ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Nuovo giro di vite sul gasolio agricolo

19/10/12

Gli imprenditori agricoli e agromeccanici aderenti ad ABIA-Confai denunciano nuovi vincoli in materia di gasolio agricolo. Bolis: “Così si affossa definitivamente l’agricoltura professionale”.

A distanza di pochi mesi dagli ultimi provvedimenti restrittivi sull’uso del carburante agevolato da parte di imprese agricole e agromeccaniche, risalenti allo scorso giugno, con il Ddl Stabilità il governo si appresta a dare il colpo di grazia in materia di utilizzo di carburante agricolo, misura destinata a provocare pesanti ricadute anche in Bergamasca, soprattutto per gli agricoltori di pianura.
“Gli incrementi di prezzi e le restrizioni in materia di gasolio agricolo non sono certo una novità per il nostro settore – afferma Leonardo Bolis, presidente di ABIA-Confai, associazione bergamasca dei contoterzisti agrari -. Solo negli ultimi due anni questo fattore di produzione, essenziale per il lavoro nei campi e nelle serre, ha fatto segnare un aumento di prezzo di oltre il 40%. Ora, con il nuovo provvedimento dell’esecutivo nazionale, si riducono ulteriormente i quantitativi di gasolio agevolato concessi alle aziende: ciò equivale, di fatto, a voler affossare definitivamente l’agricoltura professionale e le imprese che producono per un Paese con una bilancia agroalimentare già in deficit”.
In particolare, la misura adottata dal governo consiste nella riduzione del 5% dei cosiddetti consumi medi standardizzati, parametri di impiego del carburante per la varie coltivazioni, i quali fanno riferimento ad una norma risalente al 2001.
“Da tale data ad oggi – fa notare Enzo Cattaneo, direttore di ABIA-Confai – sono cambiate sia la tipologia delle lavorazioni che quella delle macchine agricole e, non ultimo, la loro potenza. Operare tagli lineari delle assegnazioni sulla base dei dati tecnici di oltre dieci anni fa non è realistico. Sarebbe invece auspicabile che la norma venisse rivista mediante il coinvolgimento di alcuni degli enti pubblici e delle università che si occupano specificamente della materia, a partire dall’ENAMA, l’Ente Nazionale di Meccanizzazione Agricola. Si potrebbe peraltro determinare periodicamente l’effettivo consumo delle macchine in rapporto alle lavorazioni in cui vengono impiegate: ciò porterebbe ad avere dati certi sui consumi, garantendo equità nell’assegnazione del carburante agricolo”.
Sarebbe invece accettabile la nuova norma che impone alle amministrazioni pubbliche, ai fini dell’assegnazione del carburante, di utilizzare esclusivamente i dati riguardanti i terreni contenuti nel fascicolo elettronico aziendale gestito dai vari sistemi informatici delle Regioni, “sempreché – osservano da ABIA - le notizie inserite rispondano all’effettiva consistenza aziendale, attestata da documentazione regolarmente registrata presso l’Agenzia delle Entrate”.

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