SPORT
Comunicato Stampa

Pentathlon Moderno: commento del consigliere Bittner

12/06/12

in altrettanto modo vanno fatti i compimenti agli atleti che si sono meritati la qualificazione.....

Di seguito il commento del consigliere Bittner all'articolo "Giancamillli e Petroni, onore agli sconfitti"
"Pur non condividendo quasi del tutto, tolto qualche raro passaggio, l'articolo comparso su pentathlonmoderno.it, oltre a non conoscere così nel dettaglio la storia, che verosimilmente riguarda rapporti di natura personale, che da un terzo esterno, mi sembrano difficilmente analizzabili e di conseguenza giudicabili, il dovere in questo caso di un CT e di conseguenza di organo politico, di cui anche il sottoscritto fa parte è quello di poter esprimere, nell'ambito dell'evento Olimpico gli atleti più titolati, più rappresentativi e con più possibilità di esprimere risultati, sulla base, sola ed esclusiva del loro merito ottenuto attraverso la competizione agonistica.
Onore senza dubbio agli sconfitti, Petroni e Giancamilli, validissimi atleti di questa nazione e di questa Federazione; il passato e le storie passate, nel giusto o sbagliato della loro realizzazione e del loro sviluppo, rispetto ai tempi in cui ci sono manifestate, non devono essere usate come aggancio strumentale per sviluppare tesi, che altrimenti si evince, nell'attualità della circostanza non sarebbero assolutamente sostenibili. Appare evidente, che in ogni contesto e di ogni situazione di cui si parli, le questioni di natura personale dovrebbero sempre cercare di essere omesse, in una valutazione complessiva, dove come il legittimo e giustissimo onore va reso agli sconfitti, in altrettanto modo vanno fatti i compimenti agli atleti che si sono meritati la qualificazione, perché anche loro fanno parte di questa Nazione e di questa Federazione, e, se qualcuno si reputa, come credo sportivo, in questo momento, invece di polemizzare sterilmente dovrebbe sostenere gli atleti che ci rappresenteranno."

Egregio Bittner,
forse lei non conosce o fa finta di non conoscere i fatti di questa storia, oggi si permette di scrivere che è una questione personale. L’anno scorso come presidente di Assipenta ho chiesto di essere ascoltato in Consiglio federale per illustrare ciò che i pentatleti mi avevano detto di dire alla FIPM riguardo la situazione loro e il comportamento in particolare del C.T. Quattrini nei loro confronti. Mi è stato risposto che solo le società affiliate possono rappresentare gli atleti e che quindi non avevo nessun diritto
ad illustrare nulla. Ho incassato la risposta e ho taciuto per quasi un anno, per non alimentare polemiche e per lasciare l’ ambiente tranquillo.
Nel frattempo è stato messo in atto un accanimento di atti vessatori da parte del C.T. nei confronti di mio figlio Federico che fa parte del gruppo Olimpico. Ho taciuto anche di fronte a questi atti vessatori, ma adesso che siamo giunti all’epilogo e, dopo ciò che è accaduto a Sassari l’altro giorno, non posso più tacere. Poiché né lei e né gli altri consiglieri federali con a capo il Presidente, volete essere informati su fatti oggettivi che sono accaduti in questi 4 anni, sotto la gestione del C.T. Quattrini, non posso fare altro che denunciare tutto su pentathlonmoderno.it. Così potrà avere un’idea meno di parte e più oggettiva. Mi sembra comunque che la questione sia stata diffusa come personale, mentre mi sono adoperato per l’interesse di tutti i pentatleti rivendicando le loro richieste. E’ evidente che, non essendo stata ASSIPENTA riconosciuta, la FIPM abbia tutto l’interesse di farla vedere come una cosa personale fra me e il C.T. In questo modo si può combattere una persona che vuole solo il bene di questo sport e non pensa certo ad interessi personali, d’altra parte posso affermare invece che più di qualche consigliere federale e lo stesso C.T. è in conflitto, quantomeno
morale, di interessi, riguardo il ruolo che svolge.
La mia richiesta di audizione presso il Consiglio Federale era proprio indirizzata a renderVi consapevoli di quello che è successo e sta succedendo negli ultimi 4 anni e mi creda, la cosa si sarebbe potuta risolvere con una semplice audizione, invece avete deciso di non voler conoscere le ragioni di ASSIPENTA. Da come si sono messe le cose posso affermare
che attraverso una serie di atti vessatori, il C.T. Quattrini ha fatto pagare il tutto a mio figlio, giorno dopo giorno. L’epilogo della vicenda c’è stato l’altro ieri a Sassari nel collegiale preolimpico, dove, poche ore prima di una manifestazione di scherma, con una mail è stato comunicato agli atleti senza alcun preavviso, né riunione fatta dal C.T., né argomentazione, la mancata selezione per i giochi Olimpici di Londra, a questo punto mio figlio Federico non si è sentito bene ed è andato al pronto soccorso, dove gli hanno diagnosticato uno stato ansioso dovuto proprio alla comunicazione fatta dalla FIPM. Naturalmente davanti a tale situazione ha preso il primo volo disponibile ed è tornato a casa, così come ha fatto anche Petroni. Questo è solo l’epilogo, più o meno la stessa cosa è avvenuta agli ultimi mondiali disputatisi a Roma e in altre occasioni. E’ ovvio che a questo punto è diventata anche una questione personale, proprio perché la vittima di tale situazione è mio figlio, il quale come spiegherò nei prossimi articoli che pubblicherò ha solo il torto di essere il figlio, di una persona che vuole il bene di questo sport e che, solo perché si è permesso di istituire, ASSIPENTA, costituita per difendere gli interessi dei Pentatleti Italiani, viene messo al
bando da un sistema che, a questo punto, credo sia paragonabile ad un cancro della nostra società che si chiama “mafia”.
Pierluigi Giancamilli





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