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Comunicato Stampa

Pensionati all'estero: fuga della terza età

14/03/17

In crescita il numero dei pensionati che decidono di partire in cerca di una migliore qualità di vita. Ecco come affrontano questa scelta

FotoE’ da parecchi anni ormai che nel nostro paese stiamo assistendo ad una vera e propria “fuga” all’estero: i giovani che non appena conseguono la laurea partono per trovare maggiori opportunità lavorative e cominciare un nuovo stile di vita, ma anche i “non più giovani”. Per l’Istat infatti sono più di 400mila i pensionati all’estero, anziani che arrivati in età pensionabile fuggono dall’Italia.

Pensionati all’estero: i motivi

I motivi di tutti questi pensionati all’estero non sono pochi: la delusione politica, il senso di malessere e di stress, la maleducazione e l’indifferenza tra la gente che porta allo sviluppo di una vita basata sul singolo individuo, ma soprattutto la difficoltà economica. Il motivo economico, infatti, sta alla base di questo movimento, le pensioni sono troppo basse rispetto al costo della vita e le agevolazioni fiscali degli altri paesi incentivano la scelta. E mentre in Italia un anziano autonomo fatica ad arrivare a fine mese, all’estero con la medesima somma percepita mensilmente riesce ad avere un tenore di vita più alto in sicurezza e tranquillità.

Pensionati all’estero: quali sono le mete preferite?

Le mete scelte dai pensionati sono varie, alcune per le agevolazioni che offrono proprio per questa categoria, per esempio i paesi nordici che sono all’avanguardia su tutti i servizi per i senior. Alcune mete vengono individuate per il clima favorevole con temperature alte tutto l’anno, e altre ancora scelte per la posizione geografica: da quelle che prevedono uno spostamento meno drastico come l’Europa dell’est (Bulgaria, Romania) e Canarie, a quelle più radicali come Thailandia, Malaysia e Costarica.

La curiosità di conoscere un posto nuovo, persone e tradizioni diverse e vivere allo status di un tempo spinge i senior a partire. Così si preparano le valigie e si parte! Ma si fa in fretta a dire si parte, bisogna invece analizzare la scelta a 360°.

Pensionati all’estero: quali sono le difficoltà?

La voglia e soprattutto la necessità di partire è tanta, ma prima di fare un passo di questo calibro bisogna pensare a tutto ciò a cui si corre incontro, non è così facile e si potrebbero riscontrare alcune difficoltà. Per esempio la differenza della lingua, per i pensionati all’estero comunicare può rivelarsi un grande problema, basti pensare anche alle azioni quotidiane come fare la spesa o uscire e girare per la città con cartelli che potrebbero risultare incomprensibili. Inoltre in certi paesi anche la differenza di valuta potrebbe essere un ostacolo, senza tralasciare il fatto di arrivare in un posto sconosciuto e ripartire da zero.

Ma la prima, e di maggior valore, difficoltà che si trova in una decisione di tale importanza è sicuramente legata alla sfera emotiva. Non è facile lasciare le proprie radici, la propria città, la propria casa, ed il legame con gli affetti e la famiglia. La domanda che sorge prima di qualsiasi altra cosa è: “Come faccio a lasciare i miei figli? I miei nipoti?”

Qualcuno ha il coraggio di affrontare una scelta così radicale nella propria vita forse spinto proprio dalla necessità di vivere anziché sopravvivere, ma per tanti altri andar via rimane solo un sogno nel cassetto. Forse si rimane ancora legati all’Italia per un unico e solo motivo che però è più forte di tutti gli altri: il calore di Casa.

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