ARTE E CULTURA
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Napoli e l’inquisizione mai esistita

03/10/16

Napoli è la città dove l’arte e la storia si mescolano assieme dando vita ad una serie di messaggi e conoscenze storiche che la rendono unica. A Napoli non vi attecchirono mai gli strumenti dell'inquisizione, grazie alla grandezza di chi la governò e alla bontà del popolo.

FotoL'Inquisizione Veritas era la ricerca della verità per cui si sono mobilitati legioni di inquisitori e teologi con lo scopo di difendere le dottrine ortodosse e il potere della Chiesa.
Solitamente si riconoscono tre forme di inquisizione: quella Medievale, quella Spagnola e quella Romana.
Con la Crociata promossa da Innocenzo III contro i Catari ebbe inizio l’Inquisizione Medievale: siamo nel XII secolo quando il Papa ritenne che le armi non fossero sufficienti a difendere la Chiesa dagli attacchi eretici. Fu istituito, così, il Tribunale dell’Inquisizione operante attraverso la figura dell’Inquisitor, giudice permanente posto a protezione della sacra dottrina.
Due secoli più tardi, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, spinti dalla necessità di avere uno strumento per contrastare i marranos e i moriscos nei loro regni, convinsero Papa Sisto IV ad istituire questa forma di persecuzione operante attraverso la tortura finalizzata a favorire la confessione degli indagati. L’Inquisizione Spagnola resta l’espressione più atroce e temuta della lotta agli eretici e ai dissidenti politici.
Infine, a metà del XVII secolo, Papa Paolo III fondò la “Congregazione del Santo Uffizio”: con essa si aprì l’ultima fase dell’Inquisizione, meglio nota come “Romana”. Scopo della Congregazione era la lotta alle dottrine Luterane e Calviniste. Espletato il processo, i malcapitati erano affidati al “Braccio Secolare”, l’organo civile deputato all’esecuzione della condanna. Anche sotto l’egida della Chiesa di Roma vennero utilizzati metodi per nulla evangelici per la conservazione di un potere molto più temporale che spirituale.

Ma in tale contesto come si colloca Napoli? A Napoli vennero pratiche queste pene? La risposta potrà stupire il lettore: la città del sole e del mare non ha mai conosciuto l’Inquisizione, se non in forme marginali.
Il Napoletano potrà essere orgoglioso: i caratteri che rendono unico il popolo di adesso sono, in realtà, storicamente radicati nei secoli trascorsi. Una sorta di dna che ha sempre contraddistinto, allora come ora, il napoletano il quale mai si è lasciato imporre un destino non voluto o non gradito.
Napoli è una grande città piena di storia e governata nel tempo da uomini intelligenti, non si è piegata ad una simile barbaria.
Ne si ha la perfetta intuizione con la visita ai Musei Storici e al Museo delle Torture di Napoli, dove l’arte e la storia di questa grande città si mescolano assieme dando vita ad una serie di messaggi e conoscenze storiche che rendono unica questa città.



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