Pentathlon Moderno: Il campo di concentramento
Poteva allenarsi i giorni in cui voleva, secondo gli impegni scolastici e secondo l’obiettivo prefissato
Questa che vi racconto è la favola del “pentatleta moderno”.
Un giorno a cavallo tra il XX e il XXI secolo, nacque un bambino. Il solo fatto di essere nato in Italia, in un paese liberale, democratico e ricco, rendeva estremamente fortunato questo bimbo.
Un giorno per caso conobbe il pentathlon e iniziò ad allenarsi nella società che i suoi genitori avevano deciso. Dopo alcuni anni, a causa di alcuni contrasti con i tecnici societari, decise di cambiare allenatori. Poteva allenarsi i giorni in cui voleva, secondo gli impegni scolastici e secondo l’obiettivo prefissato. Poi arrivarono i risultati e di conseguenza questo valido atleta entrò a far parte della nazionale giovanile. A casa si festeggiò e si iniziò a sognare un futuro ricco di successi, di viaggi e di serenità. Ma in breve tempo la verità venne a galla. Il giovane pentatleta fu costretto a trasferirsi nel campo di concentramento della nazionale italiana di pentathlon moderno. Da un giorno all’altro perse ogni diritto.
Non poteva più scegliere gli allenatori, non poteva più esprimere liberamente le proprie idee, non poteva più avere rapporti con determinate persone ritenute pericolose. Addirittura veniva anche chiesto di firmare un documento dove, in cambio dell’appartenenza alla nazionale, si rinunciava ad ogni diritto.
Tre erano quindi le possibilità:
-rinunciare ai propri diritti e mettersi nelle mani dei propri aguzzini
-abbandonare il mondo del pentathlon
-entrare nella resistenza.
In una democrazia sarebbe potuto entrare nell’opposizione ma in un regime totalitario, eletto con il 100% dei voti, come quello del pentathlon, l’unica forma di reazione è la resistenza. Composta per la quasi totalità da persone anonime che non possono divulgare la propria identità per non essere vittime di ripercussioni o ancor peggio delle consuete ritorsioni verso familiari o cari.
Non a caso questo articolo è firmato con una sigla, non potendo l’autore svelare la propria identità.
Carissimi genitori che vi affacciate al pentathlon sono molto triste nell’avervi svelato in questa maniera il destino a cui vanno incontro i vostri figli.
La speranza tuttavia viene dalla storia, che ci insegna che i regimi, così come è stato per quello Nazista, Egiziano, Libico, Spagnolo, Fascista, alla fine cadono.
Pierluigi Giancamilli
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