Omaggio a Francesco Rosi
Dal 12 Febbraio in esclusiva romana al Nuovo Cinema Aquila
A seguito del grande successo ottenuto dall’edizione restaurata di ‘Barry Lindon’, la collaborazione tra la nostra sala e la Cineteca di Bologna continua con l’omaggio reso ad uno dei cineasti che ha contribuito a rendere grande la nostra tradizione filmica, unanimamente riconosciuto come il creatore del cinema civile. Scomparso lo scorso 10 Gennaio, Francesco Rosi è stato uno degli autori a cui maggiormente la Cineteca ha dedicato in questi anni il suo impegno, riportando a nuova vita numerose sue pellicole. Proprio in suo ricordo, il Nuovo Cinema Aquila proporrà le edizioni restaurate di due suoi capolavori, quello de ‘Le mani sulla città’ (dal 12 al 16 Febbraio) e quello di ‘Salvatore Giuliano’ (dal 17 al 18 Febbraio). Entrambe i film rientrano nell’ambito del progetto di distribuzione dei classici restaurati ‘Il cinema Ritrovato. Al cinema’, promosso dalla Cineteca di Bologna e Gruppo Unipol.
DAL 12 FEBBRAIO
LE MANI SULLA CITTÀ
(Italia/1963) di Francesco Rosi (105’)
La Napoli degli anni di ricostruzione come scacchiera del potere corrotto.
All’inizio c’è il crollo di un immobile e l’apparente caduta in disgrazia d’un costruttore: che però sa molto bene come ci si muove, come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all’edilizia. Un racconto di snodi sottili, di ipocrisie di non immediata decifrazione, ma se Salvatore Giuliano era “un cono d’ombra” (Michel Ciment), Le mani sulla città è alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere: “Volevo continuare il discorso sul potere iniziato con Salvatore Giuliano. Mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una città fosse regolata da questo rapporto, da questo intrico di interessi che mescolavano in maniera molto oscura, e anche molto chiara, la politica con l’economia” (Francesco Rosi). Sceneggiato insieme all’amico di una vita, lo scrittore Raffaele La Capria.
Edizione restaurata da CSC.
DAL 17 FEBBRAIO
SALVATORE GIULIANO
(Italia/1961) di Francesco Rosi (123’)
L’Italia tra guerra e dopoguerra, gli incroci tra poteri legali e illegali, la truce e melmosa nascita d’una nazione.
Il capolavoro politico del cinema italiano. Un film in forma d’enigma, tessuto narrativo crivellato di buchi, cinema-verità senza verità possibile. Al centro, un uomo senza volto. Tutto è concreto e allucinato, il realismo è rigore visionario. La forma è conturbante, disorientante, quasi borgesiana; intanto Rosi non molla il colpo un istante, incalzando e interrogando, attraverso la storia del bandito separatista (poi venduto alla mafia del latifondo) Salvatore Giuliano, l’Italia tra guerra e dopoguerra, gli incroci tra poteri legali e illegali, la truce e melmosa nascita d’una nazione. “Il mio scopo era la tragedia umana scaturita dai rapporti tra Giuliano e gli altri siciliani, tra Giuliano e i carabinieri, tra Giuliano e la vera politica italiana di quell’epoca. Il primo dei misteri italiani, l’uccisione di Salvatore Giuliano, e la prima strage politica, Portella della Ginestra, sono ancora in parte rimasti misteri” (Francesco Rosi). Il film favorì l’istituzione della Commissione nazionale d’inchiesta sulla mafia.
Edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna al laboratorio L’Immagine Ritrovata in associazione con The Film Foundation e il contributo di Hollywood Foreign Press Association e The Film Foundation.
Il prezzo del biglietto è di 5 euro.
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