ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Parvenze Urbane: luce e silenzio alla mostra di Leonardo Viola

05/09/15

Si fermano ad ascoltare, guardando i dipinti. Ascoltano quel misto di mélancolie e quête che assorbono e poi emanano i paesaggi di Leonardo Viola. Ascoltano la luce, la limpidezza, la posizione di un uomo che si dispone all’interno della Natura. Leonardo Viola espone a Lecce dal 4 al 25 settembre con il titolo “Parvenze Urbane” presso la Fondazione Palmieri nel cuore del centro storico con tutte le suggestioni della mescolanza di antico e moderno, caratteri del vernissage.

FotoSi fermano ad ascoltare, guardando i dipinti. Ascoltano quel misto di mélancolie e quête che assorbono e poi emanano i paesaggi di Leonardo Viola. Ascoltano la luce, la limpidezza, la posizione di un uomo che si dispone all’interno della Natura.


Leonardo Viola espone a Lecce dal 4 al 25 settembre con il titolo “Parvenze Urbane” presso la Fondazione Palmieri nel cuore del centro storico con tutte le suggestioni della mescolanza di antico e moderno, caratteri del vernissage.

I visitatori provengono da tutta Italia, a diramare un turismo eterogeneo che è pure internazionale: sono specialisti, critici, pittori, e gente comune delle provincie salentine. Nelle mostre si mescolano sempre curiosità di passaggio, desiderio di bellezza e conoscenza, evasione.

Uno dei cataloghi di Viola – che sarà disponibile durante la mostra – reca la dedica dell’autore:
“A Maria, Lucia, Simone.
È giunto il tempo
di portare dentro quella porzione di creato
dove la favola diventa realtà”.

Si sente parte del fluire Leonardo Viola, mentre fissa sulla tela visioni della natura lombarda, onde del mare di Rodi Garcanico, vicoli e piazzette salentine, dove affondano le sue origini.

Ma dal punto originale il maestro si stacca per confluire in un messaggio universale, cosicché i visitatori delle sue mostre si sentono sempre a casa, e riconoscono nei paesaggi gli stessi della loro anima, spesso esclamando: “Questo paesaggio l’ho già visto”. Sono francesi, svizzeri, americani, salentini e vedono qualcosa che appartiene alla loro identità, che è l’universalità dell’arte.

Leonardo Viola copre un ventaglio molto ampio di soggetti pittorici relativi, passando attraverso diferrenti prove stilistiche: pittura contemporanea e classica, marine, figure umane, nature morte, e paesaggi.

Dopo gli studi classici si trasferisce in terra bergamasca. Collabora come giornalista a L'eco di Bergamo, approfondendo nel contempo tecniche e conoscenze artistiche presso studi di Maestri lombardi. Dopo la laurea in Sociologia frequenta la Scuola-Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera.

Hanno scritto di lui, numerose testate tra cui il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, Stampa Romana, il Confronto culturale, Nuovoquotidiano di Puglia, Seilatv.

Il giornalista Raffaele Polo ha firmato “Rapsodie di memorie… in acrilico” – compendio che sarà illustrato durante la mostra – in cui racconta la storia di Nardino (Leo-Nardino) appassionato colorista e poeta spirituale.

Leonardo Viola ha esposto in tutta Italia e in città estere tra cui a Parigi e a Montecarlo. I paesaggi naturali di Leonardo Viola, in sintonia con i maestri Impressionisti e i Neoplastici come Piet Mondrian, sono di tutti, tutti si riconoscono, perché sono paesaggi dell’anima.

I quadri di Viola hanno tutta la consistenza intangibile di una rivelazione alla coscienza senza tempo. Lo spazio si blocca dentro impulsi e sentimenti contenuti in pennellate sciolte o impreviste. La luce muta nel colore di terre naturali e solari, nei verdi stupendi, come una musicalità progressiva, per il trionfo della fantasia.

Di fronte ai paesaggi di Leonardo Viola viene da pensare allo stupore di chi apre gli occhi a un primo mattino con la grazia di un adulto che rimane sempre se stesso. E rimane ad ascoltare, il silenzio delle cose. Per info http://www.leonardoviola.it/
Michela Maffei





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