Maurizio Fabrizio, uno degli autori preferiti da Mia Martini, protagonista in L’arte dell’incontro, spettacolo di teatro-canzone
Ha debuttato il 14 gennaio questo spettacolo "L’arte dell’incontro": un recital musicale scritto da Maurizio Fabrizio in cui ripercorre la sua carriera, con la partecipazione di Katia Astarita e di ospiti importanti.
Ha debuttato il 14 gennaio questo spettacolo "L’arte dell’incontro": un recital musicale scritto da Maurizio Fabrizio in cui ripercorre la sua carriera, con la partecipazione di Katia Astarita e di ospiti importanti.
I primi sono stati Al Bano e Roby Facchinetti, seguiranno nei prossimi quattro appuntamenti, che si terranno alla Sala Umberto di Roma: Michele Zarrillo (28 gennaio), Mango (4 febbraio), Fabio Concato (25 febbraio) ed Angelo Branduardi (11 marzo). Le musiche saranno eseguite rigorosamente dal vivo dallo stesso Fabrizio alla chitarra, con Luigi Cappellotto al basso, Ellade Bandini alla batteria e Emiliano Begni al pianoforte.
Il titolo dello spettacolo, che regala momenti di grande emozione e di intensità musicale, prende spunto da “La vita, amico, è l'arte dell'incontro”, l'album di Vinicius De Moraes pubblicato nel 1969, con la collaborazione di Giuseppe Ungaretti e Sergio Endrigo. ‘Un'espressione che ben sintetizza il senso della mia musica – dichiara il musicista - frutto sempre di importanti collaborazioni. La voglia di comunicare le ragioni profonde della mia musica, di raccontare ciò che la ispira, ripercorrendo le tappe più significative del mio percorso musicale e di vita, caratterizzano questo spettacolo'. Lo affianca sul palco Katia Astarita, con la quale ha inciso di recente l'album “Bella la vita”.
Maurizio Fabrizio è indubbiamente uno dei musicisti e compositori più importanti della scena musicale italiana. Ha scritto per artisti importanti quali Giorgia, Ornella Vanoni, Eros Ramazzotti, Mina, Antonello Venditti,Patty Pravo, Renato Zero, Toquinho, soprattutto il suo nome è legato a Mia Martini, con una collaborazione nata nel 1972, quando lui, giovanissimo, compone “Amanti” e l’anno successivo “Dove il cielo va a finire”, fino all’exploit sanremese del 1989, con la splendida “Almeno tu nell’universo”, forse la sua composizione più famosa insieme a “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero.
‘Peccato che artisti come lei non ci siano più, confessa Fabrizio, perché mi sarebbe piaciuto continuare a scrivere per lei, soprattutto in questo momento in cui la discografia ha un andamento incerto. Un’interprete così avrebbe riscosso ancora un notevole successo. Di lei, nonostante avesse un carattere particolare, ricordo con piacere i primi tempi in cui trascorrevamo molto tempo insieme a Bruno Lauzi e a tutti gli altri autori’.
Le sue musiche, accompagnate da ottimi testi, hanno un forte potere evocativo: suscitano ricordi, speranze, antichi dolori e lontane sofferenze, confermato pure dalle sue creazioni più recenti: “L’uomo dell’autunno”, incisa da Mina o “Vivrò”, che ha voluto regalare al sensibile Stefano Filipponi.
Ecco alcuni brani che verranno eseguiti nel corso del recital: “Sempre” scritta per Lisa, “Vai Valentina” affidata a Ornella Vanoni, “Brividi” , il brano più conosciuto di Rossana Casale, “E’ la mia vita”, perfetta per l’ugola di Al Bano, “Strano il mio destino”, che valse il terzo posto a Giorgia a Sanremo 1996, le celeberrime “Almeno tu nell’universo” e “I migliori anni della nostra vita”.
Si prosegue con “Un’emozione per sempre” di Eros Ramazzotti, “Acquarello” di Toquinho, “Che fantastica storia è la vita” per Antonello Venditti, “Bravi Ragazzi” di Miguel Bosè, “Sarà quel che sarà” e “Storie di tutti i giorni”, brani che hanno vinto il Festival di Sanremo nei primi anni ’80 rispettivamente interpretati da Riccardo Fogli e Tiziana Rivale, “Notturno”, appartenente al repertorio di Mia Martini e che ha avuto la possibilità di navigare con la scoperta di esso da parte dei giovani talenti.
Verranno raccontati anche alcuni aneddoti su di essi come quello relativo alla composizione, a metà degli anni Settanta, di “Almeno tu nell’universo”, di cui Bruno Lauzi ha scritto il testo, ispirata proprio dalle straordinarie qualità vocali e il temperamento viscerale di Mia Martini, e rimasta nel cassetto proprio per aspettare l’interpretazione dell’indimenticabile artista. O la genesi, curiosa, di “Storie di tutti i giorni”, che gli ha dato notorietà e visibilità: una idea musicale estrapolata da un’originaria composizione sinfonica di oltre 15 minuti.
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