ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Manolo Valdés al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, fino al 6 gennaio 2024

Il Progetto del MANN “Il tesoro della legalità”, contro il traffico illecito di beni archeologici.

FotoIl Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), in collaborazione con il Ministero della Cultura e con la Galleria d’Arte Contini, presenta fino al 6 gennaio 2024, una personale del maestro Manolo Valdés.

Il celebre artista spagnolo espone per la prima volta a Napoli e nel Sud Italia. È il maestoso Salone della Meridiana, un tempo chiamato Gran Salone, ad ospitare nei suoi ampi e luminosi spazi le sue sculture.
"Niente mi dà più piacere di avere delle opere esposte in un museo archeologico. Per me l’arte ha avuto inizio quando l’umanità ha prodotto le sue prime immagini. L’archeologia ci dà l’opportunità di tracciare il percorso di tutte le raffigurazioni create fino ad oggi’’ è il messaggio di Manolo Valdés.
Manolo Valdés, nato a Valencia l'8 marzo 1942, appena quindicenne nella Escuela de Bellas Artes de San Carlos, dove studia per due anni. Nel 1964 fonda il gruppo di artisti Equipo Crónica con Joan Toledo e Rafael Solbes nel quale rimane sino alla morte di Solbes nel 1981
Vive e lavora a New York City con un'ulteriore residenza a The Hamptons e Miami.

Influenzato da Velázquez, Rembrandt, Rubens, Matisse, Picasso e altri, Valdés crea grandi opere in cui l'illuminazione e i colori esprimono una sensazione di tattilità. Il suo lavoro risulta potente e decorato con simboli dell'arte storica. Valdés crea dipinti, sculture monumentali, incisioni e collage, sviluppando un suo teorema, come nella esposizione del Mann di Napoli, che "abbracciano" le forme del tempo, uscendo dai confini temporali attuali.

Valdés ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Lissone e il Biella di Milano nel 1965; la medaglia d'argento alla seconda Biennale Internazionale delle Stampe di Tokyo; un premio dal Bridgestone Art Museum di Lisbona; il Premio Alfons Roig a Valencia; il Premio Nazionale per le Arti Plastiche in Spagna;] una medaglia del Festival Internazionale delle Arti Plastiche biennale di Baghdad; e nel 1993 la Medaglia dell'Ordine di Andrés Bello in Venezuela

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Il Progetto “Il tesoro della legalità”, contro il traffico illecito di beni archeologici.

Per cinquant’anni il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha accolto nei suoi depositi una sezione di beni sequestrati negli anni dalle Forze dell’Ordine. Finalmente ora il MANN è pronto a ‘liberare’ oltre15mila reperti sequestrati, dove per “liberare” si intende togliere dai sigilli le centinaia di questi reperti sequestrati nella lotta al traffico illecito e restituirli allo studio e alla fruizione pubblica. E’ questo l’obiettivo raggiunto dal progetto pilota, desiderato da Paolo Giulierini, direttore del MANN, e nato dall’accordo tra MANN e Procura di Napoli, con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Hanno partecipato al progetto Stefano De Caro (già Soprintendente e Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Direttore Generale alle Antichità e Direttore dell’ICCROM), Teresa Elena Cinquantaquattro (Direttrice del Segretariato Regionale della Campania del MiC), Pierpaolo Filippelli (Procuratore Aggiunto della Procura di Napoli), Mariano Nuzzo (Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli), Nunzio Fragliasso (Procuratore Capo della procura di Torre Annunziata), Maurizio Di Stefano (Presidente Nazionale ICOMOS). Il progetto è stato illustrato attraverso gli interventi di Vincenzo Piscitelli (Sostituto Procuratore di Napoli), Daniela Savy (Università degli Studi di Napoli Federico II), Ilaria Marini (Maresciallo Capo dei Carabinieri Comando Provinciale di Napoli), Marialucia Giacco (Ufficio Mostre MANN) e Domenico Camardo (Archeologo Capo dell’Herculaneum Conservation Project). C’è da sottolineare che gli esperti del Nucleo tutela Carabinieri si sono impegnati per oltre un anno al fianco del personale del Mann, per esaminare 279 fascicoli relativi ad altrettanti casi giudiziari riguardanti il possesso illegale di opere d’arte, poi depositate in custodia giudiziaria presso il Mann.

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