prestazione (progetto Magellan di Bull); il progetto di nuvola comunitaria (progetto Nu@ge della PMI Non Stop Systems); il progetto di nuvola per gli istituti d’insegnamento superiore (progetto UnivCloud di INEO). Un sito Internet: www.investirdanslenumerique.fr è stato creato dall’Associazione Francese dei Produttori di Software (AFDEL) per facilitare i percorsi di coloro che propongono i progetti.
«La Francia offre un ambiente molto favorevole alle aziende tecnologiche e innovative, in particolare nel campo del “cloud computing”. Sono presenti i principali operatori del settore. Il programma d’Investimenti per il Futuro facilita la dinamica collaborativa tra i poli di competitività, sostenendo finanziariamente progetti che coinvolgono progettisti di sistemi informatici, operatori delle telecomunicazioni, produttori di software o integratori di tecnologie, laboratori di ricerca e PMI innovative», commenta David Appia, Presidente di AFII.
L’Agenzia francese per gli investimenti internazionali (AFII) è l’Agenzia nazionale incaricata della ricerca e dell’accoglienza degli investimenti internazionali. È l’organismo di riferimento per il potere d’attrazione e l’immagine economica della Francia. Si basa su una rete internazionale e lavora in stretta collaborazione con le Agenzie regionali per lo sviluppo economico al fine di offrire un servizio personalizzato agli investitori stranieri.
Per maggiori informazioni, consultare il sito Internet: www.afii.fr
Contatto stampa: monique.trapenard@afii.fr
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