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Marche e Montefeltro in moto - Monte Catria e Cantiano

27/12/16

Tra Romagna e Marche sfiorando l'Umbria. Verso il monte Catria

FotoSiamo in partenza per il Monte Catria.

Questo alle nostre spalle è l’Arco d’Augusto che segna la fine della via Flaminia, la via che da Roma porta fino a qui, ai confini della Repubblica di Roma.

Alcuni giorni fa abbiamo letto su un quotidiano di una sagra a Cantiano; la Piazza del Gusto, ai piedi del Monte Catria nel cuore delle Marche.E ora siamo qui, pronti a risalire la vecchia Flaminia con lo stesso spirito dei viaggiatori che dalle terre selvagge del nord scendevano verso la città di Roma.
Per incontrare la Flaminia che da Rimini scende parallela al mare fino a Fano per poi puntare verso il monte lungo le rive del fiume Metauro, non seguiamo la trafficata statale Adriatica e neppure l'odiata autostrada, ma tagliamo decisi per i colli per dirigerci verso Montescudo.

Cinque minuti e siamo immersi nel verde di questa bella provinciale che si allunga attraversando Trarivi e arrampicandosi poi, una curva dopo l’altra, fino a Montescudo da dove, come in terrazza, si puo’ godere della fantastica visione della costa romagnola. Pausa caffè e siamo pronti a svalicare giù verso la Valle del Conca.

Uno sguardo dall’alto alla valle e poi si scende verso Santa Maria del Piano per entrare, all'altezza di Mercatino Conca nelle Marche direzione Monte Catria.
Da Montescudo a Urbino si sale verso Montealtovelio, che a nostro parere è uno dei tratti che più esalta la bellezza delle nostre valli. E’ difficile descrivere le emozioni che ci assalgono attraversando queste strade piccole e suggestive, bisognerebbe affidare la descrizione ad un grande poeta e forse ancora non ci avvicineremmo alla loro immensa bellezza. Spazi pennellati di verde dalle mille sfumature e un territorio incontaminato che si allarga e si insinua tra le colline che dipartono dall’unica strada che lo attraversa.

E’ un sogno che si prolunga sino al piccolo borgo di Auditore, possedimento malatestiano, che attraversiamo velocemente anticipando una piccola processione che sta partendo dalla sua antica chiesa. Ad Auditore ha sede un Fan Club intitolata a Max Biaggi; e questo è buffo se pensiamo che a pochi chilometri si trova Tavullia, paese natio di Rossi. :-) Fate voi!!!!
Siamo a Urbino, la città di uno dei più grandi interpreti del Rinascimento italiano, Federico da Montefeltro, capitano di ventura e acerrimo nemico di Pandolfo Sigismondo Malatesta, signore di Rimini.Tutte queste terre raccontano del loro incontenibile e feroce confronto. Castelli passati di mano in mano, scontri, vittorie e sconfitte di due Signori della Guerra che fecero grande la loro epoca: Sigismondo col suo Tempio Malatestiano e Castelsismondo del Brunelleschi, Federico col suo Palazzo Ducale.

Urbino è una cittadina di circa 15.000 abitanti che conserva appieno l’eredita’ architettonica del Rinascimento, periodo che la vide centro importantissimo e vitale delle arti e della cultura italica. La signoria dei Montefeltro nella figura specialmente di Federico, accolse e sostenne i grandi architetti, pittori, musicisti e letterati del tempo fra cui Piero della Francesca e Leon Battista Alberti. Palazzo Ducale, oggi quasi completamente restaurato, ospita al suo interno quadri di inestimabile valore e organizza mostre di indubbio interesse artistico e culturale.

Proseguiamo velocemente, il tempo stringe, ma prima una tappa alla Pasticceria Ducale per assaggiare i cannolini alla crema che qui sono veramente una delizia per il palato. Dobbiamo prendere la via del Passo del Furlo.
Il passo del Furlo, scavato dai romani, è oggi chiuso, a un anno di distanza dalle grandi piogge che ne hanno fatto franare parte della carreggiata, e con immenso disappunto invece di proseguire sulla statale 3, l’antico tratto della via Flaminia, a Calmazzo imbocchiamo la superstrada e la galleria che ci porterà dall’altro lato del passo……..Peccato. Uno contrattempo che però ci farà fare un incontro straordinario: le Marmitte dei Giganti, dove le acque del fiume incidono, disegnandola, la roccia bianca a pochi chilometri da Fossombrone.

