Museo e Biblioteca aprono le porte dell'arte Alla "G. Longo" e nella chiesa dell'Arcivescovado una mostra sulla storia del braccio di S. Rai
Le porte aperte verso la bellezza
All'interno delle Giornate europee del patrimonio organizzate dal Consiglio d'europa, sabato e domenica troviamo le iniziative dei musei di Messina e Mistretta e della Biblioteca regionale universitaria "G. Longo".
Al Museo regionale "M. Accascina" la direttrice Giovanna Maria Bacci ha programmato per due giorni l'ingresso gratuito. Attualmente è fruibile la Pinacoteca con dipinti del XIII al XVIII secolo, compresi il Polittico di San Gregorio di Antonello da Messina e i due capolavori del Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e la Adorazione dei pastori. Si potranno visitare anche le due mostre "Di intaglio e indoro" e "Maioliche dalle collezioni del Museo di Messina". La prima, allestita lungo il percorso del museo e inaugurata la scorsa primavera, presenta arredi lignei del XVII e XVIII secolo, tra i quali i preziosi troni dorati e tappezzati con i tessuti originali e le panche intagliate del Monastero di San Gregorio. La seconda mostra, allestita nel 2010, espone quasi al completo la ricca collezione museale di maioliche veneziane e siciliane dal XVI al XVIII secolo. Ad accogliere i visitatori ci saranno le funzionarie Elena Ascenti, Giusy Larinà e Donatella Spagnolo, che saranno presenti nelle sale dalle 10 alle 12,30 di sabato e domenica. Illustreranno il percorso del museo e le mostre. L'orario d'apertura sarà quello consueto: sabato 9-13,30 e 16-18,30 e domenica 9-12,30. Porte aperte e ingresso gratuito sabato e domenica anche al Museo "G. Cocchiara" di Mistretta, dove fino al 9 ottobre è allestita la mostra "La pazienza e la regola. Costumi di confraternite dalle collezioni del Museo di Mistretta". L'orario d'apertura, sabato e domenica, è dalle 9 alle 13.
Un altro appuntamento è sabato alle 11, nel salone della Biblioteca regionale universitaria "G. Longo" e nella vicina chiesa di S. Maria all'Arcivescovado, dove sarà inaugurata la mostra "de lingua Phari - storia del braccio di San Raineri", che si protrarrà fino al 21 ottobre. È organizzata dalla Biblioteca "G. Longo" e dall'Arcidiocesi peloritana, con l'adesione dell'Arcidiocesi di Pisa, dell'Opera della Primaziale Pisana e della Fondazione Bonino-Pulejo, ed è stata curata dalla Biblioteca Regionale e da Experiences. L'iniziativa è molto interessante per far scoprire soprattutto ai giovani e agli studenti le vicende che hanno riguardato l'area falcata della città e il suo porto, lì dove cominciò tutto, lì dove lo splendore ci accompagnò per secoli.
Attraverso citazioni e testi di molteplici autori che dall'antichità ai nostri giorni hanno riportato notizie sulla Falce, si avrà modo di riflettere sul toponimo e le fonti, sui culti precristiani e cristiani, sulle presenze fisiche che nel tempo hanno caratterizzato il profilo del sito: originario luogo di tumulazione, di eremitaggio, di studio e di preghiera – come rappresentato nella sua massima espressione dal Monastero del S. Salvatore "de lingua Phari" – base logistica delle flotte reali, alloggiamento di soldati e spazio per manovre militari, penisola fortificata a difesa dello Stretto. A partire dall'Ottocento l'area falcata si è trovata ad ampliare le proprie funzioni commerciali marittime e progressivamente è stata interessata da attività a carattere portuale, industriale e produttivo.
Nella chiesa dell'Arcivescovado la mostra riserva una sezione dedicata a Ranieri, il Santo Patrono di Pisa, al quale è intitolato il braccio ricurvo del porto, a conferma della pace sancita con lo storico trattato di Avignone del 1372.
All'interno troviamo esposte le suggestive riproduzioni, eseguite dalla GRONCHI FOTOARTE di Pisa, delle acqueforti di Carlo e Gian Paolo Lasinio sulla vita del santo ed il calco della ricostruzione del suo volto, operata nel 2000 dal prof. Francesco Mallegni in seguito alle indagini biologiche sui resti del santo pisano.