HI-TECH
Comunicato Stampa

Parte da Roma il futuro dell’urologia traslazionale che si avvale anche di un nuovo piccolo robot presentato per la prima volta in Italia

“La nuova medicina e urologia translazionale”, spiega il professor Roberto Miano, Professore Associato in Urologia Università di Roma Tor Vergata e presidente-organizzatore dell’evento, “si basa su innovazione, multidisciplinarietà e network e vede protagonisti non più solo chirurghi o medici ma ingegneri, biotecnologi, informatici, sanitari e imprenditori, che lavorando in stretta collaborazione portano l’innovazione dal laboratorio di ricerca al letto del paziente”.

Il futuro della Medicina e dell’Urologia verrà trattato al meeting da differenti figure professionali e tra questi, Gianluigi Zanovello, già pilota delle Frecce Tricolori, illustrerà come risolvere situazioni d'emergenza e ridurre gli errori in sala operatoria. Poi Marco Bazzani, ingegnere elettronico, ci parlerà di Smart Health, la sanità intelligente, che grazie a sensori, dispositivi collegati al paziente, robot sarà in grado di assistere il lavoro del medico e la vita del paziente

Tra le nuove tecnologie che hanno rivoluzionato la chirurgia un ampio capitolo riguarda i robot che trattano ormai da anni con successo ( o con efficacia ) i principali tumori urologici - prostata, vescica, rene - che colpiscono ogni anno in Italia oltre 65 mila persone. Il robot ha una precisione non confrontabile con altre tecniche, il che consente di superare i limiti della laparoscopia per patologie in sedi anatomiche altrimenti difficili da raggiungere. Nel 2017 in Italia sono stati circa 18mila gli interventi di chirurgia robotica dei cui 12mila in urologia.

Il nuovo Robot Proprio nell’ambito della robotica verrà presentato per la prima volta in Italia da Mark Slack, direttore medico di Cambridge Medical Robotics (CMR), Versius, il più piccolo robot chirurgico al mondo dalle grandi prestazioni che dopo essere stato sperimentato con successo anche nella chirurgia prostatica promette molto. “Per realizzarlo”, precisa Roberto Miano, “al CMR si sono ispirati al braccio umano il robot riproduce fedelmente i movimenti e le articolazioni del polso e della mano di un uomo. Versius diretto dal chirurgo con comandi hi-tech e un display 3D in alta risoluzione è in grado di svolgere in maniera mininvasiva complessi interventi chirurgici non solo in ambito urologico. Grazie alle sue ridotte dimensioni il nuovo robot è trasportabile e può spostarsi da una sala operatoria all’altra o addirittura da un ospedale all’altro. Versius, robot multifunzionale, facile all'uso, ergonomico, modulare e più economico del suo “fratellone” Da Vinci rivoluzionerà il settore".

Per il settore Robotico, ricordiamo la presenza di Arianna Menciassi, professore di Robotica biomedica alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e responsabile-coordinatore presso l'Istituto di Robotica, dove, tra l’altro, si fa ricerca anche nel campo della creazione di organi artificiali

L’intelligenza artificiale e il machine learning: una sfida avvincente “L’uso dell’intelligenza artificiale in medicina è una sfida avvincente ”, continua il professor Roberto Miano, ”che riguarda la ricerca ma sempre di più anche la clinica, i docenti e gli studenti- futuri medici - a cui dobbiamo insegnare a trarre i massimi vantaggi da queste nuove tecnologie". Il futuro sarà la possibilità di analizzare la enorme mole di dati che fino ad oggi non abbiamo potuto sfruttare e metterla a disposizione dei nostri pazienti con un miglioramento dei processi di diagnosi e cura per una medicina sempre più di precisione. “L’intelligenza artificiale ci potrà aiutare nella lettura delle immagini non solo radiologiche ma anche endoscopiche”, spiega il professor Miano, “una vera e propria rivoluzione diagnostica”.Di questo aspetto parlerà Kazhuiro Gono, ingegnere ed inventore della tecnica di Narrow Band Imaging, una tecnica di visualizzazione avanzata delle immagini applicata oggi ai nostri strumenti endoscopici.

A Roma ci sarà anche Graziella Pellegrini, professore di Biologia Applicata presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatrice del Centro Medicina Rigenerativa Ferrari. Con lei si avrà uno stato dell'arte nell’ ambito delle cellule staminali. Pellegrini è infatti autorità riconosciuta del settore. A lei e alla sua équipe si deve la realizzazione di una cornea partendo da una singola cellula e del primo farmaco a base di cellule staminale per la rigenerazione corneale. In campo urologico è in atto la sperimentazione clinica per la rigenerazione dell’uretra in pazienti affetti da malformazioni congenite.

Ricostruzioni di immagine in 3D e stampa 3D di modelli di organi sovrapponibili alla realtà. Ne parleranno due massimi esperti Zhamshid Okhunov, urologo presso la University of California, Irvine (USA), e Aurus Dourado, urologo brasiliano pioniere di questa tecnologia che consente una pianificazione pre-operatoria. “Il chirurgo”, dice Domenico Veneziano, urologo e coodirettore del congresso, “può cosi disporre di un modello “fisico” e non soltanto virtuale e può simulare anticipatamente l’intervento in modo dettagliato”. Tutto questo ha reso possibile una chirurgia di massima precisione ed efficacia anche in oncologica con minimo impatto sui tessuti sani, minore invasività, ricoveri sempre più brevi e un rapido un ritorno alla normali attività.

I giovani studenti e medici sono un altro elemento fondamentale del congresso. “A loro ci rivolgiamo principalmente in quanto saranno loro i protagonisti del futuro” spiega Domenico Veneziano, urologo e co-direttore del congresso, tra i massimi esperti al mondo in tema di simulazione chirurgica e tecniche di addestramento. La simulazione chirurgica e ancora oggi molto sottovalutata come metodo di formazione, ma avrà uno sviluppo esponenziale grazie all’implementazione di tecnologie automatizzate, come l’intelligenza artificiale ed il video-tracking.

Esiste sempre L'Uomo. Trarre il massimo vantaggio dalle tecnologie senza farci dimenticare che non possono sostituire l'essere umano. Possono aiutare, perché analizzano in brevissimo tempo una quantità di dati impensabile per il nostro cervello, ma è sempre quest'ultimo l’elemento che guida e dà un senso ai dati. La macchina suggerisce solo eventuali soluzioni, ma sta all'uomo decidere quale sia quella giusta o la migliore. Spetta all'uomo, con la sua moralità e la sua etica anche professionale: il francescano Padre Paolo Benanti, docente universitario e "voce” della algor-etica, ci spiegherà come instaurare empatia tra l’uomo e la macchina.


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