Proseguiamo inoltrandoci a passo spedito verso l’Appennino marchigiano. Superiamo Acqualagna e Cagli per uscire a Cantiano. Sopra di noi alzando lo sguardo il Monte Catria svetta maestoso.

Cantiano e’ un paese di 2500 abitanti ai piedi del Monte Catria, a cavallo tra le Marche e l’Umbria, attraversato dalla via Flaminia. Il borgo vanta antiche origini che risalgono ai primi abitanti italici con tracce di passaggi etruschi e romani. Situata in un punto strategico della via Flaminia diventa territorio di scontro anche tra i Montefeltro e i Malatesta ( come vedete i signori di Rimini mettevano il naso dappertutto ).

Passeggiando tra le bancarelle ci attardiamo a visitare le chiese, una delle quali, la chiesa collegiata di san Giovanni battista del 1600 ospita un dipinto, “La Madonna del Cardellino”, attribuito al Perugino o al suo discepolo Pinturicchio, e la chiesa di sant’Agostino risalente ai primi del duecento, di architettura romanica.
Olive ascolane e il famosissimo e squisitissimo pane di Chiaserna che mantiene il suo sapore semplice e antico di pane comune. Due passi in salita verso i resti della rocca e per uno sguardo panoramico al paese e ai monti circostanti e si risale sul Morini. FOTO BLOG 7 monte catria

Usciti da Cantiano si parte con la salita verso la vetta del Monte Catria. Tornanti con vista mozzafiato che entrano e escono da boschi di tecchie. Strade asfaltate che diventano tortuosi sentieri di strada bianca una volta raggiunta la cima a circa 1700 metri di altezza. La mole del Monte Catria e’ fin dall’antichità considerata sacra e viene anche citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia.

Un’oasi per noi motociclisti viaggiatori erranti.
Raggiunta la cima prendiamo il bivio direzione Acquaviva e iniziamo la discesa a motori spenti.FOTO BLOG 10 monte catria

Nello scendere si avverte quasi un dolore fisico, ti senti un po’ come Adamo ed Eva cacciati dall’Eden e il rumore del vento e lo spettacolo che hai davanti agli occhi fanno si che vorresti quasi non giungere mai in fondo. Il motore spento e il silenzio circostante oltre alle curve e ai rettilinei che scorrono lungo la montagna regalano 13 km circa di estasi e quando si giunge al bivio per Cagli si vorrebbe quasi tornare indietro. FOTO BLOG 11 monte catria

Purtroppo siamo in ritardo; il tempo scorre veloce e noi siamo lontani da casa. Potremmo anche pensare di rimanere a dormire in uno dei bed & breakfast presenti nella zona, ma domani è lunedì e nessuno dei due può mancare dal lavoro.

A Cagli pausa caffè veloce sulla piazza e uno sguardo alla cartina. I percorsi per tornare a Rimini sono diversi, ma Emilio ha in mente una “strada romantica”; la strada provinciale Rocca Leonella che da Cagli porta a Piobbico.

Una “strada romantica” è una strada in mezzo ai boschi o a picco sul mare uscita dalle rotte stradali più frequentate e quindi poco affollata. E’ una di quelle strade che percorri stretta al tuo compagno o alla tua compagna riflettendo sul fatto che quello che stai condividendo è unico e irripetibile perché a seconda degli orari in cui viaggi cambia la luce e con lei l’intensità del paesaggio.
Rocca Leonella è una “strada romantica”, immersa nel verde con piccoli borghi e chiesette abbarbicati lungo le montagne a ridosso di boschi, così fino a Piobbico.
Da Piobbico, la "Città dei Brutti", i colori cambiano; siamo vicini al tramonto quando attraversiamo il centro di Urbania e ci fermiamo a fotografare lo splendido Palazzo Ducale ora museo della città. A Urbania torneremo presto, è un borgo che merita di essere visitato con più calma.

Corriamo verso Peglio, strade larghe che favoriscono un’andatura veloce. Il sole sta calando quando da Peglio scendiamo verso Sassocorvaro ed è una gioia per gli occhi ammirare dall’alto lo specchio d’acqua formato dalla diga di Mercatale.

Macerata Feltria, Monte Cerignone, rientriamo in Romagna al tramonto.

Montescudo, Trarivi, una foto verso San Marino con il sole calante e via veloci verso casa.



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