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Comunicato Stampa

Nel nuovo appuntamento organizzato a cura del Circolo Culturale “L’Agorà” sono stati analizzati gli aspetti dell'anatomia archeostatuaria

Reggio Calabria: il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una conversazione sul tema dell’anatomia archeostatutaria, analizzato dal prof. Riccardo Partinico (Direttore del Laboratorio di Anatomia Archeostatutaria di Reggio Calabria”. Il gradito ospite del sodalizio organizzatore reggino ha posto l'attenzione su diversi aspetti della Scienza che studia la postura, la gestualità e i muscoli -visibili- delle statue antiche.

Da venerdì 13 maggio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, è disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema inerente la scienza della “Anatomia archeostatutaria”. Nel corso della nuova conversazione culturale, organizzata dal sodalizio culturale reggino, ha partecipato in qualità di relatore il prof. Riccardo Partinico (Direttore del Laboratorio di Anatomia Archeostatutaria di Reggio Calabria”. Nell’anno 2007 ha ideato e codificato un metodo di studio e ricerca, denominato “Anatomia Archeostatuaria”, con lo scopo di interpretare il vissuto dei muscoli visibili delle statue per risalire alla disciplina sportiva praticata dal personaggio rappresentato. Riccardo Partinico ha studiato e analizzato numerose opere risalendo così a scoperte inimmaginabili: lo sport praticato dai “Bronzi di Riace”, il Pancrazio, l’impugnatura utilizzata dagli Opliti greci per maneggiare e trasportare la lancia, l’effetto giroscopico del giavellotto prodotto dall’ankùle (laccio di cuoio, cfr. il latino améntum) durante il lancio con la particolare postura delle prime tre dita della mano, e altre interessanti particolarità. L’Anatomia Archeostatuaria è la Scienza che studia la postura, la gestualità e i muscoli -visibili- delle statue antiche, che, per fisionomia, somatometria o gestualità tecnica, possono essere Atleti dell’antica Grecia. Lo scopo dell’Anatomia Archeostatuaria è quello di risalire alla specialità sportiva praticata dal soggetto analizzato e di individuare gli attrezzi sportivi, le armi e gli utensili che gli stessi Atleti, presumibilmente, hanno adoperato per praticare le loro attività sportive. L’Anatomia Archeostatuaria, per le proprie ricerche, tiene in considerazione le leggi scientifiche dell’Anatomia Umana, lo studio della morfologia muscolare e della somatometria dei distretti muscolari, i gesti tecnici delle discipline sportive praticate nell’antica Grecia, le tecniche belliche adoperate dagli eserciti e qualsiasi altro indizio che possa consentire il raggiungimento degli scopi. L’Anatomia Archeostatuaria nasce dall’esigenza di fornire ai Ricercatori, agli Archeologi ed agli Studiosi di Storia dell’Arte i dati tecnico-scientifici, che, per questioni legate ad ambiti culturali, non rientrano nel loro percorso di formazione professionale. Dimostrazione concreta di questa lacuna è l’errata interpretazione dei gesti attribuiti dagli studiosi di Storia dell’Arte a numerose statue di bronzo ritrovate nell’ultimo secolo e custodite nei più importanti Musei del mondo. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme dei Social Network presenti nella rete, a far data dal 13 maggio.








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