SPORT
Comunicato Stampa

Pentathlon Moderno: Cosa è Pentathlonmoderno.it

11/07/12

Il nostro intento è quello di continuare a elogiare le imprese dei nostri atleti, di tenervi sempre aggiornati, di permettere sempre a tutti di esprimere le proprie opinioni e soprattutto di lottare affinché tutti gli atleti abbiano le stesse possibilità

Nell’aprile 2006 nacque l’idea di questo sito ad Andrea Valentini e alla famiglia Giancamilli. I motivi erano vari:
- Totale assenza di memoria storica del pentathlon sul sito federale (unico esistente):
I giovani pentatleti non conoscevano le gesta di Carlo Massullo, Daniele Masala e tanti altri vecchi campioni.
Si creò l’area storica con “I Miti”, “Galleria dei Campioni”, “Curiosità” e “I Personaggi”.
Non esisteva nessun albo d’oro né nazionale né internazionale delle categorie Juniores, Allievi, Ragazzi, Esordienti “A” e “B”.
Quelli invece esistenti, vd. Ctg. Seniores, erano zeppi di errori e mai aggiornati.
Abbiamo quindi provveduto a un lungo lavoro di recupero di informazioni e abbiamo creato degli albi d’oro abbastanza completi, sempre aggiornati e che ci hanno valso i complimenti di alcune federazioni straniere.
Le statistiche e i ranking nel pentathlon non esistevano e abbiamo quindi provveduto.
Non vi erano né foto né video riguardanti il pentathlon.
Ne abbiamo inserite molte e abbiamo dato la possibilità a tutti di inserirne altre.
-Totale assenza di riconoscimenti agli atleti in attività:
Nessuno vedeva mai raccontate le proprie gesta agonistiche. Vittorie di campionati Italiani, Europei, Mondiali, o altro ancora, passavano completamente inosservate senza alcuna divulgazione. Abbiamo iniziato quindi a dare anche ai pentatleti il giusto riconoscimento mediatico.
Oltre alla creazione della Galleria dei Campioni e dei Miti, già sopra citata,
abbiamo dato anche al mondo del pentathlon l’abitudine di elogiare ogni mese e ogni anno gli atleti che più si siano distinti.
-Totale assenza di informazioni:
Fino alla nascita del sito l’unico modo per sapere come fossero finite delle gare di pentathlon o come fosse stato l’andamento delle stesse, era essere presenti o telefonare a persone presenti.
Grazie alle news nazionali e a quelle internazionali, abbiamo permesso a chiunque, in qualunque luogo, di essere sempre aggiornato su ogni avvenimento agonistico.
-Totale impossibilità di consultare classifiche online
Con la creazione dell’area risultati prima e del database poi, tutti i risultati nazionali e internazionali sono divenuti sempre consultabili
-Totale assenza di letteratura:
Un giovane tecnico che volesse affacciarsi nel mondo del pentathlon non aveva alcuna possibilità di acquisire informazioni utili sulle modalità di allenamento dei pentatleti. Abbiamo creato un’ area tecnica per poter condividere e pubblicare utili informazioni a tutti i tecnici presenti e futuri.
-Impossibilità di divulgare le proprie idee:
Con la creazione dell’area “Ci Scrivono” è stata data la possibilità a tutti di esprimere le proprie opinioni.

Nel giro di un mese l’idea si trasformò in realtà….

Non appena www.pentathlonmoderno.it aprì i battenti, nel lontano 2006, nacquero i problemi.
Non era passata neanche una settimana che Andrea Valentini fu convocato in federazione. Qui il presidente federale in persona, Lucio Felicita, gli contestò il nome, sostenendo erroneamente che il dominio www.pentathlonmoderno.it spettasse di diritto alla Federazione.
Poi gli contestò le news, sottolineando alcune critiche presenti.
Come se nel giornalismo si debba solo lodare.
Quindi mise all’istante una regola che chiudeva gli archivi federali, da sempre aperti al pubblico, ai vari richiedenti salvo autorizzazione presidenziale.
Nonostante plurime richieste di poter consultare le classifiche, dopo 6 anni stiamo ancora aspettando l’autorizzazione di Felicita.
Nel frattempo grazie a veri appassionati quali Sergio Ostili, Roberto Bomprezzi, Federica Bondioli, Kate Allenby, Carlo Passiatore e tanti tanti altri, abbiamo ricostruito un archivio di classifiche nazionali e internazionali che la Federazione stessa si sogna.
Il pubblico del pentathlon iniziò quindi ad avere a disposizione molte informazioni, molte news nonché l’altra faccia della medaglia.
Il sito federale improvvisamente si risvegliò e iniziò a dare qualche timida informazione.
La Redazione di pentathlonmoderno.it, da subito, si schierò con gli atleti.
Tramite gli articoli propose alla Federazione anche metodi meritocratici di assegnazione delle borse di studio nonché di determinazione delle convocazioni internazionali. Mai presi in considerazione.
Difese gli atleti in ogni occasione e soprattutto abbracciò la causa di tutti i discriminati. Negli anni precedenti erano sempre stati lasciati soli, finalmente qualcuno li difendeva o almeno raccontava oggettivamente come stavano i fatti.
Si iniziò prima con onorare alcuni atleti discriminati negli anni precedenti quali Giorgio Merlo, Claudia Corsini, Michele Di Berardino.
Poi di volta in volta furono sostenuti quegli atleti che subivano angherie o discriminazioni attuali.
Fu il caso proprio nel settembre 2006 di Claudia Corsini, Sara Bertoli e lo stesso Andrea Valentini.
Proprio quest’ultimo, al termine di 3 mesi terribili, per poter rientrare in nazionale dovette in cambio smettere di scrivere sul sito.
Nel 2008 di nuovo a essere difeso fu Andrea Valentini, vittima dell’ennesima ritorsione.
Iniziò il nuovo quadriennio e una delle pietre miliari del sito decise di dare le dimissioni dalla redazione del sito stesso, dopo che il CT Marco Quattrini lo voleva ricattare costringendolo a scrivere sul sito ciò che il CT stesso gli ordinava. Fu in quel momento che io entrai nella Redazione, prendendo il suo posto. Non ho mai rivelato il mio nome per evitare ricatti, discriminazioni o ritorsioni, come accadde al mio predecessore.
Nonostante tutto uscirono articoli che premiavano il CT Marco Quattrini per la meritocrazia che tanto acclamava. L’entusiasmo durò poco, ma dimostrammo imparzialità e buona fede, nonostante ciò che avevamo subito.
Nel frattempo gli articoli, i racconti e le gesta descritte erano sempre più numerosi e il sito diventava sempre più conosciuto e apprezzato, anche a livello internazionale.
La Federazione non gradiva questo successo mediatico, toglieva il contatore delle visite sul sito federale per evitare confronti, e soprattutto non gradiva la libertà di comunicazione.
Negli anni seguenti altri atleti furono maltrattati.
Il sito si schierò dalla parte degli atleti (tutti gli atleti), perorando la loro causa contro il CT Marco Quattrini nel 2010.
Nello stesso anno difese Alessia Mancini, non convocata ai mondiali e Davide Lupi, escluso dalla nazionale dopo aver rifiutato l’arruolamento nelle Fiamme Oro, squadra del CT stesso.
Difese Tullio De Santis, Valerio Quinzi e Davide Lupi esclusi dalla Coppa del Mondo di Sassari.
Difese Gianni Caldarone, colpevole di rivelare la verità e difese l’Athlion, sempre vittima delle ritorsioni federali.
Nel biennio 2009-2010 il sito si è schierato dalla parte di tutti quei giovani Youth “B”, Youth “A” e Juniores, ai quali venivano chiuse tutte le porte delle competizioni internazionali.
Nell’agosto 2011 dopo l’incredibile esclusione di Petroni e Giancamilli dai mondiali iniziammo subito una campagna di sensibilizzazione circa questa nuova discriminazione manifesta. Sapevamo già con certezza quale fosse il fine del CT e non ci siamo sbagliati.
Ora ci accusano di avere a cuore la causa di Giancamilli solo in quanto figlio di un componente della redazione.
In realtà abbiamo a cuore la causa di tutti i discriminati e in questo caso quindi difendiamo Giancamilli e Petroni. Solo gli ottusi possono non vedere e non comprendere quanto accaduto.
ono in parte vittime di questa discriminazione anche Benedetti e De Luca, i cui meriti vengono offuscati, dall’opera subdola del CT.
Il nostro intento è quello di continuare a elogiare le imprese dei nostri atleti, di tenervi sempre aggiornati, di permettere sempre a tutti di esprimere le proprie opinioni e soprattutto di lottare affinché tutti gli atleti abbiano le stesse possibilità.
Non possiamo punire chi ha colpa, non possiamo impedire le discriminazioni, ma di sicuro possiamo sempre denunciare le ingiustizie.
Pierluigi Giancamilli



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